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Lavoratori impianto di depurazione di Coda di Volpe: approvata in Consiglio comunale, all'unanimità, risoluzione per il pagamento diretto di parte delle spettanze arretrate

comsiglio comunale
16 set 2013

Il Consiglio comunale, riunitosi questo pomeriggio sotto la Presidenza di Luca Morrone, ha discusso la questione dei lavoratori dell’impianto di depurazione di Coda di Volpe, votando all’unanimità una risoluzione per impegnare il Sindaco Occhiuto e la Giunta comunale a provvedere al pagamento di parte delle spettanze dei lavoratori, segnatamente di quelle vantate dagli stessi lavoratori nei confronti della società “Salvaguardia Ambientale”.
Il pagamento diretto delle spettanze sarà possibile attraverso l’attivazione della procedura prevista dall’art.5 del D.P.R. 207 del 2010 alla quale hanno già fatto ricorso i Comuni di Rende e di Castrolibero relativamente ad una parte di crediti vantati nei confronti della stessa società “Salvaguardia Ambientale” e che ha permesso ai dipendenti di recuperare una parte delle spettanze arretrate.
Il credito vantato dai lavoratori dell’impianto di depurazione nei confronti di “Salvaguardia Ambientale” è di circa 155.000 euro.
La seduta del Consiglio comunale era iniziata con la richiesta, rivolta al Presidente Morrone dal Consigliere Claudio Nigro, di far osservare un minuto di silenzio per le vittime dell’incidente sul lavoro verificatosi nei giorni scorsi nella fabbrica Ilsap Biopro di Lamezia Terme.
Dopo il minuto di silenzio è iniziato, presente nell’aula consiliare una folta delegazione dei lavoratori, il dibattito con la trattazione del primo punto all’ordine del giorno, vale a dire proprio la questione dell’impianto di depurazione di Coda di Volpe.
A prendere la parola è stato il primo firmatario dell’ordine del giorno Mimmo Frammartino.
Frammartino è stato il primo a lanciare la proposta della risoluzione e ha ricostruito la vicenda, passata attraverso il fallimento della “Valle Crati SPA”. “La crisi in atto – ha detto Frammartino – costringe ad intraprendere un percorso di risanamento che non può passare attraverso dei licenziamenti, così come l’auspicata modifica dello Statuto, che non si riesce a varare, non si può ripercuotere sulla pelle dei lavoratori. C’è la necessità di comprendere – ha proseguito il consigliere Frammartino – la posizione dell’Amministrazione comunale sul progetto del rinnovo dell’impianto di depurazione, progetto sul quale ancora manca la sottoscrizione del Comune di Cosenza, così come occorre raccordarsi su una posizione di assoluta chiarezza per assicurare alle famiglie certezze per il futuro. Intanto, l’erogazione di 155 mila euro potrebbe rappresentare una prima boccata d’ossigeno.”
Prima di addentrarsi nella disamina del punto in discussione, il Consigliere Marco Ambrogio ha solidarizzato con l’Assessore alla scuola Geppino De Rose per il gesto dimostrativo di questa mattina davanti all’ingresso della scuola di Cuturella (l’amministratore della giunta Occhiuto si è, com’è noto, incatenato per protestare contro gli ingenti tagli ai buoni libro).
“Un segnale importante - ha commentato Ambrogio -di un amministratore che si schiera al fianco delle classi meno abbienti.” Stessa attenzione Ambrogio ha richiesto stasera per l’annosa questione dei lavoratori del depuratore di Coda di Volpe.
“C’è un problema importante – ha detto il consigliere del PD – che è quello dei mancati pagamenti di 34 persone che accreditano 18 mensilità.
Vorremmo essere fiduciosi per il loro futuro. L’Amministrazione comunale deve porsi al loro fianco e trovare le soluzioni più praticabili.”
Altro aspetto di non poco conto sul quale si è soffermato Ambrogio è stata la questione del finanziamento CIPE per rilanciare l’impianto di Coda di Volpe. “C’è la possibilità – ha detto ancora Ambrogio - di ricevere un finaziamento pari a 35 milioni di euro e il comune si tira indietro. Ha dato l’ok all’opera, ma non è mai pervenuta l’adesione.
