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Il giornalista Marcello Romanelli in Commissione cultura

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22 apr 2013


Un mix tra Rino Barillari, Enrico Papi e Roberto D’Agostino. Una sorta di depositario assoluto del gossip alle nostre latitudini, assiduo frequentatore di party, feste e lounge bar, sempre a caccia dello scoop o del volto noto in trasferta cosentina di cui raccontare, con dovizia di particolari, il più recente dei concerti o, meglio ancora, il dopo concerto o il dopo teatro.
E’ il giornalista Marcello Romanelli, cronista della “dolce vita” cosentina, come Rino Barillari, the king dei paparazzi, lo era di quella romana raccontata da Fellini nell’omonimo film. Se Marcello oggi ha maturato un’esperienza unica nel settore lo deve anche al suo mentore Barillari alle cui cure fu affidato dal direttore del “Messaggero” quando, dopo la repentina chiusura del “Quotidiano della sera” per il quale scriveva e si era trasferito da Cosenza a Roma, mandò una lettera al celebre e autorevole quotidiano romano per chiedere di essere utilizzato per le pagine di “rosa”,
perché quel modo di fare giornalismo era entrato nel suo dna e perché di tornare in Calabria non voleva proprio saperne. Non era certo neppure che quella mail, indirizzata al “Messaggero”, fosse arrivata a destinazione, ma il “miracolo”, sorprendentemente, si avverò.
La singolare esperienza Marcello Romanelli l’ha raccontata in Commissione cultura a Palazzo dei Bruzi nel corso di un incontro durante il quale il giornalista è stato premiato dall’organismo consiliare presieduto da Claudio Nigro. Le funzioni di relatrice sono state svolte dalla Vice Presidente Maria Lucente che ha letto agli altri colleghi della commissione quella lettera spedita al “Messaggero”. “Con il riconoscimento attribuito a Romanelli – ha detto la Lucente – la commissione ha voluto valorizzare una dimensione particolare del giornalismo, quella alla quale il giornalista cosentino, collaboratore anche del quotidiano “Gazzetta del Sud”, guarda anche in funzione di imprenditore di sé stesso”, dopo aver lanciato sul territorio l’esperienza del free press “Info night”, mensile che racconta, con ricchissime gallerie fotografiche, la “dolce vita” cosentina e dell’area urbana.
Per Maria Lucente “valorizzare questa dimensione, affidata ad uno staff di giovani e affiatate firme, avvicina e predispone, specie le giovani generazioni, alla lettura più approfondita dei quotidiani tradizionali”.
Visibilmente commosso e quasi incredulo di fronte al riconoscimento assegnatogli, Marcello Romanelli ha ringraziato i membri della commissione cultura di Palazzo dei Bruzi. Il giornalista era accompagnato da una cospicua rappresentanza della redazione del suo giornale “Info night”, una vera e propria squadra che non gli ha fatto mancare il suo sostegno.
Cantore dei vip, guru del nome in grassetto, Marcello Romanelli ha ammesso che oltre alla squadra del cuore, la Juventus, la sua grande passione resta il mestiere di giornalista “affrontato ogni giorno a testa bassa e senza respiro”. Dai suoi trascorsi al “Quotidiano della Calabria” diretto da Ennio Simeone, al “Quotidiano della Sera” di Roma dove Simeone lo portò qualche tempo dopo, all’approdo al “Messaggero”.
“Era un piacere enorme per me – ha ammesso Romanelli – entrare nei salotti romani con una macchinetta digitale e raccontare tutto quello che accadeva la notte per poi andarlo a leggere sul giornale il giorno dopo. Non ho dormito per sei mesi, ma ne è valsa la pena”. Poi il ritorno in Calabria: “Gazzetta del Sud” e due free press che considera un po’ sue creature, “People life” e ora “Info night”. E tante altre notti da raccontare!





 

Autore: Giuseppe Di Donna