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Il Consiglio comunale approva le nuove tariffe della TARI 2022 e gli altri punti all'ordine del giorno. Il Sindaco Franz Caruso: "se nel bilancio di previsione reperiremo le risorse, ripristineremo le agevolazioni"

Consiglio del 29 aprile
29 apr 2022

Il Consiglio comunale, presieduto da Giuseppe Mazzuca e riunitosi nella sala delle adunanze di Palazzo dei Bruzi ha approvato tutte le pratiche che figuravano all'ordine del giorno.

In particolare l'approvazione dello Schema Regolatorio per la definizione degli obblighi di qualità contrattuale e tecnica relativi al servizio rifiuti, vigenti dal 1° gennaio 2023 e la modifica del regolamento TARI sono state approvate con il voto favorevole di 20 consiglieri (compresi Bianca Rende e Francesco Luberto) e con il voto contrario di 6 consiglieri (Francesco Spadafora, Giuseppe d'Ippolito, Ivana Lucanto, Alfredo Dodaro, Francesco Caruso e Francesco Cito). Il Consiglio ha inoltre approvato il piano finanziario TARI per il periodo 2022 – 2025 e le tariffe TARI per l'anno 2022 con il voto favorevole di 18 consiglieri, 2 astensioni (Bianca Rende e Francesco Luberto) e 6 contrari (Francesco Spadafora, Giuseppe d'Ippolito, Ivana Lucanto, Alfredo Dodaro, Francesco Caruso e Francesco Cito).

Prima di chiudere i lavori il Consiglio comunale ha respinto, con 20 voti contrari e 6 favorevoli una risoluzione, sulla delibera Tari, che era stata presentata alla Presidenza dal gruppo di Fratelli d'Italia. Nella risoluzione, illustrata all'Assemblea dal consigliere Giuseppe d'Ippolito, il gruppo di Fratelli d'Italia “dato atto che nella proposta di delibera sulle tariffe Tari è prevista una sola fascia di esenzione, fino al limite massimo di tetto ISEE di 500 euro; considerato l'interesse del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia di tutelare le fasce che finora hanno goduto dell'esenzione Tari, ha avanzato la proposta di trovare nel prossimo bilancio di previsione le risorse necessarie per mantenere invariate le soglie di esenzione TARI già individuate negli anni precedenti, impegnando il Sindaco e la Giunta a tener conto della risoluzione al momento della redazione del bilancio”.

Dopo aver respinto la risdoluzione di Fratelli d'Italia, il Consiglio ha approvato (con 20 voti a favore e 6 contrari) un'altra risoluzione, questa volta presentata dai gruppi consiliari di maggioranza e dal gruppo Bianca Rende Sindaca, di cui ha dato lettura la stessa consigliera Rende, nella quale il Consiglio comunale, ascoltate le relazioni e gli impegni annunciati dal Sindaco Franz Caruso e dall'Assessore al bilancio in merito alle risorse che la Giunta si impegna a reperire per consentire l'immediata copertura dei costi necessari per assicurare l'innalzamento delle soglie di esenzione a valere sulle tariffe TARI e andare incontro alle esigenze delle famiglie in difficoltà, impegna il Sindaco e la Giunta a dare seguito a quanto annunciato durante la seduta dell'assise cittadina.

 

La relazione dell'Assessore Giordano

 

La seduta del Consiglio è stata aperta dalla relazione dell'Assessore al bilancio Francesco Giordano

Con riferimento al primo punto all'ordine del giorno ( determinazione dello Schema Regolatorio per la definizione degli obblighi di qualità contrattuale e tecnica relativi al servizio rifiuti) l'Assessore ha sottolineato che “il Comune, per come previsto nell'ambito della nuova rimodulazione stabilita dall'ARERA per le modalità di gestione della TARI con la relativa fissazione delle tariffe, ha deciso di individuare un quadro di matrice regolatorio all'interno del quale collocarsi in riferimento alla qualità dei servizi che intende erogare alla collettività. Con riferimento ai 4 quadranti previsti, il Comune di Cosenza ha scelto, proponendola al Consiglio comunale, il quadrante 1 che prevede i livelli quali-quantitativi di servizio standard, sostanzialmente minimali, atti a garantire la gestione integrata dei rifiuti. L'auspicio èche da qui a qualche anno – ha detto ancora l'Assessore Giordano – ci si possa spostare su quadranti più elevati, perché questo significherà che si sarà riusciti a garantire un servizio di gestione integrata dei rifiuti più efficiente in termini di costi e più efficace in termini di risultati”.

