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Riparte una nuova stagione del "More": teatro, musica e rinnovate offerte formative

teatro morelli
14 feb 2014

Secondo anno del “MORE”, il progetto di residenza teatrale che ha consegnato in ottime mani – quelle della collaudata squadra di Scena Verticale – il teatro di via Oberdan. E se da una parte il direttore organizzativo Settimio Pisani tiene a precisare che “siamo ancora in fase di semina”, dall’altra non si può nascondere che 4000 presenze in 5 mesi di programmazione teatrale ed una scuola di teatro (che è l’offerta formativa più complessa) con 60 iscritti, dicono comunque qualcosa del legame che si è creato tra Cosenza e un Morelli che ha conquistato una sua identità. Questa mattina, la conferenza stampa di presentazione dell’attività che complessivamente riguarderà questa prima fase dell’annualità 2014 è servita così, senza autoreferenzialità di sorta ma anche senza falsa modestia, ad evidenziare un trend positivo che l’Amministrazione comunale, presente con il suo Assessore alla cultura, scuola e innovazione Geppino de Rose, ha rilanciato, auspicando percorsi di miglioramento continuo se è vero come è vero “che le storie di successo hanno l’obbligo della conferma perché generano sempre nuove aspettative”. “E’ la nostra stagione della resistenza – ha detto De Rose – in cui nessuno sembra accorgersi delle grandi battaglie che stiamo combattendo con l’obiettivo di creare comportamenti virtuosi. Il teatro – è il messaggio dell’assessore che persegue l’obiettivo della Smart Cirty - è un nostro alleato che libera linguaggi, il più innovativi possibili”.
Su questo percorso, esplorativo di nuovi linguaggi scenici, prosegue la stagione teatrale sulla quale il sipario del Morelli si aprirà tra due settimane, il 28 febbraio, continuando la tradizione dei venerdì di More. Dario De Luca, direttore artistico di Scena Verticale insieme a Saverio La Ruina, attraversa gli otto spettacoli che vedremo al Morelli, che definisce “luogo della coscienza civile”, perché gli spettacoli di More hanno affrontato e continuano ad affrontare tematiche forti, di quelle che ti obbligano a riflettere, l’antitesi dell’effimero, eppure spesso trattate con una leggerezza di linguaggio e di spettacolo in genere che avvicina piuttosto che respingere. “Non dobbiamo avere paura di confrontarci con tematiche forti e importanti” - è infatti il messaggio di Dario De Luca. Questa stagione, che è un nuovo Focus sulle migliori produzioni contemporanee calabresi, continua ad invitare alla riflessione. I primi tre spettacoli sono quasi un capitolo quasi a sé, chiamato Progetto Donna. Da “La Borto” (28 febbraio), storica produzione di Scena Verticale, a “Nessun’altra mai” (14 marzo) dal romanzo di Serena Dandini ‘Ferite a morte’, passando per “Chiamatemi per nome” (7 marzo), sul rapporto tra una madre e una figlia nata prematura, anche questo tratto da un libro ‘Lo spazio bianco’, che ha ispirato anche la pellicola di Francesca Comencini. La stagione prosegue poi con “Zigulì” (21 marzo), questa volta storia di un padre e del rapporto con un figlio intellettualmente disabile. E poi “Panenostro” (28 marzo), che debutta oggi a Roma, con Ernesto Orrico; torna Scena Verticale il 4 aprile, questa volta con il secondo di una trilogia di spettacoli, secondo la formula del teatro canzone, che Dario De Luca dedica al fallimento di una generazione. Infine “Uccidete le madri” (11 aprile), storia di superbia e spirale di vendetta che si consuma in un paesino della Calabria, per chiudere in leggerezza il 18 aprile con “Madrigale”, reading poetico dedicato all’amore. “Tutte grandi prove d’attore – ha commentato Dario De Luca. In scena, uno o due attori, tranne la coralità di “Nessun’altra mai” che porta in scena diciassette donne”.
Torna anche la musica. L’antenna di Scena Verticale sul panorama musicale, al secolo Loredana Ciliberto, firma ancora una volta le scelte di questa stagione che, di mercoledì, offre una Sala Montimurro, che diventa una sorta di club, ai Black Flowers Cafè (12 marzo) e a Flavia Lisotti (9 aprile), mentre la sala grande ospiterà Cataldo Perri e il suo Squintetto (26 marzo) e Peppe Voltarelli (7 maggio).
Infine i laboratori. Oltre la già citata Scuola di Teatro, diretta da Dario De Luca, è già attivo il laboratorio di musicoterapia e art-performing di Gianfranco De Franco, a marzo partirà il corso di editoria e giornalismo a cura dell’associazione “Il filo di Sophia”; si ripeterà l’esperienza di Teatrabile, il teatro impegnato nel disagio e, gustosa novità, ad aprile, il laboratorio intensivo “Il clown”, con la più grande clown vivente, l’americana Merry Conway.

Autore: Annarita Callari