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Sabato 29 settembre inaugurazione alla "Trend Line Gallery" di Corso Telesio della personale dell'artista Diego Minuti

27 set 2012

Continua il viaggio nella conoscenza dell’arte della “Trend Line Gallery” di Corso Telesio, nel centro storico di Cosenza. Dopo Salvador Gaudenti che ha aperto il secondo ciclo del programma artistico della galleria d’arte, è la volta di Diego Minuti con la sua personale “Metamorphosis” curata da Dora Marano.
L’appuntamento con il vernissage della mostra è per sabato 29 settembre, alle ore 19,00, alla presenza dell’artista. Interverrà il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.
L’iniziativa, patrocinata dall’Amministrazione comunale, si inquadra negli eventi di arte contemporanea programmati all’interno dei Temporary stores.
La mostra di Minuti resterà aperta fino al 19 ottobre prossimo.
«L’angustia dell’uomo, sommesso alle paure e alle convenzioni sociali, risulta essere un tema estremamente attuale- commenta Giulia Fresca che presenterà l’opera di Diego Minuti- La metamorfosi non diventa altro che la metafora della trasformazione, del cambiamento dell’uomo in continua lotta con se stesso, pronto a ribellarsi alla società, ma, senza sapere come, vedersi soccombere alle sue regole, rimanendo rinchiuso tra la depressione e la psicosi. Rabbia, angoscia, ma soprattutto desiderio di trasformazione contro cui si scontra e si confronta l’uomo contemporaneo. Il desiderio di uscire fuori dagli schemi, dai luoghi comuni, dalla quotidianità, ma allo stesso tempo la paura a ribellarsi, a dare voce alle proprie parole. Come se fossimo di fronte a un mondo senza via d’uscita. In fondo le stesse problematiche di oggi, in cui é ancora più profonda la mutilazione della propria individualità. L’uomo rappresentato da Minuti non é altro che uno di noi. Una persona normale che in un momento della sua vita decide di fare i conti con la realtà. Nel momento in cui ci sentiamo esclusi, differenti e, soprattutto, impotenti. Un “Gregor” di Kafka, che molto spesso si lascia opprimere dalle regole a scapito della propria volontà. Non ci sono colpevoli se non una presa di coscienza della propria volontà della trasformazione, perché la possibilità di esclusione, esterna o interna, può essere presente nella struttura di qualsiasi società. La “Metamorphosis” non é altro che una riflessione sulla condizione dell’uomo in quanto individuo e, come Gregor Samsa, viviamo sommessi nell’orrore, nella paura, nel terrore di potere essere differenti. Che é invece ciò che ci rende unici gli uni dagli altri. Vivendo in un’epoca in cui a farla da padrone sono il benessere, il consumismo e il capitalismo, l’uomo perde a poco a poco la propria individualità. E la malattia del XXI secolo diventa quella della mente: frastorni, schizofrenia, ansie, depressione che sembrano sempre più espandersi nel mondo occidentale. Tanto varrebbe, a questo punto, trasformarsi in animali. Il nuovo Gregor, però, mette in evidenza che può esserci una via d’uscita, sempre e quando sia volontaria. Chiudersi volontariamente all’intorno per non lasciarsi sopraffare dalla superficialità dell’esterno».