Con riferimento al secondo punto (modifica al regolamento TARI) “di fatto – ha inoltre precisato l'Assessore Giordano -non abbiamo fatto nulla di particolare se non la modifica di alcuni servizi che possono essere erogati alla collettività e alcune agevolazioni più operative che non economiche, alcune tipologie di rateizzazione che vengono introdotte”. Su questo aspetto l'Assessore al bilancio ha demandato un'illustrazione più approfondita al successivo intervento del Presidente della commissione bilancio Gianfranco Tinto.

Sul terzo punto (approvazione del piano finanziario TARI per il periodo 2022 – 2025) – ha detto ancora Giordano – si va più nel tecnico perché il Piano Economico Finanziario viene elaborato sulla base di alcuni criteri che devono essere seguiti nell'individuazione dei costi che sono sostenuti nell'ambito della gestione integrata del ciclo dei rifiuti. Sulla base di questi criteri ARERA, si effettua un'attività di indicizzazione dei costi. Nel caso del Comune di Cosenza l'indice di crescita ammissibile di questi costi calcolati nel 2020 era l'1,01, praticamente una percentuale relativamente contenuta che non siamo riusciti a rispettare. Se nel 2020 avevamo un Pef consolidato di costi complessivi per 17 milioni e 86 mila euro, oggi, invece, con la rielaborazione del PEF 2022, tenendo conto dell'indicizzazione e dell'aumento dei maggior costi sostenuti nel 2021 e di quelli che si prevedono di sostenere anche nel 2022, si arriva ad un aumento di circa un milione e 100 mila euro perché si passa da 17 milioni e 86 mila euro a 18 milioni 240 mila euro. Abbiamo avuto dunque un aumento dei costi oggettivo di oltre un milione di euro. In questo momento noi non abbiamo la possibilità di fare scelte, perché, purtroppo, i costi non li decidiamo noi. I costi li si può migliorare o ridurre, l'efficienza del servizio può essere stravolta, ma ci vuole molto tempo, impegno e disponibilità dell'utenza a comprendere che il servizio TARI e la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti non è un onere, ma è un onore e un'opportunità anche in termini di miglioramento della qualità della vita e dell'ambiente. Noi nel Meridione continuiamo a vedere la Tari come un balzello e non come un'opportunità per migliorare un servizio fondamentale. I costi sono quelli e li dobbiamo coprire integralmente con la tariffa a meno che l'Ente non rinvenga nell'ambito della propria potestà regolamentare e nell'ambito delle proprie risorse finanziarie sacche di risorse e fondi di bilancio che possano essere utilizzati per concedere agevolazioni a chi ha diritto ad averle perché più debole o più meritevole.

