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Assessore Bozzo solidale con i medici dell'Ospedale colti da malore

massimo bozzo
16 feb 2015

“Esprimo tutta la solidarietà dell’Amministrazione comunale, anche a nome del Sindaco Mario Occhiuto, ai tre medici dell’Ospedale di Cosenza che nei giorni scorsi, probabilmente a causa dello stress accumulato a causa dei turni massacranti cui sono stati costretti dalla insostenibile situazione che sta vivendo il presidio ospedaliero dell’Annunziata, sono stati colti da grave malore nell’esercizio del loro dovere”.
Lo afferma in una dichiarazione l’Assessore alla qualità della vita e alla Sanità Massimo Bozzo.
“Di questo passo – prosegue Bozzo - l’Ospedale dell’Annunziata non sarà più nelle condizioni di assicurare quelle prestazioni sanitarie in grado di tutelare adeguatamente il diritto alla salute dei cittadini. Non è possibile che si sfiori la tragedia e che si richieda uno sforzo sovrumano a chi, con encomiabile sacrificio e manifestando grande spirito di servizio, continua a garantire le prestazioni, mettendo a repentaglio la propria vita.
Noi come Amministrazione comunale non arretreremo di un millimetro e proseguiremo la battaglia intrapresa per contribuire a risolvere la situazione di emergenza della sanità cosentina, con particolare riferimento al Pronto Soccorso dell’Ospedale. E’ necessario – sottolinea inoltre l’Assessore Massimo Bozzo - far fronte alla carenza di personale con tutte le soluzioni praticabili per superare l’attuale fase di grave difficoltà in cui versano l’Ospedale cittadino e il suo Pronto soccorso, afflitto da un’inaccettabile carenza di personale che impedisce di fatto la copertura dei turni richiesta dal servizio e che riversa, su poche unità,carichi di lavoro ai quali si riesce a far fronte solo sottoponendosi ad usuranti tour de force. Il quadro è ormai notevolmente compromesso, anche perché ci risulta che non vengano rispettate le linee guida della Società Italiana di Emergenza-Urgenza. Non c’è più tempo per attendere. Bisogna, senza ulteriore indugio, ripristinare quelle condizioni di civiltà, di dignità del lavoro e dei livelli di assistenza che devono essere primariamente assicurati se veramente si vuole tornare a parlare di sanità, in termini seri”.

 

Autore: Giuseppe Di Donna