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Commissione cultura assegna riconoscimento a Marcello Prantera, eccellenza cosentina nel settore della chirurgia oculistica

marcello prantera
18 giu 2013

Cosenza ha, per Marcello Prantera, il sapore del nostos, del viaggio di ritorno in patria. Vera e vera e propria eccellenza nel settore della chirurgia oculistica, Marcello Prantera esercita la sua professione di medico in Sicilia, lontano da Cosenza, la città dove è cresciuto e dove ha compiuto gli studi dopo aver lasciato il suo paese, Pietrafitta, al quale resta fortemente legato.
La Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, presieduta da Claudio Nigro, gli ha tributato nel foyer del teatro “Rendano” un meritato riconoscimento. Mai come in questo caso la rassegna “Nemo Propheta in patria”, lanciata dall’organismo consiliare di Palazzo dei Bruzi, è sembrata essere appropriata, ma il tributo a Marcello Prantera si inserisce a pieno titolo anche nell’ambito dell’iniziativa “Eccellenze di Calabria nel Paese e nel Mondo”. Relatore della proposta, il consigliere comunale Mimmo Frammartino che ha tracciato il profilo di questo medico dal volto umano, considerato in Sicilia un vero luminare.
Primario del reparto di oculistica del presidio ospedaliero “Fogliani” di Milazzo (una realtà considerata all’avanguardia a livello nazionale), Marcello Prantera approda in Sicilia dopo 18 anni passati al San Raffaele di Milano.
Nell’isola porta la sua esperienza, maturata dopo anni di lunga gavetta, innovando fortemente la metodica negli interventi di chirurgia corneale e refrattiva.
Un gran numero di pubblicazioni scientifiche portano la sua firma, ma è da capogiro la cifra che accompagna i suoi interventi chirurgici: 26 mila.
Prantera ha ricevuto lo scorso anno in Sicilia un riconoscimento che si assegna annualmente alle buone pratiche mediche, intitolato al prof.Enrico Trimarchi, anch’egli un medico dal volto umano, teorizzatore della necessità che il medico debba sedersi al letto del paziente ed ascoltarlo prima di formulare una diagnosi o di suggerire frettolose terapie.
La particolarità del premio “Trimarchi” è che non viene attribuito da una commissione, ma trae linfa dalle segnalazioni dei pazienti e dei cittadini. Tra le tante testimonianze pervenute, anche quella di Daniela Zagami, una giovane donna siciliana di 33 anni che ha raccontato la sua esperienza di paziente sottopostasi ad un trapianto di cornea presso l’Ospedale “Fogliani” di Milazzo. Ad eseguire l’intervento, grazie al quale la signora Zagami ha avuto salva la vista, proprio Marcello Prantera e la sua equipe, nonostante i diversi pareri di altri specialisti che, dopo aver constatato la difficoltà del quadro clinico, avevano gettato la spugna.
Un esempio di buona sanità che porta la firma di un cosentino che si è fatto da solo e che si lascia apprezzare per la sua professionalità fuori dai confini della sua terra.
E’ ancora Mimmo Frammartino a sottolinearlo: “Marcello Prantera è un medico serio e sensibile che guarda al futuro e alle nuove tecniche chirurgiche con attenzione e coraggio. Grandi le sue doti di chirurgo, ma anche la capacità di organizzare importanti convegni scientifici a livello internazionale.
Sul tappeto resta, però, la sottile amarezza di sapere che questi successi in campo medico vengono mietuti altrove e non in Calabria. Una sorte che accomuna diverse eccellenze espresse dal nostro territorio, sparsi un po’ ovunque, a Pisa, a Padova, a Brescia o, come nel caso di Prantera, nel nostro stesso Sud, a Milazzo.”
Frammartino accarezza una speranza : “quella che una regione che ha visto purtroppo tante partenze e fughe di cervelli possa anche conoscere la gioia dei ritorni di quelle nostre eccellenze nei luoghi in cui hanno iniziato il loro cammino”.
Alla manifestazione di ieri al “Rendano”, quasi una reunion tra vecchi compagni di scuola, e per certi aspetti così è stato, era presente anche il Sindaco di Pietrafitta (dove Prantera è nato), Antonio Muto, che ha preannunciato un momento celebrativo ulteriore nel suo comune, subito dopo la pausa estiva, in concomitanza con la festa di San Rocco.
Nel corso della manifestazione del “Rendano” è intervenuta anche la Vice Presidente della Commissione cultura Maria Lucente per la quale “quello di oggi è un riconoscimento ad un’eccellenza nel campo della medicina che ha segnato il suo percorso professionale in una branca difficile e molto sensibile dal punto di vista emotivo.”
Un contributo è venuto anche da Don Giacomo Tuoto, rettore della Cattedrale di Cosenza e amico personale di Marcello Prantera. Poche parole per sottolineare l’orgoglio di chi con Prantera ha percorso un significativo pezzo di strada tra i banchi di scuola: “la cultura passa anche attraverso il riconoscimento di chi ha profuso energie nell’allargamento degli orizzonti cognitivi e nella promozione sociale”.
Al termine l’atteso intervento dell’ospite. Marcello Prantera è sì commosso ed anche emozionato, ma senza mai perdere la consapevolezza di aver abbracciato una missione, quella del medico oculista, incline alle medical best practice. Che questa sarebbe stata la sua cifra di riconoscibilità lo aveva compreso sin dal giorno in cui vinse il concorso di primario a Milazzo e quelle parole che il suo mentore del San Raffaele di Milano gli disse allora, ancora oggi riecheggiano nella sua mente: “la periferia ha un costo”. E quel pedaggio, in termini di impegno e di sacrifici, è stato ampiamente corrisposto e ripagato dall’apprezzamento dei suoi pazienti di cui ha guadagnato stima e fiducia (alcuni lo hanno addirittura seguito a Cosenza dalla Sicilia per non perdersi la consegna del riconoscimento della commissione cultura). Ma il segreto del suo successo risiede nella sua stessa ammissione: “faccio un lavoro che mi piace.”. E sul suo ritorno in città afferma: “sono a casa. Cosenza è la città dove ho studiato (scuole medie e ginnasio all’Arcivescovile e gli anni del Liceo classico al “Telesio”, mentre al “Rendano” partecipò ai saggi del conservatorio dove studiava pianoforte). Non ha rimpianti, se non il magone che avvolge chi torna alle origini dopo molto tempo, ma a compensare il tutto la soddisfazione di essere riuscito a creare in Sicilia un’equipe di eccellenza che ha fatto del “Fogliani” un vero e proprio centro di riferimento per la chirurgia oculistica.





























 

Autore: Giuseppe Di Donna