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La pianista cosentina Giusy Caruso, ospite della Commissione cultura, si esibisce nella Sala "Quintieri" del Teatro "Rendano"

giusy caruso ritira la targa della commissione cul
09 gen 2014

Arde in Giusy Caruso l’esprit flamme , come la fiamma che ha acceso la sua passione per la musica e che ha dato il titolo alla performance che la pianista cosentina ha regalato ad un pubblico di appassionati nella sala “Quintieri” del Teatro “Rendano”, in occasione di una seduta speciale della Commissione Cultura del Comune di Cosenza, presieduta da Claudio Nigro, tenutasi proprio nel teatro di tradizione cosentino. Giusy Caruso è tra le più interessanti espressioni del pianismo non solo calabrese, ma europeo. Lo dimostrano i consensi ottenuti durante i suoi concerti in giro per l’Europa ed anche gli studi intensissimi cui si sta dedicando, affiancando all’attività concertistica quella di ricercatrice in musicologia presso l’Università e Conservatorio Reale di Gand, in Belgio, che è diventata un po’ la sua seconda residenza, dopo Cosenza.
E in effetti Giusy Caruso, che non ha mai reciso il cordone ombelicale che la lega alla sua terra, si definisce un po’ cittadina del mondo per l’imprenscindibile apertura di cui la musica è capace e per il fatto di dover dividere ormai la sua vita tra Cosenza e l’Europa.
E a Giusy Caruso la Commissione cultura del Comune di Cosenza non poteva non riservare attenzione. E’ toccato al consigliere Mimmo Frammartino, nella veste di relatore, presentare la pianista cosentina. “La commissione cultura – ha detto Frammartino – ha avvertito il dovere istituzionale di insignire Giusy Caruso di un meritato riconoscimento a fronte dei molteplici apprezzamenti ottenuti dalla critica in ogni parte d’Europa e del mondo dove ha avuto occasione di esibirsi.”
E in effetti i giudizi che su di lei ha espresso la critica ufficiale sono unanimi.
Il musicologo Roman Vlad ne ha messo in luce “la raffinatezza del suono e la capacità espressiva”. Anche l’uscita del suo primo cd, pubblicato dall’etichetta “Sipario Dischi” di Milano, dal titolo Franz Liszt: Il misticismo di un diabolico romantico, è stata accompagnata da lusinghieri consensi da parte dei critici che hanno esaltato il tocco elegante, la tecnica cristallina e l’intensa musicalità della pianista che “trasforma il virtuosismo diabolico di Liszt in incantevole fraseggio romantico”. Il CD, presentato presso l’Istituto “F.Liszt” di Bologna ha ottenuto in Belgio “l’etichetta d’oro” dalla critica musicale di “Klassiek-Centraal” quale migliore incisione del 2013 e nel 2014 si appresta ad essere presentato in Spagna.
Giusy Caruso – particolare questo evidenziato anche dal relatore Mimmo Frammartino (presenti in Commissione oltre al Presidente Nigro, anche la Vice Presidente Maria Lucente e il consigliere Francesco Perri) – ama molto sperimentare e proporre alcune innovazioni di portata quasi rivoluzionaria. Appartiene a questa tipologia la sperimentazione artistica che ha portato Giusy Caruso ad eseguire, all’Argos Centre di Bruxelles, la trasgressiva opera firmata dagli artisti sudamericani Allora&Calzadilla, “Il pianoforte Bechstein da suonare al contrario”.
La sua versatilità e il desiderio di ampliare lo spettro delle sue conoscenze l’hanno imposta come vincitrice del prestigioso World Music Ibla Grand Prize, per la migliore esecuzione dei Preludi di Olivier Messiaen che le è valsa anche l’inserimento tra i pianisti-interpreti della storica Società Italiana di musica contemporanea che ha sede a Milano.
Messiaen è tra i suoi compositori preferiti, tanto da spingerla a iniziare un approfondito studio e un lavoro di analisi e di interpretazione della “titanica” opera per pianoforte “72 Studi Carnatici” dell’allievo di Messiaen, Jaques Charpentier, che ha commentato molto favorevolmente l’esecuzione della Caruso, ammirandone “l’energia e la grande sensibilità e intelligenza musicale”.
Nel corso della commissione cultura che l’ha vista ospite al “Rendano”, subito dopo la premiazione, Giusy Caruso ha dedicato alla nutrita platea (presenti anche le sue più promettenti allieve, le pianiste gemelle Giovanna e Maria Francesca Fusco) un mini-concerto, dal titolo “Esprit Flamme”, con ascolto guidato dalla stessa pianista. La performance è stata aperta dalle note roventi e dolenti del flamenco stilizzato nelle composizioni di Albeniz, Ravel e Ohana con cui si sono intrecciate le sonorità argentine delle danze di Alberto Ginastera. Conclusione con omaggio ad Alfonso Rendano, di cui è stata eseguita l’esaltante “Tarantella”, e con l’esecuzione dello studio virtuoso di Franz Liszt dalla “Campanella” di Paganini come bis richiesto dal pubblico, letteralmente conquistato dall’esibizione.
Giusy Caruso ha poi ringraziato la Commissione Cultura, dedicando il riconoscimento che le è stato attribuito a coloro che hanno sostenuto la sua crescita e auspicando che queste iniziative siano foriere di un dialogo costruttivo, finalizzato a future concrete collaborazioni tra il Comune di Cosenza e le professionalità artistiche del territorio.
 

Autore: Giuseppe Di Donna