Oggi siamo ad una percentuale di differenziazione del 62 % che in una città come Cosenza è assolutamente bassa. L'obiettivo deve tendere a sensibilizzare il piùpossibile l'utenza affinché si capisca che la differenziazione è un'attività che va a beneficio soprattutto di chi la garantisce e non soltanto dell'Ente. L'aumento di un milione di euro – ha aggiunto ancora l'Assessore al bilancio – rapportato al 2020 comporterebbe già di per sé un aumento del 7-8% delle tariffe base dell'utenza. La nostra Amministrazione ha preso la decisione di modificare l'impianto ripartitorio dei costi che c'è stato fino ad oggi tra le utenze domestiche e quelle non domestiche. Dall'analisi dell'ultimo Pef (e qui l'Assessore Giordano ha toccato anche il quarto punto all'ordine del giorno, le tariffe TARI per l'anno 2022) emerge un'anomalia che è difficilmente condivisibile: sui 18 milioni di euro la misura in cui questi costi sono riconducibili al conferimento da parte dell'utenza non domestica, cioè delle attività commerciali, è solo del 20%, mentre la misura secondo cui questi costi sono riconducibili alle utenze domestiche è l'80%. Ne dovrebbe derivare una distribuzione , chiaramente non nella stessa misura proporzionale, che penda dalla parte del caricamento degli oneri sul complesso delle tenze domestiche e non su quello delle utenze non domestiche. Ci siamo accorti che su 18 milioni quasi 11 milioni di euro erano posti a carico delle utenze non domestiche che producono solo il 20% di quei rifiuti che, comunque sia, sono poche. Nonostante questo gli abbiamo caricato oltre il 60% dell'onere derivante dalla gestione del ciclo integrato dei rifiuti, riservando alle utenze domestiche un carico di circa 7 milioni di euro. E' chiaramente uno squilibrio assolutamente insostenibile alla luce di una serie di considerazioni di cui la prima è che il tessuto economico- sociale di Cosenza è molto debole alla cui crescita contribuiscono tutte le attività commerciali. Per cui sparare sul pianista comporta che il saloon rimanga senza musica. E quindi il tessuto commerciale ed economico cosentino va assolutamente sostenuto. Questo significa riequilibrare il peso. Per cui se un'utenza non domestica, secondo il vecchio impianto, pagava 10 volte il valore dell'utenza domestica, noi abbiamo deciso che paghi sì di più, ma non più di 6 volte. Questo significa anche che nell'elaborazione delle tariffe, rispetto ad una media che nell'ultimo PEF prevedeva un carico, in media, su ciascuna utenza non domestica di circa 2000 euro, si arriverà a chiedere circa 1600 euro. Ciò che non si fa pagare alle utenze non domestiche è chiaro che venga caricato su quelle domestiche. Siamo riusciti ad ottenere un aumento di circa il 30% del carico richiesto alle utenze domestiche a fronte di una riduzione sulle utenze non domestiche di circa il 25%. Abbiamo sostanzialmente cercato di elaborare una politica tariffaria che potesse essere più equa, nel rapporto tra utenze domestiche e non domestiche. Ciò nonostante però , per evitare di indurre a pensare che il carico Tari sulle utenze domestiche sia andato oltre i limiti territorialmente compatibili e socialmente sostenibili, è bene richiamare i valori medi nazionali di prelievo sull'utenza domestica si attestano per l'anno 2021 e sono chiaramente in notevole aumento sul 2022, era di 310 euro. Dopo questa operazione che prevede un piccolo aumento per le utenze domestiche il valore medio di prelievo tributario sull'utenza domestica del Comune di Cosenza si attesta a 302 euro. Siamo quindi al di sotto del valore medio nazionale, a fronte di comuni come Crotone e Reggio Calabria che superano i 400 euro o i 500 euro in media di prelievo sulle utenze domestiche. Ritengo che questa sia una operazione doverosa come primo atto di questa amministrazione nell'ottica di un miglioramento in prospettiva di tutto il quadro del servizio della gestione dei rifiuti. Per quanto attiene alle agevolazioni – ha detto inoltre l'Assessore al bilancio, anche qui non c'è molta possibilità di scelta. L'anno scorso sono pervenuti dallo Stato finanziamenti per oltre un milione e 500 mila euro indirizzati proprio verso le agevolazioni in ambito TARI. Lo Stato ha deciso che i fondi sono finiti e quest'anno non riconosce nessuna agevolazione, nessun fondo a ristoro di eventuali agevolazioni che i Comuni volessero riconoscere in un periodo pandemico che è tutt'altro che finito. Per cui tutte le agevolazioni concesse fino all'anno scorso e che portavano ad una somma complessiva di circa un milione e 600 mila euro oggi non le abbiamo più e quindi si trattava di decidere cosa fare per mantenere questo livello di agevolazione che è stato parzialmente mantenuto e che per assenza di risorse proprie dell'ente e di risorse statali ci si è limitati a riconoscere un'esenzione dalla TARI soltanto per coloro che hanno un'ISEE fino a 500 euro. Questo perché - ha aggiunto Giordano - ancora non sappiamo quello che sarà il bilancio di previsione e quindi gli oneri che dovremo coprire. Chiaramente – ha concluso Giordano – risulta evidente l'impegno dell'Amministrazione a far di tutto, laddove dovessero reperirsi risorse di bilancio a ripristinare e rimodulare le agevolazioni”.

 

L'intervento del Sindaco Franz Caruso

 

Nel corso della seduta è intervenuto anche il Sindaco Franz Caruso che ha iniziato il suo intervento chiedendo all'assemblea di osservare un minuto di raccoglimento in memoria dell'ingegner Carmelo Salvino, già Sindaco di Rogliano e dirigente regionale scomparso qualche giorno fa. Il Sindaco Franz Caruso ne ha ricordato la sua figura di amministratore attento e scrupoloso e di Sindaco apprezzato, oltre che quella di professionista di livello e di qualità che ha trascorso tutta la sua carriera professionale all'interno dell'istituzione regionale arrivando a ricoprire molteplici ruoli da dirigente e di tecnico affidabile. Franz Caruso di Carmelo Salvino ha tracciato anche un ricordo umano importante. “Andato in pensione dalla Regione, ha voluto prestare – ha detto il primo cittadino - purtroppo per un breve periodo il suo impegno anche nel nostro Comune dando un valido contributo per la ricognizione del patrimonio immobiliare., mettendosi a disposizione nonostante l'incalzare della malattia”.

