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Mamma et Labora, un'opportunità formativa mirata all'integrazione socio-lavorativa di otto ragazze-madri.

mamma et labora
29 giu 2012

Otto donne, otto mamme, un comune denominatore: crescere in solitudine i propri bambini. Per loro, in partnership, tre istituzioni – il Comune di Cosenza, il Modavi (Movimento delle Associazioni di Volontariato) e l’Istituto delle Vergini, che dà sostegno a queste mamme – hanno realizzato un progetto, “Mamma et Labora”, finanziato dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali nell’ambito del D.Lgs. 383/2000, per quattro città pilota: Roma, Cosenza, Foggia e Villa Sant’Angelo (AQ). A Cosenza le risultanze sono state presentate alla Casa delle Culture da Giorgio Dieni, in rappresentanza del Modavi e dall’assessore alla coesione sociale Alessandra de Rosa, presente la madre superiore dell’Istituto delle Vergini, suor Anna Candida.
Le tappe del progetto sono state ripercorse da Dieni che ha fatto particolare riferimento agli obiettivi. “Dare strumenti concreti e opportunità di inserimento lavorativo – ha detto – era sicuramente un obiettivo. Ma, andando oltre, il progetto ha intercettato un grande bisogno di questa nostra società iperattiva, che è quello di dare ascolto alle istanze primarie”.
Le donne coinvolte nel progetto hanno seguito un percorso formativo che le ha portate a valorizzare le proprie capacità personali, primo passo da farsi per poterle poi mettere a frutto in opportunità lavorative. Dunque, formatori e psicologi hanno svolto il loro compito di condurre le partecipanti ad una presa di coscienza di se stesse e delle loro inclinazioni prima di orientarle verso il mondo del lavoro. E, per non essere sprovvedute, tra gli argomenti si è privilegiata anche la conoscenza della normativa in materia di assunzioni al femminile e di mantenimento del posto di lavoro in caso di gravidanza.
Nelle maglie di questa fitta rete solidale è rimasta piacevolmente imbrigliata l’azienda calabrese Renzo Cardamone, che opera nel settore del catering e della ristorazione, la quale ha ospitato le partecipanti nella sua sede di Catanzaro per una due giorni di stage aziendale. E poi l’istituzione scolastica, con un servizio di counselling all’interno delle scuole per fornire al corpo docente gli strumenti per combattere efficacemente la dispersione scolastica che può derivare dalla difficile condizione di ragazze-madri.
“Ritengo che, già in questo primo anno di attività - ha commentato l’assessore De Rosa – questa Amministrazione abbia dato prova della propria capacità di ascolto. Abbiamo lavorato molto, e stiamo lavorando, con tutti gli strumenti possibili, affinchè questa rete di solidarietà abbia maglie sempre più strette, ricucendo laddove è necessario. Siamo anche convinti – ha aggiunto l’assessore alla coesione sociale - che, per quanto possibile, ogni fase progettuale debba poi svilupparsi in un’azione di reale integrazione sociale. In questo caso – ha annunciato – la nostra proposta, condivisa dagli interessati, è la costituzione di un’associazione che si occupi dell’assistenza agli anziani residenti nel centro storico. Ci sembra un ottimo modo – ha concluso la De Rosa – per perseguire più obiettivi: sviluppare un’opportunità di lavoro per questa mamme, promuovere un’attività nel centro storico e, quindi, dare ascolto ad una istanza che viene da questa parte della città. Un buon modo per portare a sintesi la politica del fare e quella del comprendere”.

 

Autore: Annarita Callari