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Al Morelli doppio appuntamento con Saverio La Ruina in "Masculu e Fiammina"

la ruina
27 dic 2017

Al Teatro Morelli l’immancabile appuntamento delle festività natalizie cosentine con Scena Verticale. La doppia replica - 26 e 27 dicembre, ore 20.30 – vedrà in scena Saverio La Ruina con il suo ultimo lavoro, “Masculu e fìammina”, per il terzo appuntamento della stagione More, diretta dalla stessa compagnia di Castrovillari, con il partenariato del Comune di Cosenza, della Regione Calabria e del MiBACT.
“Interprete sensibile” e “autore dal tocco profondo e emozionale, antropologo culturale e dei sentimenti” (Corriere della Sera) acclamato in tutta Italia, Saverio La Ruina sarà in scena al Morelli di Cosenza per la prima volta con questo spettacolo.
In “Masculu e fìammina” l’idea di base è che un uomo semplice parli con la madre. Una madre che non c’è più. Lui la va a trovare al cimitero. Si racconta a lei, le confida con pacatezza di essere omosessuale, “o masculu e fìammina cum’i chiamàvisi tu”, l’esistenza intima che viveva e che vive.
Non l’ha mai fatto, prima. Certamente questa mamma ha intuito, ha assorbito, ha capito tutto in silenzio. Senza mai fare domande. Con infinito, amoroso rispetto. Arrivando solo a raccomandarsi, quando il figlio usciva la sera, con un tenero e protettivo “Statti attìantu”. Ora, per lui, scatta un tipico confessarsi del sud, al riparo dagli imbarazzi, dai timori di preoccupare. Forse con un piccolo indicibile dispiacere di non aver trovato prima, a tu per tu, l’occasione di aprirsi, di cercare appoggio, delicatezza.
E affiorano memorie e coscienze di momenti anche belli, nel figlio, a ripensare certi rapporti con uomini in grado di dare felicità, un benessere che però invariabilmente si rivelava effimero, perché le cose segrete nascondono mille complicazioni, destini non facili, rotture drammatiche.
Nei riguardi di quella madre, pur così affettuosa e misteriosamente comprensiva, si percepisce comunque qualche rammarico, qualche mancata armonia. Ma tutto è moderato, è fatalistico, è contemplativo. In un meridione con la neve, tra le tombe, finalmente con la sensazione d’essere liberi di dire.
Saverio La Ruina si forma come attore alla Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone e lavora, tra gli altri, con Leo De Berardinis e Remondi & Caporossi. Nel 1992 fonda la compagnia teatrale Scena Verticale, con la quale è presente nei maggiori festival e teatri italiani e all’estero. Tra i maggiori riconoscimenti: due Premi Ubu 2007 con Dissonorata (‘miglior attore’ e ‘nuovo testo italiano’), il Premio Ubu 2010 con La Borto (‘nuovo testo italiano’), il Premio Ubu 2012 con Italianesi (‘migliore attore’). Nel 2010 ha ottenuto anche il Premio Hystrio alla Drammaturgia. Nel 2015 debutta con Polvere. Dialogo tra uomo e donna per il quale riceve due Premi Enriquez per la ‘migliore drammaturgia’ e come ‘miglior attore’. Masculu e Fìammina, debutta al Piccolo Teatro di Milano e con questo spettacolo nel 2017 La Ruina è in finale al Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2017 come ‘migliore interprete di monologo’.

 

Autore: Annarita Callari