 

Subito dopo il Sindaco ha espresso gratitudine ai consiglieri che hanno espresso la loro posizione nella seduta di Consiglio. Franz Caruso ha parlato di “messaggio positivo, al di là delle diverse posizione che riguardano la dialettica democratica tra minoranza e maggioranza, tra governo e opposizione. E’ importante il metodo che si segue per contribuire ad alimentare il dibattito democratico, perché mi pare sempre di più che la politica gridata ha lasciato il posto alla politica ragionata. E le posizioni che stasera sono state argomentate in questa sede credo che siano il segnale importante di come la politica possa ammettere il confronto all'interno del Consiglio comunale nel rispetto dei ruoli che la città ha assegnato a ciascuno di noi”. Il Sindaco ha poi apprezzato tanto le considerazioni espresse dal consigliere Francesco Spadafora “che nutre – ha detto - un particolare sentimento verso le problematiche che investono la nostra città, mettendo in evidenza le difficoltà che l'Amministrazione incontra”, ringraziando anche il consigliere Giuseppe Ciacco “per il qualificato e appassionato intervento che merita condivisione”. “Il problema dei rifiuti – ha ricordato ancora Franz Caruso - investe tutto il territorio regionale e nazionale perché le difficoltà che si sono registrate sono anche la conseguenza della guerra in corso in Ucraina che ha comportato un aumento dei costi di trasferimento, di trasporto e di smaltimento che purtroppo non potevano essere preventivati. Se a questo aggiungiamo la cessazione dello stato di emergenza causato dal covid e quindi lo Stato ha annullato tutte le agevolazioni previste nel biennio pregresso, bisogna rendersi conto con onestà che effettivamente c'è una situazione di difficoltà che pone l’Amministrazione di fronte a delle scelte e questa Amministrazione proprio perché non intende né creare facili illusioni, né creare situazioni che possono provocare buchi di bilancio, con grande lealtà e trasparenza, ha posto il problema in Consiglio comunale rispetto a quello che è un Piano economico finanziario che prevede un aumento di oltre un milione di euro che deve essere necessariamente affrontato, valutato e risolto. La scelta politica è una scelta diversa di cui ci assumiamo la responsabilità perché è una scelta politica che riteniamo di grande equità, in quanto, per come è stato illustrato dall'Assessore Giordano, le tariffe di questo Comune, per quanto riguarda la TARI, sono le più basse di tutto il territorio, per quanto riguarda le utenze domestiche, e il carico che si attribuiva alle utenze non domestiche sarebbe una iniquità perché non sarebbe stato giusto pesare sulle spalle di un settore economico e del commerico già piegato dalla pandemia e dalla crisi economica che ancora investe la realtà nazionale e calabrese. Per cui – ha proseguito il primo cittadino – andare oggi a spalmare quel milione di euro in più su questa categoria la riteniamo una situazione assolutamente inaccettabile. Una situazione che auspichiamo possa essere anche fronteggiata con l'estensione delle agevolazioni anche a quelle categorie che hanno un ISEE più alto rispetto ai 500 euro oggi indicato.

Certamente la scelta ha un valore politico che è quello di fare in modo tale che il maggior costo si spalmi il più possibile. Perché questo milione spalmato sulle utenze domestiche che sono l'80% ha un impatto di gran lunga inferiore rispetto alla stessa somma spalmata sul 20%. . Rispetto a questa situazione restano da vedere i correttivi che si possono apportare per fare in modo, cioè, che questa imposizione tributaria si riduca sempre di più. Il problema, purtroppo, risiede nel fatto che in questa città si pagano poco i tributi, perché c'è una contribuzione che ha un livello intollerabile, perché siamo al 26,1 per cento. E' un'anomalia tutta cittadina. Siamo la città dove si paga di meno la TARI e l'IMU e sono queste le cause che hanno portato le sezioni riunite della Corte dei Conti a dichiarare il dissesto in questa città”.

Poi il Sindaco ha parlato della necessità di cambiare la politica di riscossione dei tributi rispetto al passato. “Certamente, sarà diversa – ha detto -. Non possiamo tollerare che, in futuro, la nuova società di riscossione, qualunque essa sia, possa portare numeri come il 26,1% perché tutte le città italiane hanno una riscossione dei tributi che si attesta attorno al 70-75%. Qui siamo al patologico perché si invertono i numeri. Occorre invertire assolutamente e la politica che vogliamo perseguire sarà quella del far pagare tutti per pagare di meno”. Franz Caruso ha evidenziato anche altre problematiche come quelle di organizzazione e della mancata emissione dei ruoli, ma anche la duplicazione delle richieste di pagamento. In conclusione del suo intervento il Sindaco ha assicurato che, “se, in sede di approvazione del bilancio di previsione, ci saranno le risorse per ripristinare le agevolazioni, noi lo faremo”.

