Home Page » Canali » Archivi » Notizie » lettura Notizie e Comunicati

Il duo musicale Troiani-Maiorca in Commissione cultura

il duo musicale troiani-maiorca in commissione cul
10 giu 2014

Risuonano nella sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” le note dell’opera n.68 per flauto e pianoforte di Alessandro Longo, compositore, pianista e musicologo, originario di Amantea ed al quale si deve la revisione delle opere di Domenico Scarlatti, soprattutto di quelle clavicembalistiche.
L’opera 68 di Longo è stata scelta dal duo formato dalla flautista Daniela Troiani e dal pianista Giuseppe Maiorca come conclusione della cerimonia voluta dalla Commissione cultura del Comune di Cosenza e tenutasi al teatro “Rendano”, nel corso della quale i due musicisti sono stati insigniti di un riconoscimento della città per la loro attività e per la longevità del loro sodalizio artistico, che dura esattamente dal 1988. Bastano i tre tempi dell’esecuzione dell’opera longhiana (prima un allegro moderato, poi un andantino, infine un vivace), quindici minuti in tutto, per metterci in relazione con il loro modo rigoroso di concepire la musica, tutto impegno e sacrifici, che ne ha rappresentato in quasi 26 anni la cifra di riconoscibilità, unita all’affiatamento che li ha sempre contraddistinti.
L’incontro della Commissione cultura con Daniela Troiani e Giuseppe Maiorca – graditissima la presenza in platea del rettore dell’Università della Calabria Gino Crisci – si era aperto con l’introduzione del Presidente Claudio Nigro che ha sottolineato come doveroso l’invito in commissione cultura di due musicisti così apprezzati. Ognuno dei due ospiti è stato poi presentato da un relatore diverso, Maria Lucente per Daniela Troiani, Mimmo Frammartino per Giuseppe Maiorca.
Per Maria Lucente “Daniela Troiani è una grande artista e una grande professionista. Ascoltando il suono del suo flauto ci si sente come rapiti. Si provano forti emozioni e si è come conquistati dallo strumento”.
La sua formazione musicale è un concentrato di incontri importanti. La troviamo accanto a maestri del calibro di Adolfo Longo, Angelo Persichilli con il quale si è diplomata nel 1978 al Conservatorio S.Cecilia a Roma, e di Riccardo Brengola.
Nel suo percorso ha incontrato flautisti di prim’ordine, da Severino Gazzelloni a Maxence Larrieu. La vocazione al viaggio per ragioni musicali e di studio l’ha portata in Francia e in Svizzera, salvo fermarsi, nel 1985, quando in 48 ore è costretta a decidere, quasi su due piedi, di lasciare Ginevra per Cosenza. Scelta non facile, ma Daniela Troiani sa che c’è in ballo una cattedra di flauto al Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” della città calabrese. Prendere o lasciare. Non c’è tempo per le riflessioni. Prende e non se ne pentirà, mai, diventando cosentina d’adozione.
Anche il suo girovagare per le massime orchestre italiane, ha il sapore del rigore, dell’applicazione e del sacrificio: Opera di Roma, la Rai, il San Carlo di Napoli, la Filarmonica Marchigiana, l’Accademia di S.Cecilia e poi primo flauto dell’Orchestra Sinfonica di San Remo.
E’ l’interesse per il repertorio cameristico che la porta a dar vita, nel 1988, al duo con il pianista Giuseppe Maiorca, privilegiando la musica raramente ascoltata del primo novecento italiano.
La sua ricerca la spinge a fondare, insieme ad altri colleghi, l’ensemble “Concentus Romae” la cui mission è principalmente quella di contribuire alla divulgazione della musica barocca.
Non mancano nel suo percorso di musicista le tournèes all’estero, soprattutto in Brasile dove rappresenta l’Italia ai Festival internazionali di flauto di Rio De Janeiro e di Tatuì.
A ricostruire l’attività artistica di Giuseppe Maiorca ci pensa Mimmo Frammartino che ricorda come il pianista “non è cosentino di nascita, ma di adozione, perché sin da piccolo si è trasferito a Cosenza, lasciando la sua Sicilia con la quale mantiene, però, ancora oggi, un saldo e profondo legame”.
Quasi un enfant prodige, inizia a suonare il pianoforte all’età di sei anni. Ha la fortuna di incontrare il maestro Luciano Luciani ed è con lui che muove i primi passi
nella conoscenza di uno strumento, il pianoforte, che non abbandonerà più.
Diversi i nomi che hanno contribuito alla sua formazione musicale: il maestro Valentino Di Bella che lo fa avvicinare a Bach, poi l’incontro che in qualche misura gli cambia la vita: con Michele Marvulli, il direttore del Conservatorio cosentino che dopo la metà degli anni settanta dà vita ad una lunga serie di concerti tenuti dai migliori allievi della cattedra di pianoforte. Una fucina di talenti che solletica il giovane Giuseppe Maiorca a cercare un rapporto proprio con Marvulli di cui segue caparbiamente i corsi di perfezionamento che il maestro tiene prima all’Accademia Musicale di Pescara e poi alla “Nino Rota” di Bari.
Un periodo fatto di grande fatica e sacrifici, ma che porta Maiorca dritto al diploma. Siamo nell’81. Di lì a poco un altro incontro fondamentale per la sua formazione musicale, quello con il grande pianista Aldo Ciccolini di cui segue un corso di perfezionamento in Francia.
35 anni di ininterrotta attività concertistica, insegnante presso prestigiose istituzioni musicali tra cui l’Università Chopin di Varsavia, Giuseppe Maiorca è stato per tre anni anche coordinatore del concorso pianistico “Alfonso Rendano e attualmente è direttore artistico della prestigiosa associazione concertistica “Maurizio Quintieri”.
“La città i suoi talenti deve tenerseli cari e stretti – chiosa Frammartino - perché un artista, più di ogni altro, contribuisce con la sua arte a rendere migliore la sua città”
Prima che intervengano gli ospiti c’è tempo per gli apprezzamenti espressi dai consiglieri comunali Massimo Commodaro e Francesco Perri.
Brevi, ma intensi i ringraziamenti dei due musicisti.
Troiani sottolinea il suo forte legame con Cosenza e con il suo Conservatorio.
“Un Conservatorio – ha aggiunto Maiorca - che ora è uno dei più importanti del Meridione , ma quando iniziai gli studi del pianoforte la situazione era diversa e fui costretto ad emigrare altrove. Non è stato facile, anche se mi considero fortunato perché la mia famiglia fu in condizione di sostenere le molte spese che i frequenti viaggi comportavano, ma intorno c’erano – prosegue il racconto di Maiorca –tanti giovani, tutti bravi, che non poterono farlo. Ed è con loro che voglio idealmente condividere questo riconoscimento anche se non sono qui con me”.








 

Autore: Giuseppe Di Donna