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La cultura d'impresa e come si progetta il turismo i temi suggestivi degli ultimi incontri tematici del Forum svoltosi al Castello Svevo

forum turismo incontri di chiusura
26 ott 2016

Mostra il suo volto non autoreferenziale, ma con l'umiltà di guardare in casa di chi ha costruito un modello turistico vincente, come ad esempio la Puglia, il Forum sul turismo svoltosi al Castello Svevo e conclusosi ieri sera.
Anche gli ultimi incontri tematici hanno riservato molti spunti di riflessione che saranno messi a frutto dal tavolo tecnico permanente che è stato presentato in chiusura di Forum dall'Assessore Rosaria Succurro, prima delle conclusioni del Sindaco Mario Occhiuto.
“La Cultura di impresa e impresa della cultura” è stato il tema che ha aperto la terza ed ultima sessione del Forum. L'incontro tematico, brillantemente moderato da Geppino De Rose, ha visto confrontarsi i rappresentanti delle associazioni di categoria, rappresentative del tessuto imprenditoriale cittadino: il direttore di Confindustria Cosenza Sarino Branda, il direttore di Confcommercio Maria Cocciolo, anche componente della Giunta di Camera di Commercio, il Presidente regionale e Vice Presidente nazionale di Confapi Francesco Napoli e il Presidente di Confesercenti Cosenza Vincenzo Farina.
Per il direttore di Confindustria Cosenza Sarino Branda “la Calabria non è una terra per turisti, ma per viaggiatori. Occorre cominciare a riscoprire la capacità di fare sistema. Nel sistema ci sta tutto: la cultura e l’impresa. Bisogna cominciare a crederci ed anche puntare sul mito di Alarico può essere la strada giusta”.
E quando dal moderatore Geppino De Rose gli viene rivolta una domanda su come la Calabria possa diventare espressione di un’offerta turistica, cavalcando i temi dell’innovazione, Branda ha risposto affermando che “oggi il turista va alla ricerca di una suggestione, di un racconto. Innovare significa individuare gli attrattori, organizzare l’offerta e stimolare la domanda”.
Del coinvolgimento delle imprese locali in un segmento come quello del turismo culturale ha poi parlato Maria Cocciolo che ha ricordato le diverse iniziative portate avanti dalla Camera di Commercio, come quella, dello scorso anno, che ha visto l'ente camerale, attraverso Assocultura, impegnata a portare l'arte del pittore cosentino Franco Azzinari, tra le espressioni artistiche più significative del nostro territorio e tra quelle che si sono maggiormente affermate anche in ambito internazionale, nei negozi di Corso Mazzini che ne hanno ospitato le opere (circa 100) per un mese, nel periodo natalizio. La rappresentante di Confcommercio e di Camera di Commercio ha preannunciato che l'iniziativa dell'arte in vetrina sarà ripetuta anche quest'anno con le opere del maestro Silvio Vigliaturo.
“L’innovazione – ha sottolineato la Cocciolo - sta nella capacità di comunicare un territorio, vivace e vero, come quello di Cosenza, e coinvolgere gli operatori che intendono essere partecipi”.
Sul ruolo della piccola impresa che sta costruendo una sua identità è poi intervenuto il Presidente di Confapi Calabria e Vice Presidente nazionale Francesco Napoli.
Napoli ha espresso soddisfazione per l'organizzazione del Forum “che – ha detto – ha consentito di accendere i fari su un tema trascurato come la cultura che produce conoscenza e sapere. In una realtà in cui c’è una cronica carenza d’impresa, ma con un territorio di straordinaria ricchezza che si estende fino ai comuni della fascia jonica, come Rossano e Cassano, Cosenza costituisce il baricentro di una serie di attività alle quali l'iniziativa del Forum apporta un valore aggiunto considerevole.
Se siamo costretti a registrare una carenza di imprese nello specifico settore del turismo – ha proseguito il Presidente di Confapi Calabria – è segno che qualcosa non ha funzionato. Forse si è creduto erroneamente che il patrimonio a disposizione potesse essere gestito con la politica o con la burocrazia. Oggi paghiamo questo prezzo. Esaurito il bancomat dei finanziamenti pubblici, bisogna cercare di attivare anche l’investimento privato, in ragione del fatto che i fondi di investimento rappresentano una cassaforte stracolma di danaro. Se costruiamo le condizioni, possiamo attrarre risorse. Ed anche in questo si misurano le capacità di un’amministrazione di assicurare i parametri richiesti”.
E' ai giovani che Francesco Napoli indirizza il suo messaggio finale.
“Se veramente si vuole invertire la tendenza – dice – occorre far emergere la Calabria 2.0. I giovani in Puglia fanno scuola nel mondo. Perché non dare eguali opportunità ai giovani calabresi? Le nostre scelte – aggiunge – sono state condizionate da una classe dirigente vecchia e logora che non guarda al futuro. Se diamo la possibilità di alimentare start up sul turismo culturale, avremo una marcia in più. Da Cosenza parte un segnale forte che va capitalizzato e che deve poter contaminare la nostra regione”.
Per il Presidente di Confesercenti Vincenzo Farina, intervenuto subito dopo, “è imprenscindibile l'esigenza di creare rete. Ma la rete principale va messa in piedi tra la filiera istituzionale e il sistema produttivo, perché abbiamo l’esigenza di portare avanti operazioni sostenibili, anche perché ognuno di noi deve fare i conti con la cassa”.
Farina ha messo poi in luce alcune criticità, prima fra tutte la durata troppo breve della stagione turistica in Calabria.
