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La Compagnia del Sorriso diventa Associazione Culturale e festeggia il suo primo anno di attività al Teatro "Rendano"

la compagnia del sorriso con l\'assessore de cicco
22 mag 2015

Il teatro come mezzo, per arrivare ad altri obiettivi, tesaurizzando quella che è la sua funzione pedagogica: anzitutto creare relazioni sociali in un territorio dove queste ultime sono difficili, specie in un momento storico nel quale si assiste sempre di più all’esaltazione dell’individualismo e alla mortificazione della socialità.
Invece la compagnia del “Sorriso”, gruppo teatrale formato nel 2008 da 16 agguerritissime donne del quartiere di via Popilia, guidate dalla regista Luisa Cinelli, un’insegnante di inglese che ha creduto fortemente in loro e nella passione, che è anche la sua, per il teatro, ha invertito la tendenza e si appresta a festeggiare, domani sera, sabato 23 maggio, alle ore 20,30, nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, il primo anno di attività da quando è diventata, a tutti gli effetti, un’associazione culturale. Un passaggio importante arrivato cinque anni dopo l’atto di nascita siglato nell’ambito del progetto PON “Genitori alla ribalta”, avviato e portato a compimento nella scuola del VII circolo didattico di via Giulia. Un progetto sorto, inizialmente, per avvicinare i genitori alla scuola attraverso il teatro e in special modo attraverso uno spettacolo interpretato dai loro figli. Ai festeggiamenti di domani sera al “Rendano” sarà presente anche l’Assessore alla cura dei quartieri urbani Francesco De Cicco, attentissimo al quartiere di via Popilia come a tutti gli altri della città e che ieri ha fatto visita alla Compagnia del Sorriso nella sede che le è stata concessa dal Comune, per volontà dello stesso De Cicco: uno spazio all’interno dell’ex Circoscrizione di via Popilia dove le 16 mamme alla ribalta provano i loro spettacoli, rigorosamente in vernacolo, e nei quali rielaborano e per certi aspetti fanno il verso ai classici del repertorio favolistico : “Biancaneve e i 4 nani” rivisitazione della celebre fiaba dei fratelli Grimm, “Nobili e povaromi”, rielaborazione di “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, lo shakespeariano “Giulietta e Romeo” e da ultimo, “C’era una volta…e vissero tutti felici e contenti”, recentemente rappresentato al Teatro Morelli.
“Ho creduto in loro dal primo momento e ho cercato di aiutarle in tutti i modi – ha detto ieri l’Assessore De Cicco durante l’incontro con la Compagnia del Sorriso.
Ciò che apprezzo di più – ha aggiunto De Cicco - è loro genuinità e la nobiltà dei loro propositi. Della loro esperienza resta un grande insegnamento: in un mondo in cui l’amicizia è diventata merce rara e prevalgono i sentimenti dell’invidia, le 16 mamme alla ribalta di via Popilia ci ricordano, grazie al loro impegno, che la sana aggregazione è ancora possibile, come antidoto all’individualismo sfrenato. Qui ci si diverte, si socializza e si sviluppano rapporti di mutua solidarietà”.
Artefice di questo piccolo miracolo che è stato citato come caso di eccellenza anche dal magazine del “Corriere della Sera” , “Corriere Sociale”, è Luisa Cinelli che ha il ruolo di regista, ma che fondamentalmente è l’anima motivatrice della compagnia del Sorriso. “Questo progetto – afferma Luisa Cinelli - dovrebbe essere disseminato sul territorio perché è l’autentica dimostrazione di come si possano costruire buone relazioni sociali anche in un territorio non facile. In principio è stata la scuola a rendere possibile tutto questo. La scuola intesa come agenzia sociale e partecipativa che ha consentito che i genitori entrassero nelle attività didattiche a pieno titolo, non solo per accompagnare i loro figli al mattino e andarli a riprendere a fine giornata.
Fu un successo, perché cominciavano a formarsi quei collanti fra il territorio e la scuola, tra l’agenzia educativa e il bacino di utenza. Abbiamo imparato a fare teatro senza aver frequentato scuole specifiche, studiando le tecniche di recitazione, di dizione e dell’immedesimazione e a creare storie. Ma abbiamo esaltato anche un altro aspetto, quello del donare, del portare sorrisi. Queste donne mi hanno insegnato tanto, anche a capire quei limiti che pensavo di non avere”.
E mentre dice queste cose Luisa Cinelli predica il profilo basso e tiene a bada gli eccessivi entusiasmi che, in casi come questo, sono sempre dietro l’angolo.
“Il gioco funziona – tiene a precisare - perché siamo una squadra e qui dentro non c’è il senso del protagonismo. La maggior parte di loro non lavora e sulle loro famiglie, in molti casi, si riflette la crisi che sta investendo gli strati sociali medio-bassi. Ecco perché i risultati che abbiamo raggiunto hanno un valore doppio”. Ed ora quelle che la regista chiama affettuosamente “valchirie con la leggerezza di una farfalla” si apprestano a festeggiare. Una festa dedicata ad una di loro che da quasi un anno è volata in cielo, in punta di piedi: la coraggiosissima Anna Maria Porco che da allora è diventata per la Compagnia del Sorriso una sorta di faro e di nume tutelare.



 

Autore: Giuseppe Di Donna