 

Il DIBATTITO

 

Subito dopo la relazione dell’Assessore al bilancio Francesco Giordano è intervenuto il Presidente della commissione bilancio Gianfranco Tinto. “Non è facile per un’Amministrazione comunale – ha detto - assumere decisioni che vanno prese per legge e che inevitabilmente si riflettono sui cittadini”. Tinto ha ricordato i diversi passaggi delle pratiche in commissione ed ha dato conto di alcune aggiunte di carattere tecnico, come ad esempio la possibilità  di poter differire il pagamento. “Nei momenti di  difficoltà – ha concluso Tinto - tutti devono dare il proprio contributo”.

Il buon lavoro svolto in Commissione bilancio è stato poi sottolineato dal capogruppo di Fratelli d’Italia Franesco Spadafora. “Le maggiori novità – ha detto Spadafora - sono quelli ascrivibili al PEF che oltre ad identificare i costi ha fatto registrare un incremento di un milione di euro. Questo aumento andrà ad incidere sulle tariffe, inevitabilmente aumentate, perché attraverso di esse devono essere coperti i costi del servizio rifiuti. C’è poi – ha aggiunto Spadafora – una drastica  diminuzione delle agevolazioni. L’aumento di un milione di euro andrà a danneggiare tutti i nuclei familiari, con un inasprimento della Tari del 30%. Saranno penalizzate soprattutto le famiglie meno abbienti, con un dimezzamento della portata delle agevolazioni”. Poi il capogruppo di Fratelli d’Italia ha anticipato la proposta di risoluzione che sarà poi respinta dal Consiglio e che lo stesso Spadafora aveva auspicato potesse essere votata insieme alle altre pratiche, “affinché – ha detto -  nel prossimo bilancio di previsione possa essere stanziato un importo finalizzato a ridurre la tassa a favore delle famiglie meno abbienti. Sarebbe importante stare vicino alle famiglie disagiate che devono già sopportare costi esorbitanti per l’energia ed il combustibile. Trovo giusto e doveroso che si spieghino anche i motivi del perché il costo è lievitato rispetto agli anni precedenti. Uno dei motivi è da ricercare sicuramente in quella consistente fetta di cittadini che non differenzia i rifiuti”. Spadafora ha poi sollecitato l’adozione di iniziative finalizzate a sensibilizzazione la cittadinanza per incentivare le buone pratiche, chiedendo, inoltre di debellare il fenomeno, sempre più diffuso, degli abbandoni dei rifiuti. “Non c’è stato impegno verso la soluzione di queste problematiche. Su questo bisogna impegnarsi ancora di più. Ci sono intere zone della città, come l’ultimo lotto di via Popilia e via degli stadi  dove l’abbandono indiscriminato dei rifiuti è particolarmente praticato. Questo preoccupa tutti i cittadini. C’è bisogno di un cambio di rotta che consenta l’abbattimento della tassa nell’immediato futuro e, pur apprezzando il lavoro fin qui svolto, sarà difficile accordare un voto favorevole”.

