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La degustazione di un thè, l'esperienza dell'arte. Quella di Officina delle Arti è "La Magia del Thè...atro. Alle cinque di domenica"

presentazione Officina delle Arti
21 nov 2017

“L'Officina delle Arti è un posto magico, che ti trasporta in un luogo senza tempo per raccontarti il mondo”. La definizione che Jole Santelli dà di questo dinamico laboratorio di idee, di progetti e d'arte - animato da Edoardo Tarsia e dai suoi associati - restituisce il senso del teatro e la sua funzione socializzante.
Nasce così, intorno a un thè tra amici che condividono un progetto, la presentazione del nuovo anno di attività di Officina delle Arti. Non ha dubbi il vicesindaco Santelli, “Cosenza Cultura, che accoglie anche questa esperienza, è molto più che un brand, è una città che, con il pubblico e il privato, cerca di offrire il meglio della propria creatività”. Nata nel centro storico, quasi per caso, come ci racconta Edoardo Tarsia, “l'Officina delle Arti prende vita da un posto disastrato per diventare qualcosa di bello e significativo”, “è la dimostrazione – gli fa eco Jole Santelli – di quanto amore ci vuole per il centro storico per far diventare quel posto qualcosa di speciale”. Originale l'idea che Tarsia& associati hanno avuto per questo riavvio di stagione.“Al primo posto sempre i bambini – sottolinea il 'vecchietto sognatore' (per autodefinizione) che con i piccoli costruisce il teatro, tra poco le fiabe, quelle più antiche – e poi siamo stati ispirati all'idea del 'Thè..atro, alle cinque di domenica'.
La musa ispiratrice è 'Lady Meg', al secolo Silvia Romano. È da una tenda berbera nel deserto che ha riportato a Cosenza il rito, quasi sacro, del thè e, con esso, quel rituale d'accoglienza del viandante che cerca ristoro durante il viaggio. Ecco, il viaggio. La rassegna di Officina delle Arti – che inizierà il 26 novembre e si concluderà a maggio, con appuntamenti mensili – è un viaggio nel tempo. Parte dall'esperienza del thè nel deserto, passando attraverso tappe significative della storia: gli Anni '30, il proibizionismo, gli Anni '60 e '70, e poi la Cosenza di na vota, il Carosello e infine i tempi moderni, quelli che hanno perso il gusto della convivialità e del ritrovarsi, come accaduto nel Salone del Comune o come accadrà nella sala dell'Officina, intorno a un thè.
Ogni degustazione è accompagnata da momenti d'arte e spettacolo, che escono da quello scrigno prezioso che è il teatro amatoriale, per il quale Edoardo Tarsia sogna una casa che ne accolga tutte le esperienze.
È la stessa Officina delle Arti a proporsi come esperienza, di teatro conviviale, di passione, di discussione, di degustazione. E' un modo di immaginare la realtà artistica che incontra la condivisione del Sindaco Mario Occhiuto. “Questa è anche la nuova frontiera del turismo – commenta. Chi si reca in una città, si aspetta di vivere un'esperienza e, anche nell'arte, non hanno senso le proposte-fotocopia. Lo dimostra a Cosenza l'esperienza dei BoCS Art, che ha conquistato le pagine nazionali per la sua unicità”. Punto d'onore l'ubicazione nel centro storico, “dove solo lo sforzo di portarvi economia – ribadisce il Sindaco – può consentirne la ripresa”.
Officina delle Arti si offre intanto alla città come teatro familiare, come ambiente che si trasforma e accoglie, col cuore, perché “gli amatori – ricorda Tarsia – fanno teatro col cuore”.

Autore: Annarita Callari