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Madonna del Pilerio: l'11 febbraio in Cattedrale lo spettacolo "Madre di luce", con Isabel Russinova

isabel russinova
07 feb 2013

“Madre di luce”. E’ il titolo della rappresentazione teatrale, promossa dall’Amministrazione comunale e fortemente voluta dal Sindaco Mario Occhiuto per celebrare la Madonna del Pilerio. L’appuntamento è per lunedì 11 febbraio, alle ore 18,00, nella Cattedrale di Cosenza.
“Anche quest’anno – sottolinea il Sindaco Mario Occhiuto – l’Amministrazione comunale ha voluto affiancare alle celebrazioni religiose in onore della Madonna del Pilerio un ulteriore momento di riflessione, affidato alla rappresentazione teatrale ideata da Isabel Russinova con la consulenza del Rettore della Cattedrale Don Giacomo Tuoto. Un’iniziativa per la quale rinnoviamo i ringraziamenti al nostro Arcivescovo, Mons.Salvatore Nunnari.
La Madonna - afferma ancora il Sindaco Occhiuto - è il nostro faro e come Madre di luce ci guida, indicandoci un percorso di scelte e di comportamenti chiari rispetto agli altri.
Il senso di questa rappresentazione inserita nei festeggiamenti per celebrare la Madonna del Pilerio è proprio questo: luce come chiarezza, comportamento e linguaggio altrettanto chiari nei confronti delle persone.”
“Madre di luce” si avvale del testo scritto da Isabel Russinova, direttore artistico del Teatro “Rendano” che partecipa alla rappresentazione in veste di attrice, firmandone anche la regia e i costumi.
Al suo fianco, alcuni giovani attori cosentini che la Russinova intende, con l’occasione, valorizzare: Monica Rovito, Giada Grandinetti, Marisa Casciaro, Andrea Solano, Federica Montanelli e, per la prima volta in scena, Piero Foglietti.
Prevista, inoltre, sulle scalinate della Cattedrale, una video proiezione in 3D, realizzata da “United Media Art”, che introduce alla rappresentazione teatrale facendo entrare lo spettatore nella dimensione della storia, oltre il tempo, raccontando il Duomo, la città di Cosenza e le sue origini.
Le musiche che accompagneranno la messa in scena saranno eseguite da Daniela D’Ambrosio al flauto, Manuel Arlia al violino e Andrea Bauleo all’organo, solisti dell’Orchestra del Teatro “Rendano”. La direzione musicale è a cura dell’Associazione “Quintieri”. Il disegno luci è di Paolo Carbone.
La rappresentazione si compone di tre quadri: nel primo viene evocata la peste del 1576, nel secondo il terremoto del 1783, nel terzo la guerra del 1943, tutti eventi che hanno segnato la storia della città di Cosenza.
“La mia fede mariana – spiega Isabel Russinova – e la speciale energia e il particolare impegno con i quali ho affrontato il lavoro che il Sindaco Occhiuto e Don Giacomo Tuoto mi hanno proposto, mi hanno fatto appassionare, come lo scorso anno, alla preparazione di questa rappresentazione teatrale che cade in un momento in cui la fede e la ricerca di spiritualità rappresentano la grande luce che può illuminare il nostro cammino pieno di difficoltà, di dolore, di confusione, di insoddisfazioni, di incertezze e paure, sentimenti che attraversano tutti noi nell’epoca particolare che stiamo vivendo.”
Entrando più specificatamente nella rappresentazione di lunedì 11 febbraio Isabel Russinova sottolinea la centralità della figura della Madonna. “Maria, Madre di Gesù è venerata dai Cattolici, dagli Ortodossi, dalla Comunione Anglicana, dalla Confessione Protestante e Luterana e a Lei è dedicata una “Sura” nel Corano, perché anche per l’Islam la sua Maternità è Misteriosa.
Maria – prosegue la Russinova - è davvero sempre accanto a noi, cerca di sorreggerci e di correggerci, di consolarci e di purificarci.
Ci sostiene e si mostra con i miracoli quando intuisce la fede e la ricerca di spiritualità, che noi, suoi adorati figli, attraverso diversi percorsi, cerchiamo di raggiungere .
I miracoli della Madonna del Pilerio sono un esempio alto e magnifico e uniscono le tante anime della città di Cosenza .
La Madonna che si è fatta carico del male della Peste, della distruzione del terremoto e della guerra e che ascolta e consola, è un punto di riferimento solido e grande della città”








 

Autore: Giuseppe Di Donna