Subito dopo il capogruppo di Fratelli d’Italia è intervenuto il consigliere Giuseppe Ciacco. “La cifra identitaria della nostra coalizione – ha esordito Ciacco -  parla il linguaggio del rigoroso rispetto della stabilità contabile dell’ente, del rigoroso rispetto dei valori dell’equità sociale, adoperando, dinnanzi alla Città, il dizionario della verità e della chiarezza. I conti pubblici e i connessi documenti contabili – ha aggiunto - sono strumenti da maneggiare con inflessibile serietà. Cosicché, qui e ora, è consegnato all’esame dell’assemblea consiliare  uno schema deliberativo che, nella sua articolata morfologia, interpreta, nella contingenza data, la corretta valutazione dei flussi finanziari,   mettendo in armoniosa sintonia, da una parte  lo stato di bisogno economico dell’Ente, dilaniato dal vertiginoso salasso finanziario durato 10 lunghi anni,  e, dall’altra parte, lo stato di bisogno economico della popolazione amministrata, martoriato dalla sfiancante stagione pandemica e aggravato da un vertiginoso aumento del costo delle spese primarie. Stanno, esattamente, in questa provvida logica – ha aggiunto Giuseppe Ciacco -  il regolamento, il piano finanziario e le tariffe TARI proposti all’approvazione del Consiglio.  Avverto già l’eco mistificatrice della speculazione politica, imbastita sull’onda, sfacciatamente demagogica, di chi, in questa aula, si alzerà riproponendo la parte già recitata, ieri, in Commissione consiliare,  dirà: “Voi, donne e uomini del centro sinistra, state tartassando le famiglie cosentine, imponendo loro un aumento della TARI pari al 25%”. Signori,  basta a sfornare   vanesie  filastrocche, che non hanno né capo e né coda. Turlupinare la città può trasformarsi in un micidiale boomerang. Anzi, per qualcuno, si è già trasformato,  in un micidiale boomerang. E’ vero: ci sarà l’aumento TARI per l’utenza domestica. Ma è una misura necessaria e razionale. E’ vero: ci sarà una diminuzione TARI per l’utenza non domestica. Ed è una misura, altrettanto, necessaria e razionale. E, alla città, lo stiamo comunicando, ufficialmente, dall’aula, espressione massima della rappresentanza popolare. Un comunicato più ufficiale di questo non esiste. E non sono fatue parole d’ordine, quelle che  sto pronunciando. Riflettono, perfettamente, la realtà oggettiva delle cose. E’ evidente: se noi avessimo avuto le risorse sufficienti avremmo elargito – come è  giusto che fosse -  aiuti e agevolazioni a tutti i contribuenti della città. Ma noi le risorse sufficienti non le abbiamo. E non le abbiamo perché abbiamo ereditato un disastroso crac finanziario. Che pesa e continuerà a pesare, come un macigno sulle sorti della città. E, allora, nelle condizioni date, l’attuale proposta tariffaria è la più equa possibile, perché, fra l’altro, risolve, neutralizzandolo, l’infido e scriteriato paradosso dell’anno scorso, quando il carico complessivo del costo del tributo   è stato ripartito, con modalità, sfacciatamente  scellerate: pagava, proporzionalmente di più, chi, proporzionalmente, produceva di meno. Il trionfo dell’ingiustizia sociale. Tant’è vero che il resoconto dell’omologa seduta consiliare dell’anno scorso,  registra un vibrato intervento della Consigliera Bianca Rende, che oggi ci rimprovera, la quale stigmatizzò quel piano tariffario, etichettandolo  come, incomprensibilmente, penalizzante per le utenze non domestiche. Ed è vero: quell’impianto tariffario, l’impianto tariffario dell’anno scorso,  presentava una perniciosa iniquità di fondo. E, come tale, meritava e merita di essere, sapientemente, rivisitato. Il costo complessivo dei rifiuti, in città, è generato, per l’80% dalle utenze domestiche e, per il 20% dalle utenze non domestiche. Questo è il parametro di riferimento, rispetto al quale  noi, stasera, stiamo, assai semplicemente,  applicando l’abc della perequazione sociale. A chi produce  meno rifiuti offriamo una mano di aiuto, chiedendo a chi produce più rifiuti  un piccolo sacrificio compensativo. A fronte di un decremento deve necessariamente esserci un parallelo incremento. Salvo a non voler replicare devastanti gestioni contabili dell’Ente. E allora, sgraviamo di 500 euro le utenze non domestiche e aumentiamo, di appena, 50 euro,  le utenze  domestiche. Sapendo, fra l’altro, che tantissimi titolari di utenze non domestiche sono anche padri di famiglia, titolari, quindi, anche di utenze domestiche. Insomma, stiamo scrivendo, per davvero, una bella pagina di solidale coesione sociale. Garantendo, per di più, alle utenze domestiche un prelievo tributario al di sotto dell’incidenza nazionale: l’incidenza nazionale è attestata a 310 euro; noi stiamo,  sotto i 310 euro.  E aggiungo per assecondare l’obbligo di verità verso la città: il ventaglio di agevolazioni e di esenzioni, in vigore l’anno scorso, non è possibile riproporlo quest’anno per più ordine di ragioni. Innanzitutto perché non sono più utilizzabili i fondi Covid, fonte primaria di quasi tutte le pregresse  misure premiali. Poi, le risorse dell’Ente,  allo stato attuale,  non consentono di andare oltre  il plafond  programmato. Certo, se in sede di approvazione del bilancio preventivo, che quest’anno avverrà nella perfetta obbedienza dei termini di legge, dovessero reperirsi ulteriori e adeguati fondi, la platea delle agevolazioni e delle esenzioni sarà ampliata. Ma si tratta di una ipotesi, rispetto alla quale   noi, coscientemente, non intendiamo alimentare nessuna illusoria speranza. Se i fondi ci saranno – ha concluso Giuseppe Ciacco - l’ampliamento delle agevolazioni ci sarà. Sono fermamente persuaso che nei momenti di emergenza economica   ogni parte politica debba assumere un atteggiamento sobrio e responsabile. Noi lo abbiamo assunto. Temo che altri vadano per un'altra strada. Tuttavia,  noi,  continueremo, imperterriti, sulla strada del rigore amministrativo, della sobrietà e della responsabilità istituzionale”.

