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Presentato in commissione cultura il libro di Gabriella De Falco "Passi nel tempo - Luoghi e storie della vecchia Cosenza"

foto gabriella de falco in commissione cultura
20 set 2012

Quasi un bisogno urgente di far conoscere la città che si ama e di raccontarla. Quella città nella quale si vive quotidianamente e di cui si apprezza ogni angolo, anche quello più nascosto, nella consapevolezza che ripercorrerne la storia, anche quella apparentemente minima, rappresenta un autentico lascito, a futura memoria, da consegnare alle nuove generazioni che spesso della loro città sanno poco o nulla.
Da questa insopprimibile esigenza è nato il libro “ Passi nel tempo – Luoghi e storie della vecchia Cosenza”, scritto da Gabriella De Falco ed edito da “Le nuvole”, casa editrice cosentina da sempre molto attenta alla storia della città.
L’autrice è stata invitata a presentarlo a Palazzo dei Bruzi dalla commissione cultura, presieduta dal consigliere comunale Claudio Nigro.
“Passi nel tempo” è l’aggiornamento di un altro volume, scritto dalla De Falco nel 1994, “Viscere di tufo”. Il tema non cambia. E’ la Cosenza storica, con le sue piazze, i suoi vicoli, anche il suo degrado, con le cronache dei giornali d’epoca, a farla da padrona. La Cosenza che Gabriella De Falco ama a dismisura, per viverci dentro e scrutarla da diverse prospettive, dall’alto, ma anche ad altezza d’uomo, sempre protesa alla ricerca di nuove scoperte e nuovi segni da fermare nella memoria. Come le edicole votive che emergono dai palazzi o gli angoli dimenticati della vecchia Cosenza.
Un impegno costante, ribadito a più riprese nella sua attività pubblicistica (nel libro entrano anche alcune poesie e tre racconti di fantasia), ma anche in quel fervore che ha caratterizzato e continua a caratterizzare un’altra sua creatura, quel “Laboratorio culturale Cosenza che vive”, autentica fucina di iniziative.
Ad introdurre i lavori della commissione cultura è stato, com’è consuetudine, il Presidente Claudio Nigro che ha ringraziato Gabriella De Falco per aver accettato l’invito di presentare il suo ultimo libro davanti all’organismo consiliare.
Sono seguiti gli interventi dei consiglieri Mimmo Frammartino, Massimo Commodaro e Maria Lucente.
Nel corso degli interventi si è posto l’accento sulla meritoria opera portata avanti da Gabriella De Falco che, grazie al suo libro, restituisce la vera essenza della città, caricandosi il compito di farla conoscere, passaggio ritenuto “fondamentale, soprattutto dal consigliere Massimo Commodaro, per riappropriarci del nostro passato”. Commodaro si è fatto promotore anche di una proposta: quella di far sì che il Comune possa donare una copia del libro di Gabriella De Falco a tutti i docenti delle scuole cittadine “perché – ha spiegato – chi ha il compito di educare diventi il tramite di quell’insieme di conoscenze che va necessariamente trasferito alle nuove generazioni”.
Nel presentare il volume, che si avvale della prefazione dello storico Coriolano Martirano, l’autrice ha sgombrato il campo da ogni equivoco interpretativo. “Il mio libro – ha precisato – non è né una guida, né una ricerca storico-scientifica. Mi interessava raccontare la città e riempire i vuoti della storia ufficiale, restituendo l’atmosfera che si respira nei vicoli, molto attingendo alla memoria delle cose passate.”
Nel libro della De Falco non c’è solo una visione romantica del vissuto storico della città, cui l’autrice dà corpo ricorrendo spesso ad una piacevolissima aneddotica, ma emerge anche l’aspetto concreto di porre il lettore di fronte alle cose che non vanno, come il degrado che spessissimo si vede albergare tra i vicoli del centro storico. Il tutto è documentato da scatti che Gabriella De Falco, con piglio da fotoreporter, ha messo insieme direttamente con la sua macchina fotografica, sia per esaltare il bello della città storica, sia per denunciarne in qualche caso l’abbandono o le situazioni al limite della tollerabilità. Con un solo scopo, apertamente dichiarato: suggerire soluzioni e far rivivere il senso di appartenenza e l’orgoglio di sentirsi cosentini, quell’orgoglio del quale lei non ha mai fatto mistero.








 

Autore: Giuseppe Di Donna