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I RAGAZZI DI BUCAREST - Ambasciatori di Parada e dell'infanzia negata

21 mag 2009
In tournée invernale a Città dei Ragazzi. Uno spettacolo di clownerie con 6 ragazzi che grazie all’impegno del clown Miloud Oukili e di Fondazione Parada hanno potuto lasciare la vita di miseria e abbandono nei sotterranei di Bucarest e oggi presentano la loro testimonianza come artisti di strada Può un naso rosso sconfiggere l’indifferenza nei confronti della realtà dell’abbandono dei ragazzi di strada della Romania e di tutto il mondo? Ci provano I RAGAZZI DI BUCAREST, sei tra ragazzi e ragazze che ormai da otto anni, all’interno della campagna “Un naso rosso contro l’indifferenza”, portano in Italia i loro spettacoli di clownerie. Esibendosi in divertenti gag, numeri di magia, giocoleria e acrobatica danno testimonianza del loro passato di miseria e abbandono, da cui sono usciti grazie all’impegno del clown Miloud Oukili e di Fondazione Parada. Il 2 dicembre, I Ragazzi di Bucarest, dopo essere stati a Torino e nella provincia di Mantova, saranno a Cosenza, invitati dal Comune di Cosenza, dall’Assessorato alle Politiche Sociali e Politiche dell’Immigrazione della Provincia di Cosenza e dall’ATI “cidierre”, per presentare il loro spettacolo in occasione della festa per il quarto compleanno di Città dei Ragazzi. I Ragazzi di Bucarest saranno presenti non solo in veste di ambasciatori di Parada, la fondazione che ha dato loro la possibilità di superare una condizione difficile e costruire un futuro più sereno, ma soprattutto come ambasciatori di tutta l’infanzia negata. La tournée è organizzata da PARADA Italia l’associazione che sostiene Miloud nel suo impegno e che a Bucarest finanzia le attività a favore dei ragazzi di strada: la Caravana notturna, che distribuisce pasti caldi e garantisce assistenza medica ai senzatetto, gli Appartamenti sociali, in cui vivono i ragazzi, anche minorenni, che hanno scelto di abbandonare la strada, il Centro diurno, luogo di accoglienza, di formazione scolastica e di insegnamento delle arti circensi e l’ufficio APEL, punto di incontro tra il mondo del disagio e quello del lavoro, grazie al quale decine di giovani hanno trovato un impiego stabile. Il coordinamento del progetto e la formazione degli operatori di strada che lavorano con i ragazzi è affidato alla Ong GRT, Gruppo per le Relazioni Transculturali.