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Il poeta Gianfranco Aloe in Commissione cultura

gianfranco aloe in commissione cultura
17 mag 2013

“Anche i bancari hanno un’anima”. Era il titolo di una commedia musicale di successo, scritta da quei grandi umoristi che rispondono al nome di Italo Terzoli ed Enrico Vaime e che rappresentò uno dei cavalli di battaglia della premiata ditta Garinei e Giovannini.
Quel titolo calza a pennello per Gianfranco Aloe, un passato da bancario, da politico militante e ora, in una sorta di “second life”, scopertosi fine scrittore e poeta di vaglia, capace di versi di grande profondità ed emotivamente molto coinvolgenti.
Ma i suoi versi, almeno finora, non ha ritenuto di doverli pubblicare “perché – dice – è difficile vendere libri, solo gli amici potrebbero acquistarli”.
Una scelta che probabilmente dovrà rivedere, anche sulla spinta e dietro l’incoraggiamento che riceve quotidianamente da quegli amici potenziali acquirenti e ieri dalla Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi, che ha ospitato Gianfranco Aloe nell’ambito della rassegna rivolta a far emergere e valorizzare i talenti del nostro territorio.
Innegabile il talento di Aloe, espresso a piene mani nel racconto “Fratelli di fatto” che per la verità ha trovato pubblicazione su un periodico di cultura giovanile e che si è aggiudicato, meritatamente, il primo posto al Premio Letterario Internazionale “Arte solidale tra Musica e Memoria” 2011, promosso dall’Associazione culturale “Gueci” di Anna Laura Cittadino.
Ieri, dopo un breve saluto introduttivo del Presidente della Commissione cultura Claudio Nigro, è stata la Vicepresidente Maria Lucente a leggere per intero il breve, ma intenso racconto.
Un racconto nel quale Aloe evoca il ricordo, estremamente toccante e malinconico, della sua permanenza e formazione nel convitto di Anagni. Anni difficili per Gianfranco, costretto a lasciare Cosenza e il quartiere di Torre Alta, dove era cresciuto, terzo di cinque figli, per studiare in collegio, l’unica possibilità di istruirsi perché le condizioni familiari non gli consentivano diversamente.
Una permanenza che Gianfranco Aloe a tratti considera simile ad una “reclusione”, ma che gli tornerà utilissima nella vita e nella sua naturale predisposizione ad occuparsi, con le numerose iniziative umanitarie e sociali alle quali parteciperà in seguito, degli ultimi e degli emarginati.
La lettura dei versi del poeta cosentino è stata affidata, nell’incontro in commissione cultura, a Rossella Gaudio, che da attrice consumata ha dato ancora più anima alle poesie di Gianfranco Aloe: “Vedo”, e l’inedita “E...venti”.
Rossella Gaudio indossa i versi di Gianfranco Aloe come un vestito aderentissimo e che calza a pennello. Non solo l’intonazione della sua voce, ma anche la perfetta dizione, accompagnata ad una adeguatissima interpretazione, mai sopra le righe, conferiscono ai versi una fisicità palpabile e mai evanescente.
Prima di lei anche il giovane poeta Davide Carpino, con il quale Gianfranco Aloe condivide un pezzo del suo cammino nelle iniziative dell’Associazione solidale “La Terra di Piero”, aveva letto i versi di un’altra poesia, dal titolo “Rimorsi”.
Dopo aver ringraziato la commissione, ancora con gli occhi lucidi dopo la lettura del racconto “Fratelli di fatto” che – ammette – “non riesco mai a rileggere per le profonde emozioni che mi procura”, Gianfranco Aloe ha spiegato di “vivere per gioco la poesia” che trasuda impegno civile, solidarietà ed anche denuncia.
“Contaminare la città di cultura – ha aggiunto – è l’unico modo per farci uscire dalla nostra condizione di crisi e talvolta di subalternità. E il ruolo della poesia può in questo senso essere di grande aiuto.”
Ne sono convinti più che mai anche i consiglieri Maria Lucente e Mimmo Frammartino, che hanno espresso apprezzamento a Gianfranco Aloe. La Lucente “per la sua capacità di raccontare, ma anche di mescolare sapientemente la poesia con la sociologia e la psicologia” e Frammartino perché “Aloe rappresenta una delle risorse della città di cui bisogna andare orgogliosi”.



 

Autore: Giuseppe Di Donna