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Verso l'inaugurazione della stagione lirica del "Rendano" con l'omaggio a Verdi per il bicentenario della nascita

fiorenza cedolins
24 feb 2013

Memoria e tradizione sono le parole-guida della 53esima Stagione Lirica sulla quale il Teatro “Alfonso Rendano” sta per aprire il suo sipario.
Una Stagione che realizza tre importanti progetti musicali. Il più articolato, quello dedicato a Pietro Mascagni nel 150esimo anniversario della nascita, consegna allo storico teatro di tradizione del capoluogo bruzio l’onore e l’onere di essere la prima privilegiata vetrina delle celebrazioni mascagnane, in felice sodalizio con il Comitato per le celebrazioni del compositore toscano presieduto dalla nipote Guia Farinelli Mascagni.
Quattro le giornate – dal 14 al 17 marzo – nel corso delle quali, oltre alla messa in scena dell’opera più conosciuta e rappresentata di Mascagni che è “Cavalleria Rusticana”, il Rendano, nell’ottica di una stagione improntata alla memoria ed al recupero delle rarità, porta in scena “Parisina”, su libretto di Gabriele D’Annunzio tratto dall’omonimo poema di Byron. Il prologo sarà il 14 marzo al Museo dei Brettii e degli Enotri con la proiezione del rarissimo film restaurato “Rapsodia Satanica”, musicato proprio da Mascagni.
E di rarità si può parlare anche a proposito dell’opera “Skanderbeg” di Antonio Vivaldi, dramma in due atti che Quirino Principe rielabora nel testo, che è di Antonio Salvi, mentre Francesco Venerucci ne restaura le parti superstiti della musica, oltre a completarla. L’opera, ispirata al condottiero e patriota Giorgio Castriota Skanderbeg, considerato un eroe nazionale in Albania per averla difesa strenuamente dai tentativi di conquista dell’impero turco ottomano, è coprodotta con il teatro di Tirana, dove è già andata in scena con ottime critiche per l’esecuzione dell’Orchestra di Tirana diretta da Zhani Cico, che è direttore artistico del teatro della capitale albanese e che salirà anche sul podio cosentino per dirigere l’orchestra “Alfonso Rendano”.
L’apertura ufficiale della 53esima stagione lirica del “Rendano” è fissata per sabato 2 marzo, alle ore 20,30. Primo titolo in cartellone è l’Omaggio a Verdi che il teatro di tradizione cosentino, diretto da Isabel Russinova, propone in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi che si celebra proprio quest’anno, essendo il compositore di Busseto nato il 10 ottobre 1813.
L’Omaggio a Verdi – la vita, le lettere, l’amore” sarà replicato anche domenica 3 marzo, alle ore 17,00,
Per l’occasione, il “Rendano” e Isabel Russinova si sono assicurati il soprano Fiorenza Cedolins, una delle cantanti più richieste della scena lirica internazionale.
La Cedolins conquistò la ribalta già nel 1995, vincendo il Concorso Pavarotti International. E fu proprio Pavarotti a volerla al suo fianco per cantare, a Philadelphia, nel 1996, il terzo atto di "Tosca", nel gala dei vincitori. In quella occasione venne notata da un'Agenzia italiana e proposta al Maestro Riccardo Muti per la "Cavalleria Rusticana" del Ravenna Festival 1996. Di particolare rilievo anche il suo sodalizio artistico con il direttore d’orchestra Daniel Oren.
Nel cast dell’omaggio verdiano del Teatro “Rendano” di Cosenza oltre alla Cedolins, anche il mezzosoprano Giuliana Castellani,della cui voce si dice un gran bene, tanto da essere segnalata come uno dei giovani talenti del panorama lirico nazionale.
L’orchestra “Alfonso Rendano” sarà diretta da Gianluca Martinenghi, collaboratore tra gli altri del maestro Gianandrea Gavazzeni. La regia è di Rodolfo Martinelli Carraresi.
“Per l’omaggio al grande compositore – tiene a sottolineare il direttore artistico del “Rendano” Isabel Russinova che è autrice anche della drammaturgia sulla quale si fonda lo spettacolo messo in piedi dal “Rendano” per il bicentenario verdiano - si è decisamente puntato sulla memoria al femminile, focalizzando, attraverso un progetto di contaminazione tra prosa, teatro, lirica e sinfonica, il ricordo di Verdi, facendolo intrecciare con le sue eroine, attraverso le lettere e le confessioni dei protagonisti dell’epoca, ma soprattutto attraverso il carteggio con Giuseppina Strepponi, prima compagna e poi seconda moglie di Verdi e grande soprano della scena lirica del tempo, protagonista, tra l’altro, delle prime rappresentazioni del “Nabucco” e dell’Ernani. L’interpretazione delle più celebri arie verdiane, affidate alla voce di una autentica star della lirica internazionale come Fiorenza Cedolins, completano l’unicità del progetto e fanno il resto. Da questo percorso – rimarca ancora la Russinova - non poteva, evidentemente, restare fuori, la valorizzazione dei giovani talenti, obiettivo che il “Rendano” persegue anche quest’anno scritturando la talentuosa mezzosoprano Giuliana Castellani e affidando l’esecuzione delle partiture verdiane ai giovani componenti dell’Orchestra che porta il nome del nostro teatro. Seguendo questa impostazione, il “Rendano” assolve al compito di salvaguardare da un lato il passato e, dall’altro, di favorire la crescita del nuovo.”
Il programma musicale dell’Omaggio a Verdi prevede, nell’esecuzione della sola Orchestra, la sinfonia del primo atto dell’Aida, la sinfonia del primo atto del Nabucco e le sinfonie da “La Forza del destino”. Il soprano Fiorenza Cedolins eseguirà l’Ave Maria, tratta dall’Otello e le arie Pace, pace, mio Dio, da “La Forza del destino”, Nel dì della vittoria da “Macbeth” e la romanza Ritorna vincitor dall’Aida.
Al mezzosoprano Giuliana Castellani sono affidate, invece, le arie La canzone del velo dal “Don Carlo” e la romanza Già dischiuso è il firmamento dal “Nabucco”.
Come tradizione vuole, la Stagione Lirica del Rendano aprirà poi una finestra sul mondo del balletto il 13 aprile, con il Gran galà che vedrà la partecipazione delle etoiles Sabrina Brazzo e Mick Zeni, primi ballerini del Teatro alla Scala.



 

Autore: Giuseppe Di Donna