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L'eclettismo di Francesco Perri in una esibizione al "Rendano", propiziata dalla Commissione cultura

il pianista francesco perri al rendano
25 giu 2014

Compositore, direttore d’orchestra, autore di colonne sonore, docente di Conservatorio al “Giacomantonio” di Cosenza, saggista e sperimentatore di nuovi orizzonti musicali. Il pianista cosentino Francesco Perri è questo e tante altre cose ancora.
Ma anche “un viandante, un pellegrino, una persona in continuo cammino” come lui stesso ammette candidamente.
Prova di grande eclettismo e versatilità quella fornita nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” per iniziativa della Commissione cultura del Comune di Cosenza, presideduta da Claudio Nigro, che in questa occasione ha voluto propiziare un piccolo evento nel corso del quale Francesco Perri ha regalato al pubblico intervenuto un vero e proprio spaccato della sua quasi trentennale attività artistica.
Una sala gremita in massima parte da amici che con lui hanno condiviso un lungo percorso, un considerevole pezzo di strada fatto di importanti momenti artistici.
Tra questi momenti ce n’è uno che Francesco Perri ha ricordato con particolare piacere: “Contemporaneamente”,una delle poche manifestazioni di musica contemporanea organizzata nel nostro territorio, risalente al 1999 e che venne sostenuta dall’allora assessore alla Cultura Franco Dionesalvi, anche lui presente in sala.
La ricostruzione del cursus honorum di Perri spetta, dopo l’introduzione del Presidente Nigro, al consigliere comunale relatore, Mimmo Frammartino, che ne ricorda gli inizi, nel 1987, quando Francesco Perri era ancora un giovanissimo pianista in erba, ed anche il percorso artistico che definisce “di grande valore, sia come compositore che come direttore d’orchestra, critico musicale e saggista”. E poi le sperimentazioni nel campo della musica elettronica, grazie alle quali una decina d’anni fa Perri si impose con una sua colonna sonora al 56° Festival Internazionale del Cinema di Salerno.
Per Maria Lucente, Vice Presidente della Commissione cultura, la serata dell’incontro con Francesco Perri “ha un carattere eccezionale che si manifesta quando la presenza di un artista riesce a far scattare una bella alchimia”
Ed è quella che puntualmente scatta quando la serata entra nel vivo, dapprima con la proiezione di alcune clip, introdotte da Vincenzo Capocasale che si sofferma a sottolineare come “questa è una delle occasioni in cui la città cammina insieme con i propri artisti.”
Le clip condensano una serie di composizioni che Francesco Perri ha scritto per il cinema come il “Tema di Michele”, tratto da “Ovunque Miracoli”, Il taumaturgo e il compositore scettico, diretto da Salvatore Metastasio, film ispirato alla vita e ai miracoli di San Francesco da Paola, o “La ragazza del Sole” da “Piacere, Io sono Piero” di Enzo Carone, girato a Tropea e dintorni.
Poi quando si siede al pianoforte, Francesco Perri, ritrova un suo sodale, da ormai 15 anni, con il quale ha condiviso un’importante ricerca sul tango. E’ Mario Benvenuto, nato a Buenos Aires, professore aggregato di lingua e traduzione spagnola all’Università della Calabria. Dal febbraio 2001 la collaborazione intercorsa con l’Orchestra SerrEnsemble, diretta da Francesco Perri, lo ha motivato ad avviare un percorso di studi riguardante il fenomeno dell’emigrazione italiana e del tango argentino quale prodotto di interculturalità.
Il frutto di questo lungo sodalizio, cominciato del tutto casualmente, sono stati due dischi “Noche de Tango”, registrato dal vivo nel Castello di Vibo Valentia e un altro su Enrique Cadicamo, scrittore e poeta argentino, figlio di un emigrato di San Demetrio Corone e che scriveva i tanghi per il grande Carlos Gardel. Perri e Benvenuto hanno voluto riscoprire Cadicamo attraverso una ricerca minuziosa che ha avuto l’intento di toglierlo dall’oblìo, ridandogli quella dignità che gli deriva soprattutto dal fatto di aver scritto qualcosa come 450 tanghi. E uno di questi è “Madame Yvonne” che è anche l’ultima incisione in Argentina di Carlos Gardel, e che Perri e Benvenuto ripropongono alla loro maniera, mentre la platea applaude con convinzione. Subito dopo, il consueto riconoscimento assegnato al pianista e compositore cosentino dalla Commissione cultura.







 

Autore: Giuseppe Di Donna