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Anche l'autorevole testata The Telegraph si occupa della caccia al tesoro di Alarico. La campagna di scavi verrà presentata dal sindaco Occhiuto il 21 ottobre alla Camera dei Deputati

Sito The Telegraph giornale
17 ott 2015

Dopo la prestigiosa vetrina di “Sette”, inserto del Corriere della Sera che nell’edizione di ieri ha dedicato la copertina e un ampio reportage alla città di Cosenza, è oggi l’altrettanto autorevole testata britannica The Telegraph a pubblicare un articolo sull’ipotesi, fra storia e leggenda, del tesoro di re Alarico seppellito nel fiume Busento.
Il cronista Nick Squires dà così la suggestiva notizia dell’avvio degli scavi in terra bruzia secondo il piano operativo che, supervisionato dal Comitato tecnico-scientifico voluto dal sindaco e presidente della Provincia Mario Occhiuto, si adopererà - carte alla mano - per la ricerca degli immaginifici ori dell’imperatore dei Goti. Riflettori internazionali, dunque, danno sempre più risalto all’intuizione di Mario Occhiuto di realizzare un ampio progetto di rilancio per la città partendo proprio dalla discussa e mitica figura di Alarico. Fra cultura, promozione turistica, suggestioni urbane. Il percorso intrapreso si trova ora a una svolta importante.
Mercoledì 21 ottobre alle 11,30, infatti, tali lavori verranno presentati alla stampa a Roma presso la sala Aldo Moro della Camera dei Deputati, dallo stesso sindaco e presidente della Provincia di Cosenza Mario Occhiuto.
Stanno per essere dunque gettate ufficialmente le basi per la ricerca del tesoro del primo sacco dell’antica Roma imperiale, seppellito secondo fonti storiche nel territorio cittadino. Si tratterebbe di una decina di carri colmi di ori e argenti e forse anche del candelabro sacro della religione ebraica, la Menorah. Roma era la capitale del più grande impero dell’antichità, colma di oggetti preziosi raccolti in oltre sette secoli di guerre e conquiste in mezzo mondo.
Il saccheggio di Roma da parte di Alarico segna la fine dell’Impero romano di Occidente e l’ inizio dell’Altomedioevo in Europa. Fu per la gente del tempo la fine del mondo, l’apocalisse, che vedeva una nave in fuga colma di refurtiva.
Ma il saccheggio fu anche l’inizio del lento processo di assimilazione nella cultura romana di popoli del Nord considerati barbari oltre che l’inizio della cristianità, con in seguito il ruolo incisivo del Papato.
Cavalcando le fonti storiche e tutta una serie di indizi che confermano che il tesoro di Alarico sia stato sepolto nel territorio di Cosenza, il Comune e la Provincia hanno iniziato per la prima volta un piano per la ricerca sistematica di quel tesoro, avvalendosi anche delle innovazioni tecniche e scientifiche oggi disponibili.
L’appuntamento è con i rappresentanti della stampa nazionale ed estera a Roma dove, nella sala Aldo Moro della Camera dei Deputati, il 21 ottobre alle 11,30 verrà illustrato il piano di lavoro.
 

Autore: Iole Perito