Le malelingue dicono – ha affermato Ambrogio - che il Comune di Cosenza non sia interessato a partecipare a questo finanziamento perché è sfumata la Presidenza del Consorzio Valle Crati. Non si può perdere un finanziamento così ingente e la giunta dovrebbe determinarsi di conseguenza.”
Un invito al dialogo, mettendo da parte le appartenenze politiche, è venuto poi dal consigliere Giovanni Cipparrone
E’ fallita la Valle Crati Spa – ha detto Cipparrone - ma il Consorzio Valle Crati è sempre al suo posto, e niente di nuovo si scorge nonostante si rinnovino i Consigli di Amministrazione ed i Presidenti.
Il colosso “Valle Crati spa” è fallito perché i clienti non hanno pagato e allora tutti sono finiti in mezzo alla strada.
Chiedo, senza polemica alcuna, che il nuovo Presidente arrivi a capire perché i comuni non pagano.
Questo deve essere il ruolo del Presidente. Finora ci hanno rimesso solo i lavoratori. Spero che anche per loro si possa aprire una nuova pagina e che il Comune di Cosenza riesca a trovare una soluzione.”
E’ stata poi la volta del consigliere Francesco Perri.
“Sulla Valle Crati e sulla gestione della depurazione ci sono enormi responsabilità, - ha detto Perri – e la gestione si è rivelata troppo distaccata dalla realtà. E’ incomprensibile come una società in cui il comune di Cosenza rappresenta il 60% debba sottostare alla parte che rappresenta solo il 40%. Bisogna, dunque, correggere e rimodulare lo statuto. La città, che è stata parte attiva nella costituzione di questa struttura, deve avere il peso e il ruolo che ad essa compete. E’ inconcepibile la persistenza dell’idea che i debiti della Pubblica Amministrazione possono aspettare, soprattutto quando investono famiglie che vivono un grande disagio.
Il Comune ha il dovere morale e politico di far sì che, attraverso i giusti meccanismi tecnico-contabili, i lavoratori possano percepire almeno una parte degli stipendi arretrati.”
Il consigliere Enzo Paolini ha convenuto sulle prospettazioni dei colleghi Frammartino e Ambrogio, aderendo alla loro proposta.
Prima di entrare nella discussione Paolini ha inteso, come aveva fatto Ambrogio, manifestare solidarietà all’Assessore Geppino De Rose per l’eclatante gesto che lo aveva visto protagonista in mattinata alla scuola primaria di Cuturella.
Paolini ha colto a tal proposito l’occasione per ricordare all’Assessore De Rose la vicenda anche dei tre bambini non udenti di Cosenza che, per il fatto di essere ancora privi di un insegnante di supporto, non hanno ancora potuto esercitare nel primo giorno di scuola il loro diritto allo studio. “Sarebbe utile che l’Amministrazione comunale protestasse nei confronti della Provincia su cui sembrano gravare le responsabilità – ha sottolineato”.
Paolini ha poi invitato l’Amministrazione comunale di Cosenza a seguire, per il pagamento diretto delle spettanze arretrate ai dipendenti del depuratore di Coda di Volpe, la stessa strada seguita da altri comuni, l’attivazione, cioè, della procedura prevista dall’art.5 del D.P.R. 207 del 2010.
Paolini ha inoltre addossato al Comune di Cosenza “la responsabilità circa la carenza di documentazione amministrativa per l’attivazione della procedura di accesso al finanziamento Cipe di 35 milioni di euro. Un’infrazione - quella prospettata da Paolini - che atterrebbe esclusivamente alla mancata delega del Comune di Cosenza, per come risulta dal verbale del CDA del Consorzio Valle Crati, riunitosi in mattinata.”
Il consigliere Michelangelo Spataro ha, invece, sollecitato l’adozione di un nuovo strumento che possa garantire un diverso funzionamento del Consorzio Valle Crati.