Il consigliere Francesco Caruso, nell’intervento immediatamente successivo, ha ricordato la possibilità di agevolare i cittadini e prevedere esenzioni o riduzioni. “Alcune riduzioni ed esenzioni – ha detto Francesco Caruso - sono individuate dalla legge, altre sono in favore di ulteriori fattispecie ritenute meritevoli di tutela. In 10 anni – ha aggiunto - abbiamo tenuto alta l’attenzione di alcune categorie svantaggiate individuandole tra le famiglie maggiormente disagiate in ragione delle contingenze che si sono susseguite (il covid, l’aumento delle utenze energetiche, ecc.). Abbiamo tenuto in considerazione il tessuto debole e fragile della città sia dal punto di vista economico che sociale. Siamo convinti – ha inoltre rimarcato Caruso -che le famiglie che non pagano la TARI e che neanche differenziano, lo fanno per un motivo culturale. Questo atteggiamento riflette uno scarso senso civico. Il problema è di sensibilità e si risolve con opportune campagne promozionali idonee ad incentivare le buone pratiche. Non è demagogia aiutare le famiglie di Cosenza. Abbiamo avuto l’impressione che non ci sia stato uno sforzo idoneo a trovare nelle pieghe del bilancio misure di compensazione per le categorie svantaggiate. Questo non ci consente di valutare positivamente le pratiche. E il bilancio di previsione è ancora lontano, nonostante gli annunci di approvarlo nel rispetto dei termini consentiti. La vostra proposta è monca  perché è priva delle misure compensative. Ci viene chiesto di approvare un regolamento e un impianto tariffario che legittimano un aumento del 30% che ci appare esorbitante perché aumenta il gravame sulle famiglie”.

Anche per il consigliere Francesco Luberto, che ha parlato subito dopo, “l’aumento del 30%  è difficile da accettare, perché andrà a carico delle famiglie, già al collasso. Un aumento così elevato costerà un sacrifico eccessivo, anche perché le agevolazioni andranno a diminuire. Il nostro gruppo consiliare – ha aggiunto Luberto - non rimprovera nessuno, ma vuole sottolineare che ci sono aumenti dei costi eccessivi e che la coperta è molto corta. Vorremmo che si desse un segnale forte dando seguito alle richieste che avevamo fatto in precedenza e che erano tese alla lotta all’evasione. Chi paga sono sempre i soliti pochi. Eppure oggi disponiamo di tutti gli strumenti tecnologici per censire i contribuenti. Dobbiamo essere in grado di dare segnali forti, così come è importante adottare atti di indirizzo che riteniamo assolutamente necessari. La Corte dei Conti, a suo tempo elencò le criticità del Comune ed anche dove intervenire perché possa diventare virtuoso. Il bando sui rifiuti è in scadenza ad ottobre ed anche su questo vorremmo comprendere quale indirizzo inende dare il Comune e quale posizione assumerà la Regione”.

Nel corso delle dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere comunale Michelangelo Spataro. “Oggi – ha esordito – viene sfatata una situazione della quale spesso venivamo accusati e cioè di aver aumentato le tariffe fino al massimo delle possibilità. Nonostante vi sia un aumento medio, siamo tra le tariffe più basse della regione e quindi non abbiamo esasperato i cittadini con 302 euro annui. Resta il  rammarico del maggior costo che grava su quelli che pagano con puntualità. Credo che la politica sulla riscossione possa fare poco. Ci sono delle lamentele perché alcuni cittadini hanno ricevuto la cartella ed altri no. Credo sia necessario convocare chi si occupa della domiciliazione delle cartelle”. E sulle esenzioni Spataro afferma che “negli anni passati c’è stato un occhio di riguardo ai bisognosi con le varie fasce di ISEE sino ad arrivare al 50%. Anche io mi associo ai colleghi della minoranza per far sì che nelle pieghe del bilancio si riescano a trovare risorse per alleviare le famiglie che non riescono a far fronte ai pagamenti”. Sulla raccolta dei rifiuti nelle zone di via Popilia e via degli Stadi, Spataro precisa che “è una piaga che esiste da più tempo e che bisogna trovare una soluzione come è avvenuto a Reggio Calabria. Nel  nuovo affidamento si è dovuti tornare al vecchio sistema. Una soluzione va trovata. In alcune zone bisognerebbe tornare al passato”. Ed ha preannunciato voto contrario.

