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Sabato 6 maggio al Rendano l'atteso concerto "Le 8 Stagioni" con il geniale violinista Stefan Milenkovic

stefan milenkovic durante le prove al Rendano
05 mag 2017

Il Teatro “Rendano” di Cosenza ospiterà domani, sabato 6 maggio, alle ore 20,15, il penultimo appuntamento della stagione lirico-sinfonica 2017. E' il concerto “Le 8 stagioni”che il direttore artistico Lorenzo Parisi ha inserito in cartellone con l'intento di porre a confronto le Quattro Stagioni di Vivaldi, capolavoro del barocco italiano, e l'omonima opera di Astor Piazzolla, diversa per stile e forma, ma che sarà eseguita dallo stesso organico: gli archi del teatro di tradizione cosentino. In tutte le occasioni in cui questa felice combinazione è stata messa in piedi, la figura centrale è sempre stata quella del violino solista al quale sono richieste notevoli doti virtuosistiche e di capacità interpretativa. Lorenzo Parisi, che di violini se ne intende, è riuscito, per l'occasione, ad assicurarsi un vero e proprio talento mondiale che può essere considerato un autentico genio dell'esecuzione e che del concerto del “Rendano” rappresenta la vera special guest. Si tratta di Stefan Milenkovic, straordinario violinista di Belgrado che – piccola sorpresa – a Cosenza (o per meglio dire nella vicina Rende) era già stato 28 anni fa (il 27 maggio del 1989), invitato dall'Accademia “Salfi”, animata dal prof.Tonino Lavoratore, a tenere un concerto al cinema Garden.
Quello che allora, a soli dodici anni, era considerato un enfant prodige, capace di eseguire un repertorio con il quale abitualmente si misurano i musicisti navigati, è diventato ora, che di anni ne ha 40, un'autentica star. Nell'89 Stefan era accompagnato al pianoforte dalla madre, l'italiana Lidia Caenazzo. Una famiglia, la sua, di musicisti di vaglia, che ha avuto certamente un'influenza non da poco nella sua formazione e nel suo percorso di studi. Il padre, il maestro Zoran Milenkovic, è un grande pedagogo e un teorico del violino di fama internazionale.
Domani sera Stefan Milenkovic troverà sulla sua strada gli archi dell'Orchestra del Teatro “Rendano” e di che pasta sono fatti lo ha capito subito, durante la prima prova del concerto. “Si è creato subito un grande entusiasmo- dice . Sono tutti molto bravi ed hanno mostrato un gran voglia di intraprendere un nuovo tragitto a contatto con pagine musicali che non vengono eseguite troppo spesso. Una bella sfida. Ho visto musicisti pronti ed efficienti”. Poi Milenkovich spiega i punti di forza del concerto.
“Le quattro stagioni di Piazzolla -sottolinea il violinista - rappresentano un tributo alle 4 stagioni di Vivaldi che resta un'opera d'arte secolare, incredibilmente popolare e riarrangiata tantissime volte. Un abbinamento naturale, quasi previsto, e poi chi le ha arrangiate per Gidon Kramer ( Leonid Desyatnikov) ha aggiunto qualche modifica che prende spunto direttamente da Vivaldi.
Vivaldi e Piazzolla disegnano con le rispettive pagine musicali un tragitto energetico che va dal suono barocco vivaldiano a quello più diretto e robusto del compositore e musicista argentino. Una bella combinazione che oscilla tra la tradizione e la non tradizione che non può essere definita neanche troppo innovazione per quel che Piazzolla già rappresenta nella storia della musica.
La successione dell'esecuzione procede a rovescio perché gli emisferi del Nord e del Sud hanno un clima opposto. Alla fine dell'intreccio, si ascolteranno l'Inverno di Vivaldi e la Primavera di Piazzolla”.
Stefan Milenkovic concilia l'attività di concertista, che lo porta a suonare con le migliori orchestre sinfoniche del mondo, con quella di docente di violino all'Università dell'Illinois, negli Stati Uniti, dopo un assistentato di tutto rispetto accanto a Itzhak Perlman, alla prestigiosa Juilliard School di New York.
“Ho cominciato ad insegnare quando avevo 22 anni – spiega Milenkovic e ho da sempre dovuto conciliare la carriera e l'attività concertistica con l'insegnamento. E per fortuna ci sono riuscito. E' una questione di organizzazione e di massimizzazione del tempo. Bisogna programmare tutto con largo anticipo. Insegnare, però, dà grandi soddisfazioni. Se vuoi imparare qualcosa, prova a spiegarla a qualcun altro. E' bellissimo, oltre che una grande responsabilità, trattare con i giovani che stanno per imbarcarsi in quella grande avventura che è vivere nel mondo della musica”.
Milenkovich è rimasto favorevolmente colpito anche dalla bellezza del teatro Rendano . “Ha l'acustica giusta - dice. Certo il Rendano non è una sala da concerto, perché nasce soprattutto per le opere liriche e per il balletto. Per la lirica c'è bisogno di un'acustica secca. Un concerto ne richiede, invece, una più risonante. Diciamo che quella del Rendano è un'acustica che contempera le due esigenze”.
A Cosenza Stefan Milenkovic suonerà con un violino moderno del 2006, costruito, su un modello di Stradivari, da un liutaio di Chicago, dove il musicista tenne due concerti a poca distanza l'uno dall'altro. “Da quando l'articolo di un critico americano lodò il suono di quel violino- conclude - l'ho praticamente adottato, anche se, quando si parla di suono, tutto è relativo”.



 

Autore: Giuseppe Di Donna