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La street art come rigenerazione sociale e del territorio. Il progetto della School di Cosenza presentato in Commissione Cultura

commissione cultura street art
09 feb 2017

La street art come rigenerazione sociale e del territorio. E' l'obiettivo che si sono prefissi i bravissimi artisti della “Street Art School” di Cosenza, attiva dal 2015 alla Città dei Ragazzi, dove tengono dei veri e propri corsi di writing e graffiti molto seguiti soprattutto dai ragazzi dai 10 ai 16 anni e, successivamente aperti anche agli adulti. Sorretti da una irrefrenabile passione, che li ha portati finora ad autofinanziarsi per acquistare le materie prime per realizzare i loro interventi artistici in alcuni quartieri della città, Mario Verta e Amaele Serino, le due vere anime della Street Art School, che nella vita fanno tutt'altra cosa (Verta è, ad esempio, uno stimatissimo e competente gastroenterologo) hanno accarezzato l'idea, già due anni fa, di presentare all'Amministrazione comunale un progetto denominato M.A.U.C.S. (Museo di Arte Urbana Cosenza) che prevede di individuare l’arte come vettore della rigenerazione urbana in grado di interpretare, restituire e valorizzare la ricchezza dell’identità e delle risorse del territorio, attraverso la creazione di un percorso museale di arte urbana che prevede la realizzazione di opere d’arte su superfici murarie presenti in alcune aree della città. In attesa che il Comune si determinasse sul progetto, Verta e Serino non sono rimasti con le mani in mano, ma hanno in qualche modo “adottato” il Parco Luigi De Matera, alle spalle del Tribunale, che è diventato teatro delle loro ammirevoli performances artistiche, dimostrando, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che la street art è una vera e propria forma d’arte che si propone di limitare il vandalismo e che fa parte di quella cultura newyorchese propria degli anni ’80.
Oggi al Parco Luigi De Matera fanno bella mostra di sé vere e proprie opere d'arte: “H2o” che valorizza una fontana altrimenti abbandonata al suo destino, un'altra che simboleggia il celebre Leviathano di Hobbes o un'altra ancora che raffigura un grande joystick. Di particolare significato, poi, l'opera realizzata sulla facciata di un palazzo dell'ultimo lotto di via Popilia, dove abitava un giovane dee jay cosentino scomparso prematuramente.
Ma sono solo delle tracce di un'infinità di variabili che appartengono all'arte di Mario Verta e Amaele Serino. I due artisti sono stati ospitati nella Commissione Cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta dalla consigliera Alessandra De Rosa, dinanzi alla quale hanno illustrato il loro progetto, auspicando che presto venga preso in esame dal Sindaco Mario Occhiuto. Mario Verta ha spiegato brevemente l'obiettivo che la Street Art School si propone di perseguire. “Abbiamo voluto – ha detto- rimetterci in discussione e riprendere in mano le esperienze passate di writer e storici graffitari. Vorremmo far conoscere meglio una delle discipline artistiche più antiche e che negli anni ha subito un percorso evolutivo che presenta molte sfaccettature. Siamo impegnati – ha aggiunto Verta – a riportare la street art ad una dignità meramente artistica, predicando il verbo dell'utilizzo consapevole della bomboletta spray con finalità artistiche e non in maniera vandalica. La street art non è solo arte di rottura o uso improprio delle tecniche artistiche, ma assume una valenza significativa”.
Nel corso dell'incontro in Commissione Cultura è stato proiettato un video nel quale sono state mostrate le opere della Street Art School di Cosenza e documentato quanto avvenuto a Roma, in collaborazione con il Comune capitolino, prima con il recupero del Quartiere della Garbatella e poi con quello di Tor Marancia che da periferia estrema è diventato, grazie anche alla realizzazione di 10 graffiti di notevoli dimensioni, realizzati su altrettanti palazzi popolari, meta di turisti, molti provenienti dal Giappone, al punto che si è creato un vero e proprio indotto che ha determinato l'apertura nel quartiere di ristoranti e bar, rendendo necessaria anche l'istituzione di una nuova fermata della metro.
La notizia di questi giorni è che i murales di Tor Marancia verranno esposti alla prossima Biennale Architettura di Venezia.
In Commissione erano presenti, oltre alla Presidente De Rosa, i consiglieri Piercarlo Chiappetta, Bianca Rende, Antonio Ruffolo, Luca Morrone, Giovanni Cipparrone, Michelangelo Spataro, Francesco Cito, Damiano Covelli e Alessandra Mauro.
Dopo una breve introduzione di Alessandra De Rosa è intervenuto Giovanni Cipparrone che nel riconoscere piena validità alla proposta, ha sottolineato la necessità di un coinvolgimento diretto nel progetto, del quartiere di via Popilia e delle scuole in esso presenti. Cipparrone ha suggerito anche l'eventualità di inserire il progetto di street art nell'ambito delle opere di riqualificazione avviate dal Comune su via Popilia. D'accordo sul coinvolgimento delle scuole si è dichiarato anche il consigliere Piercarlo Chiappetta. “Ai ragazzi delle scuole si potrebbe assegnare il compito di individuare il tema da sviluppare negli interventi di street art”. E ha suggerito un tema come quello legato alla figura di Alarico.
La funzione sociale del progetto è stata messa in luce dalla consigliera Bianca Rende che ha riconosciuto il valore artistico e formativo dell'esperienza della Street Art School di Cosenza, sollecitando, oltre al coinvolgimento delle scuole, anche quello delle fasce disagiate (detenuti, minori non accompagnati, ecc.).
Anche dal consigliere Damiano Covelli è arrivato un invito a procedere speditamente accelerando le procedure per far sì che il progetto della Street Art School sia condiviso e finanziato dall'Amministrazione comunale.
I responsabili della Street Art School, attraverso la Presidente della Commissione cultura Alessandra De Rosa, hanno rivolto un invito al Sindaco Occhiuto a visitare le opere realizzate al Parco Luigi De Matera.







 

Autore: Giuseppe Di Donna