Per la consigliera Bianca Rende, intervenuta subito dopo Spataro, “il tema dei rifiuti, delle tariffe e del servizio di smaltimento è molto avvertito. Oggi non si può discutere di tariffe se non si discute del servizio. Per parafrasare l’ex ministro Padoa Schioppa,  le tasse sono belle, giuste e doverose, aggiungerei però sono tali quando vengono corrisposte a fronte di un servizio efficiente. C’è un grande disagio tra i cittadini– ha sottolineato Bianca Rende- .A lamentarsi è chi paga le tasse e fa la differenziata. Noi dobbiamo stare dalla loro parte impegnandoci realmente a cambiare le cose. Sono molto soddisfatta a nome del gruppo di aver stimolato il dibattito.  Dobbiamo aprire un dibattito pubblico sull’utilizzo della risorsa rifiuto in città. Se applicassimo le direttive comunitarie e applicassimo le 4 R (riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero) potremmo contare su un’azione politica più forte nei confronti della Regione Calabria. Il Comune deve contribuire alla realizzazione di un sistema regionale efficiente. Oggi dobbiamo cambiare passo e superare le deficienze che continuano a perpetrarsi e le criticità ataviche”. E, a questo proposito Bianca Rende ha suggerito di ricorrere alle sanzioni e di agire con severità per mettere anche fine alla reiterazione di comportamenti inqualificabili. Bisogna lavorare molto sul piano della lotta all’evasione. E ha annunciato la sua astensione”.

Ha aperto il suo intervento con un saluto alle dipendenti comunali, da poco andate in pensione e per anni in forza alla segreteria generale di Palazzo dei Bruzi, Rosangela Sacco e Maria Bruno, il consigliere comunale Giuseppe d’Ippolito che, quando ha parlato delle pratiche all’ordine del giorno ha sottolineato la complessità della vicenda. “L’argomento – ha aggiunto - interessa tutti i cittadini ed ha conosciuto una gestazione lunga e laboriosa”. D’Ippolito ha parlato di pacchetto pronto, della necessità di procedere ad una riflessione sui costi e della mancanza di congruità di un parametro di cui aveva chiesto la revisione. “Non si tratta soltanto di spostare delle somme – ha detto ancora il consigliere di Fratelli d’Italia – ma c’è in ballo l’equità. Vengono fatte scelte politiche che modificano i costi familiari sulla produzione dei rifiuti. Si tratta di scelte politiche che voi difendete, ma che noi non  condividiamo”. Ed ha annunciato voto contrario.

Nel preannunciare, invece, il suo voto favorevole, il capogruppo del PD Francesco Alimena ha sottolineato l’iniquità del costo dei rifiuti spalmato sui contribuenti “perché nessuno paga” e “chi ha un’attività commerciale e una famiglia paga due volte. L’aumento del 30% ai contribuenti domestici ha un impatto completamente diverso perché – ha aggiunto Alimena - si mantiene nell’alveo del minimo quantificato in Italia. In ogni caso – ha concluso - bisogna lasciare all’Amministrazione comunale il tempo di fare le modifiche strutturali”.

Ultimo intervento, prima della votazione, quello del capogruppo di “Franz Caruso Sindaco” Ivan Commodaro. “Quelli in discussione stasera sono argomenti spinosi e sapevamo che sarebbero stati oggetto di critiche. Questa è la prima seduta in cui discutiamo atti ascrivibili alla nostra Amministrazione dopo una serie di documenti che erano stati prodotti dalla precedente”. E sulle esenzioni Commodaro ha aggiunto: “è facile che la fascia di 500 euro per la quale è previsto l’esonero totale sia riservata a pochi. Ma per estendere questa fascia, ci sarebbe bisogno di capire dove reperire i fondi per le agevolazioni. Quest’anno non ci sono, come è stato detto ampiamente, le risorse statali, ma l’Amministrazione ha già preso un impegno. Se, nelle pieghe del bilancio si troveranno delle risorse, estenderemo le agevolazioni”. Sulla scelta di gravare meno le utenze non domestiche Commodaro ha, infine, sottolineato che  “il tessuto commerciale che sta alla base della città di Cosenza è estremamente ridotto e debole. Tendergli una mano non è certo sbagliato, anche perché questo tessuto è spesso formato da famiglie proprietarie delle stesse attività e che quindi sarebbero gravate due volte nella stessa misura”.

 

 

 

 

 

 

 

 

Autore: Giuseppe Di Donna