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Doppio appuntamento, teatro e musica, al Morelli nell'ambito della residenza "More" gestita da Scena Verticale

egidia bruno
27 nov 2013

Doppio appuntamento questa settimana nella stagione “More” del teatro Morelli, organizzata da Scena Verticale.

Venerdì 29 novembre alle ore 21, la rassegna dedicata al teatro contemporaneo ospita “W l’Italia.it… Noi non sapevamo” di Egidia Bruno (che ne è anche interprete) e Marie Belotti, spettacolo che ha vinto il “PREMIO Internazionale Teatro dell’Inclusione – Teresa Pomodoro” nel 2012 mentre il testo teatrale, edito da Rubbettino, è stato presentato quest’anno al Salone del Libro di Torino.
È di una questione meridionale ancora drammaticamente aperta nonostante si sia festeggiato il 150° dell’Unità d’Italia, che parla lo spettacolo dell’attrice-autrice lucana Egidia Bruno. «Anzi – scrive nella sua presentazione – a partire dall’Unità d’Italia la forbice tra Nord e Sud ha cominciato ad allargarsi». Ecco allora che il “Noi non sapevamo” del titolo si riferisce «alle tante ferite inferte al Meridione in nome dell’Unità: alle stragi di civili, ai paesi rasi al suolo, alle industrie smantellate, a tutto l’oro prelevato e trasferito al Nord Italia». Si riferisce al brigantaggio, «noi non sapevamo che fu una vera e propria guerra di resistenza all’esercito ‘italiano’ e non, come i libri di storia hanno per troppo tempo insegnato, un fenomeno di avanzi di galera al soldo dei Borbone per permettere loro di tornare sul trono». Infine «noi non sapevamo che la grande emigrazione del Sud Italia iniziò a seguito dell’Unità e non prima». Precisa bene Egidia Bruno che, nonostante tutti i “Noi non sapevamo”, lo spettacolo non vuole alimentare rivalse o revisionismi storici anche perché «se la questione nacque ‘meridionale’ fu anche a causa di chi questo Meridione lo rappresentò: la classe dirigente , locale e in Parlamento». È chiaro che a 150 anni dall’Unità d’Italia, i problemi del Sud altro non sono che, in forma accentuata, i problemi dell’Italia tutta, per cui – ed è il messaggio di Egidia Bruno - «solo prendendosi cura di tutte le sue parti, un paese può costruire il suo sviluppo e credere nel suo futuro. Non comprendere questo significa non aver compreso la lezione della Storia». Una sorta di orazione civile, un Canto struggente e appassionato (quelli che si ascoltano in scena sono curati da Francesca Breschi), uno spettacolo di contro-informazione, una urgenza teatrale di raccontare le origini di quella che Pasquale Villari, Gaetano Salvemini, Giustino Fortunato e altri chiamarono la “quistione meridionale”.
Tradizionale aperitivo di accoglienza prima dello spettacolo, a partire dalle 20, a cura di LIQMAG, arte e cultura contemporanea a km 0. Al termine dello spettacolo, invece, incontro con l’autrice.


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Sabato 30 novembre, sempre alle 21, l’appuntamento è invece con la musica, che è entrata a pieno titolo nel calendario della Residenza Teatrale “More”, con quattro interessanti appuntamenti, che stanno portando una ventata di novità all'interno di un luogo non propriamente aduso a questo tipo di sonorità: la sala “Montimurro”, ossia il foyer del teatro Morelli. Una sorta di “rassegna nella rassegna” che per gli organizzatori rappresenta «una scommessa, un tentativo di dare spazio ad una serie di belle realtà musicali, tutte autoprodotte, alcune conosciute, altre meno, altre ancora meno. L’idea alla base della piccola rassegna è quella di promuovere le piccole realtà musicali dal basso, puntando sempre sulla qualità e sull’entusiasmo».
Sabato tocca a “Le Prospettive di Gioia sulla Luna”, gruppo reggino, che nasce inizialmente come Mr. Connecticut, dall’idea di Peppe Barresi (principalmente voce), Domenico Amuso (principalmente tastiere) e Agostino Taverna (principalmente basso) che, nell’agosto 2005, decisero di sperimentare nuove esperienze musicali.
Fin dalle prime mosse, l’ambizione del gruppo è stata quella di essere fruibili a tutti i livelli, ma la band non ha mancato di approfondire dinamiche e argomenti sonori che aprono alle più diverse matrici (dall’elettronica al pop, dal neo-folk alla musica d’autore, fino alla new wave). Oggi la band è formata da Giuseppe Barresi, Domenico Amuso, Michelangelo Nasso, Davide Furfaro, Roberto Ciardulli.
Mediapartner della rassegna musicale sono Club Silencio e Calabria Sounds Rock Webzine.
Tutte le serate musicali sono accompagnate anche da un ricco aperitivo, compreso nel costo del biglietto d’ingresso (5 euro).


Autore: Annarita Callari