“Credo che l’attuale sistema – ha sostenuto Spataro - sia malato alla fonte. Così com’è, il Consorzio non funziona affatto. Il Consorzio, con il suo sistema, merita di essere trasformato in Agenzia.”
Dal canto suo, poi, il Consigliere Lino Di Nardo, capogruppo del PDL, favorevole a quanto proposto, ha dato lettura di una prima versione della risoluzione, poi emendata, sulla base dei suggerimenti del consigliere Enzo Paolini, in sede di conferenza dei capigruppo riunitasi subito dopo.
Prima della riunione dei capigruppo per decidere il testo definitivo della risoluzione, si è registrato un breve intervento del Vicesindaco e Assessore al Bilancio Luciano Vigna.
L’assessore Vigna ha precisato che esiste già una sorta di istruttoria e che le fatture relative all’attività della Giseco sono già supportate dalle determine di liquidazione, che hanno riconosciuto come avvenuta la prestazione. “Altra questione è quella della società “Salvaguardia Ambientale” – ha detto inoltre Vigna – per la quale è in corso una serrata attività degli uffici per l’attestazione dell’avvenuta prestazione. I tempi per il pagamento – ha detto ancora l’Assessore Vigna – saranno quantificati in tempi brevi, al termine della chiusura di tutto l’iter procedurale. C’è poi – ha aggiunto - tutta l’attività riguardante la depurazione delle acque. Sin dall’inizio della nostra Amministrazione abbiamo avviato un confronto ed il dato che è emerso, rispetto alla gestione del servizio, è che il Comune di Cosenza liquida il 60% di tutta l’attività del Consorzio Valle Crati, mentre Rende paga il 24% e Montalto l’1,79 %. Il problema nasce da accordi di natura sindacale in un momento di crisi. In soldoni, però, paghiamo un milione e ottocento mila euro di depurazione all’anno.
Risolveremo i problemi dei lavoratori, ma dobbiamo pensare ad affrontare un a questione altrettanto delicata, assicurando trasparenza nella gestione, senza sottovalutare che il depuratore è sequestrato per il riscontro di un canale parallelo che non depurava.
Superata l’emergenza, bisogna discutere del futuro e anche dei finanziamenti. Il costo di investimento pro quota non è corretto. Bisogna prima ridefinire gli investimenti pro quota dei singoli comuni, attraverso una visione chiara degli abitanti e degli utilizzatori.”
Dopo la lettura della risoluzione, nella versione definitiva, da parte del Presidente del Consiglio comunale Morrone, si è passati alla votazione e il documento è stato approvato all’unanimità.
Prima di passare alla trattazione degli altri punti all’ordine del giorno, ha chiesto la parola il consigliere Francesco Perri per formulare una richiesta di rinvio del Consiglio motivandola con impegni istituzionali fuori città di tutto il gruppo del PDL.
Contrario alla proposta di rinvio di Perri si è dichiarato il consigliere comunale Sergio Nucci. “Il rinvio non depone bene – ha detto Nucci – soprattutto in considerazione del fatto che i punti all’ordine del giorno sono ben 14 e tutti meriterebbero di essere discussi con la dovuta attenzione.
Abbiamo esaurito un solo punto – ha aggiunto Nucci - e c’è anche la discussione sulle linee programmatiche. Sarebbe il caso di sfoltire l’ordine del giorno.” Prima di ultimare il suo intervento il consigliere Nucci ha rimarcato l’assenza dall’aula dell’Assessore Martina Hauser.
Favorevole alla richiesta di rinvio si è invece dichiarato il consigliere Marco Ambrogio “a patto che entro fine mese – ha puntualizzato - si torni a convocare l’assise.” A quest’ultimo proposito il Presidente Luca Morrone ha dato assicurazioni precise convocando già per giovedì pomeriggio la conferenza dei capigruppo per fissare la nuova data del consiglio comunale.
La proposta di rinvio del Consigliere Francesco Perri è stata poi approvata con 20 voti a favore e 2 contrari (dei consiglieri Sergio Nucci e Giuseppe Mazzuca).


























 

Autore: Giuseppe Di Donna