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Svolta assemblea Sindaci ASL Cosenza alla presenza dell'assessore regionale

25 mag 2009
Alla presenza dell’assessore regionale alla Sanità Giuseppe Torchia, sono iniziati questa mattina e continueranno nel pomeriggio i lavori della Conferenza dei sindaci dell’Asl di Cosenza, convocata dal Presidente on. Giacomo Mancini per dibattere su "Il ruolo della Conferenza dei sindaci nei procedimenti di programmazione sanitaria e socio-sanitaria ed in quelli di valutazione dei risultati delle Aziende sanitarie". Il tema è incentrato sulle innovazioni della Legge 419/’98 che ha delegato al governo la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, prevedendo, tra l’altro, il potenziamento del ruolo dei Comuni sia nella programmazione della politica sanitaria che nella verifica dei risultati. "Dobbiamo riscattarci dei decenni precedenti in cui i sindaci non sempre hanno fatto il proprio dovere in materia di sanità- ha detto l’on. Giacomo Mancini- Dobbiamo fare autocritica e dire che la stessa impostazione che la sinistra ha dato della questione merdionale è stata miope per alcuni problemi reali. Ha pesato sui sindaci- ha continuato Mancini- una certa cultura che ha privilegiato l’interesse di partito e di gruppo. La sanità ne ha pagato lo scotto. Oggi le cose stanno già cambiando. Noi sindaci, più autorevoli e carichi di responsabilità in quanto eletti direttamente dai cittadini, abbiamo il dovere di contribuire alla programmazione sanitaria mettendo in primo piano la qualità." Per meglio riuscire, secondo il sindaco del capoluogo, è indispensabile la collaborazione con le istituzioni. Mancini ha espresso una vera e propria dichiarazione d’intenti rivolta soprattutto all’Ente Regione: "Niente polemiche, niente liti tra istituzioni. Daremo vita alla filososofia della collaborazione con l’obiettivo della qualità per gli utenti." L’on. Mancini ha concluso con l’impegno a promuovere più spesso incontri tra i sindaci del comprensorio per parlare di sanità ma anche di altri temi di interesse collettivo. I lavori sono iniziati con il saluto del vicesindaco Luciano Crea che non ha mancato di ringraziare l’assessore Torchia per la sua presenza, sottolineando il nuovo e proficuo rapporto istituzionale con la Regione. E’ seguito il saluto del Direttore generale dell’Azienda ospedaliera Carmelo D’Alessandro, che ha giudicato positivamente il coinvolgimento dei Comuni ed ha auspicato che si arrivi quanto prima a delle vere e proprie SpA sanitarie. Il Presidente dell’Ordine provinciale dei medici dottor Eugenio Corcione si è rallegrato per la presenza del rappresentante regionale, riconoscendogli di aver messo a fuoco problemi importanti come il deficit esistente in Calabria e la necessità di verifica dei risultati dei direttori generali. Quest’ultimo adempimento va però svolto rapidamente -ha sottolineato. Secondo Corcione è positivo il ruolo nuovo della Conferenza dei Sindaci, ma solo a patto che non si confonda con pratiche deleterie del passato. Infine, Corcione ha chiesto chiarimenti a Torchia in merito alle discrepanze esistenti nella ripartizione pro-capite del Fondo regionale. Quiindi, c’è stata la relazione dell’assessore comunale alla Sanità Vincenzo Trimboli che si è soffermato sugli aspetti innovativi del Disegno di legge delega per il SSN, basato su un nuovo modello di sistema sanitario che supera la concezione assistenziale a favore di uno spirito più autenitcamente solidale verso chiunque abbia bisogno. In questo quadro si inserisce il "nuovo rapporto tra Regioni e Comuni, i quali diventano partecipi della programmazione delle Aziende. Il Sindaco è infatti l’interprete natrurale delle aspettative dei cittadini e la legge ne tiene conto dando vita ad un nuovo equilibrio istituzionale." A Torchia l’assessore Trimboli ha chiesto di coinvolgere da subito i Comuni nella redazione del nuovo Piano sanitario regionale. Secondo Trimboli, è inoltre indispensabile, per evitare arbitri o false valutazioni, che gli obiettivi programmatici vengano dettagliatamente specificati onde poter valutare realmente i risultati in termini di efficienza ed efficacia. Infine, l’assessore Trimboli ha evidenziato la necessità che la Conferenza dei sindaci si riunisca molto più spesso perchè il suo ruolo, felicemente intuito del legislatore, possa esplicarsi pienamente. Lucio Sconza, direttore generale dell’Azienda ospedaliera ha evidenziato come con la 419 si proceda alla terza fase della riforma sanitaria. Ha insistito sul fatto che finora è stata la Regione a programmare e non i singoli direttori generali che sono solo delegati con competenze esclusivamente tecniche. In realtà, secondo Sconza, il vero rappresentrante del territorio, anche in materia sanitaria è il Sindaco ed il suo ruolo potrà essere ancor più valorizzato attraverso il processo di distrettualizzazione dei servizi sanitari. Programmazione della prevenzione e de-ospedalizzazione della sanità sono per il direttore generale dell’Asl le strade maestre da seguire per non sprecare preziose risorse, considerato anche che la quota pro capite per utente cosentino si è abbassata: era 1.031.000 di lire nel ‘97; 1.081.000 nel ‘98; solo 948.000 lire nel ‘99. E’ seguito l’intervento del sindaco di Acri Rocca, che ha chiesto si tenga conto delle peculiarità dei vari territori dell’Asl per programmare i servizi. Infine, è intervenuto l’assessore Giuseppe Torchia. "Nel decreto delegato -ha detto- si affermano principi nuovi, ma se ne richiamano anche alcuni della vecchia legge 833, riconoscendo la necessità del coinvolgimento degli enti locali, che sono quelli a più diretto contatto con i cittadini. Bisogna ora determinare come dovrà configurarsi questo ruolo. " Torchia si attende dai Comuni grande senso di responsabilità. "Non tutti potremo avere un Ospedale sotto casa. Bisognerà, piuttosto, avvicinare i servizi al cittadino, non per risparmiare ma per riqualificare la spesa." L’assessore ha poi spiegato che le diversità delle ripartizioni della spesa sanitaria pro-capite tra regioni non sono arbitarrie ma dipendono dalle caratteristiche delle popolazioni e da altri parametri come la presenza o meno di un Ospedale, che pure assorbe altri fondi. Secondo Torchia il nuovo Piano sanitario regionale non dovrà più essere solo d’indirizzo, se si vogliono supoerare le degenerazioni del passato e il crescere a dismisura della spesa, oggi arrivata a circa 800 miliardi di deficit. "C’è bisogno di uno sforzo comune -ha concluso - e sono certo che insieme ai sindaci potremo migliorare i servizi e crearne di nuovi ad evitare le migrazioni del malato." (07.04.99)