Home Page » Canali » Archivi » Notizie » lettura Notizie e Comunicati

Eugenio Carbone, stilista cosentino delle dive e pittore di talento, in mostra dal 26 ottobre al 3 novembre al Complesso monumentale di San Domenico

lo stilista e pittore cosentino Eugenio Carbone
24 ott 2019

In ognuno di noi si fa strada il bisogno di tornare nei luoghi dove si è nati o ci si è formati, quando le circostanze della vita, piacevoli o amare che siano state, ci hanno portato lontano dai luoghi a noi familiari. E questo nostos è avvertito come ancora più urgente, quasi un bisogno insopprimibile, quando subentra la maturità e con l’incalzare dell’età si è portati a tracciare un bilancio della propria vita, specie quando ad animarla è stata l’arte, intesa nelle più diverse accezioni. E’ esattamente quello che sta accadendo ad Eugenio Carbone, artista cosentino (originario di Mendicino), particolarmente versatile e che nella sua lunga attività (oggi ha 87 anni) è stato, per il suo talento, uno degli stilisti e modellisti più richiesti dalle più importanti case di moda italiane. Ora Eugenio Carbone torna nella sua Cosenza che, da sabato 26 ottobre a domenica 3 novembre, ospiterà, nel Chiostro di San Domenico, la mostra, patrocinata dal Comune, dal titolo “L’arte nell’uomo: Eugenio Carbone una vita tra moda e pittura”. Il vernissage è in programma sabato 26 ottobre, alle ore 18,00.
L’esposizione, concepita dall’artista come un percorso animato dal ricordo, è suddivisa in due parti: Eugenio Carbone l'uomo ed Eugenio Carbone il pittore. Quattro dipinti olio su tela fungeranno da introduzione e spiegheranno l'uomo prima dell'artista, raccontandolo senza alcun filtro. La seconda parte della mostra seguirà, invece, le varie fasi della sua esperienza di pittore con l'esposizione di schizzi, disegni, bozzetti, acquerelli e dipinti olio su tela, per un totale di 45 opere, che immergeranno il visitatore a 360 gradi nella sua visione artistica. Le opere olio su tela di Eugenio Carbone spazieranno dai fiori e dalle nature morte ai paesaggi e ai ritratti. Se, però, non si fa riferimento all’uomo e a ciò che il cosentino Eugenio Carbone ha rappresentato soprattutto nel campo della moda, non si potrà comprendere appieno la sua attività. Il mestiere, Eugenio, comincia ad apprenderlo nel 1944. E’ a Mendicino, nella bottega del sarto Ernesto Reda, che mutua i primi rudimenti della sartoria femminile. Eugenio Carbone ha 14 anni ed è in quella stessa sartoria che conosce la ragazza che poi diventerà sua moglie e sua inseparabile compagna di vita. Dopo l’apprendistato e dopo aver aperto una sartoria tutta sua a Cosenza, dove si recavano le signore della buona borghesia della città, quando all’età di 30 anni si trasferì a Roma per alcune circostanze particolari, per Eugenio Carbone si materializza la grande svolta: l’incontro con Germana Marucelli, pioniera dell’Alta moda italiana che per prima cominciò ad affrancarsi dalla dipendenza dalla moda parigina. L’ingresso nella maison di Germana Marucelli rappresenta per Carbone lo spartiacque tra il mestiere di sarto e quello di stilista, disegnatore, creatore di moda, in una parola, di couturier, alla Balenciaga o alla Valentino, tanto per intendersi. E’ in quel periodo che Eugenio crea le collezioni di pret a porter per la Marucelli, vestendo Marta Marzotto, Mina, la cantante Katyna Ranieri (moglie del compositore di colonne sonore Riz Ortolani) e l’attrice Rosanna Schiaffino. Porta la sua firma l’elegante abito nero sfoggiato da Mina che duetta con Totò in un vecchio sketch di “Studio uno”, storica trasmissione della tv in bianco e nero. Si racconta che quando Mina era così impegnata da non trovare il tempo di passare dall’atelier della Marucelli, a Piazza Mignanelli, era lo stesso Eugenio a recarsi a casa della “tigre di Cremona”, in Largo di Torre Argentina, per la prova degli abiti. Nell’altro atelier della Marucelli, quello di Milano, che era stato trasformato in una sorta di salotto artistico-letterario, frequentato prevalentemente da poeti, Eugenio Carbone conobbe Salvatore Quasimodo, ma da quelle stanze passarono anche Eugenio Montale e Giuseppe Ungaretti. Con Germana Marucelli, Carbone restò fino al 1969, per poi approdare all’atelier delle sorelle Fontana, prima come operaio nella produzione, poi, preso a ben volere da Micol, una delle sorelle, come creatore di modelli per la nota maison nella quale lavorò per oltre 30 anni. Oggi Eugenio Carbone è un signore appartato, di poche parole, ma è con un’energia e una vitalità sorprendenti che ha voluto organizzare la mostra del Chiostro di San Domenico che può essere a giusta ragione considerata una summa della sua attività. Un’attività della quale Eugenio va molto fiero, ricordando anche la collaborazione con Renato Balestra. “Ho attraversato la storia della moda italiana da quando è nata – sottolinea senza per questo apparire immodesto. Poi racconta i suoi inizi da pittore, quando ad instradarlo fu Padre Enrico Saliani, un domenicano con la passione per la pittura che per lui fu una sorta di precettore. Ed è veramente un segno del destino che la mostra di Eugenio Carbone si tenga, a partire da sabato, proprio nel complesso monumentale di San Domenico. Ma si sa, la storia, a volte, si ripete.







 

Autore: Giuseppe Di Donna