“Nella nostra regione – ha rimarcato il Presidente di Confesercenti Cosenza – i flussi
turistici importanti riguardano un periodo molto ristretto, in quanto sono stati modificati i tempi della vacanza che è diventata mordi e fuggi. Se pensiamo di creare cultura d’impresa facendo restare il turista per 40 giorni l’anno non abbiamo le idee chiare. Ci sono comparti che possono giocare un ruolo importante nella cosìddetta destagionalizzazione. Cosenza deve tornare ad essere il capoluogo dell’economia della nostra provincia. C'è poi l’esigenza di recuperare il rapporto con i territori circostanti. Occorre individuare dei prodotti da mettere in vetrina per le centinaia di presenze sulle coste, per rafforzare la capacità di attrazione sui territori. E poi potenziare la nostra capacità di accoglienza, facendo capire, a chi sceglie il nostro territorio, che è anche un territorio sicuro”.
Durante l'incontro sulla cultura d'impresa sono venuti anche altri interessanti contributi. Giampaolo Calabrese, in rappresentanza della “Svevo s.rl.”, cui è affidata la gestione del Castello Svevo, ha, ripercorrendo le tappe del bando regionale che ha visto, nel 2015, la società aggiudicataria della gestione del maniero federiciano, sottolineato le specificità della mission portata avanti: la valorizzazione del bene culturale, farne un luogo della conoscenza e rafforzarne l’identità.
Significative le cifre fornite da Calabrese circa le presenze registrate dal giorno della restituzione del Castello alla città ad oggi: 36.584 persone, di cui più di 21 mila turisti e visitatori, 5000 tra studenti e docenti delle scuole e quasi seimila spettatori partecipanti ai molteplici eventi programmati.
Calabrese ha poi indicato i punti di forza e di debolezza e le opportunità.
“Occorre – ha detto - fare rete, stabilire connessioni con best practice, favorire l’economia della conoscenza e della fruizione, accrescere e consolidare il senso di appartenenza al luogo”.
Di particolare suggestione l'intervento del destination manager pugliese Giancarlo Piccirillo che dopo aver lodato l'assoluta non autoreferenzialità dei relatori cosentini, ha suggerito di puntare in alto. “E’ possibile – ha detto - arrivare da qualche parte se ci si dota degli strumenti. Anzitutto occorre avere una visione chiara e condivisa e stabilire che ruolo avere nel mercato turistico. Chi ci governa deve fare sintesi di ciò che è l’identità della città e deve avere una visione del futuro.
Nel turismo – ha concluso Piccirillo - chi vince è colui che riesce a organizzare le imprese insieme alla parte pubblica. Investire nella propria identità ci ha aiutato a diventare globali senza snaturare nulla. L’augurio che vi faccio è di focalizzare il vostro futuro turistico e che sia vicino alla vostra identità”.
Altri interventi sono stati quelli di Maria Cristina Guglielmelli della Cooperativa “Dignità del Lavoro” che gestisce il bookshop del Museo dei Brettii e degli Enotri, grazie ad un progetto che ha permesso l’inserimento lavorativo di persone con esperienze difficili alle spalle e di Stefania Mancuso della Società “Museion” che gestisce i servizi dello stesso Museo dei Brettii, puntando sulle specificità della struttura che ne fanno una delle istituzioni culturali più importanti della Regione e punto di forza del cosentino, ma anche uno dei pochi musei dotati di videogiochi culturali appositamente realizzati in loco.
Sesto ed ultimo incontro tematico quello su “Progettare Turismo” che ha visto la partecipazione di Peppino De Rose, esperto in politiche e programmi dell'Unione Europea, di Alessandro Zanfino, Autorità di Gestione del PSR (Programma di Sviluppo Rurale) e di Francesco De Vuono del Gal della Provincia di Cosenza.
“L'Europa – ha sottolineato Peppino De Rose – è diventata la prima destinazione turistica mondiale con 17 milioni di addetti al settore. L’Europa ha bisogno del turismo perché ha la necessità di inviare un messaggio per costruire un’identità comune. Ma il turismo ha necessità di rinnovarsi. Ecco perché – ha aggiunto – è importante la rivoluzione culturale e digitale, in quanto sono cambiati i gusti di chi viaggia. I numeri ci dicono che abbiamo sbagliato tutto perché se soltanto dal 13 al 27 agosto si registra una copertura di 120 mila posti letto, significa che c'è un difetto di programmazione”.
Tra gli arrabbiati, per sua stessa ammissione, su come sono stati gestiti i fondi europei è Alessandro Zanfino, autorità di gestione del PSR.
“Abbiamo una nuova programmazione davanti. Molto spesso – ha sottolineato Zanfino - nella gestione dei fondi si fanno acrobazie ed alchimie anche in termini di linguaggio. Bisogna inaugurare un nuovo metodo dove serve soprattutto uno spudorato pragmatismo. Abbiamo deciso di fare scelte secche, decise.
Il mio sogno è di abbandonare lo status di regione Obiettivo 1 Convergenza, ma bisogna utilizzare le risorse per uscire dalla secche. La nostra è una produzione agroalimentare straordinaria e che ha un potenziale incredibile. Cosenza può diventare una vetrina per i prodotti di eccellenza. Il paniere vario e variegato per Cosenza può diventare, nell'agroalimentare, un vero trampolino di lancio”.
Per Francesco De Vuono del Gal della provincia di Cosenza “la strategia di sviluppo locale deve essere modellata su obiettivi misurati. Occorrono condivisione e partecipazione e stabilire quali sono sono gli ambiti. Il turismo sostenibile è quello su cui fondare il Piano di azione Locale. Il nostro piano punta sulle reti con una scelta ben precisa : faremo dei bandi in cui chiederemo agli operatori di associarsi. Bisogna puntare sulla creazione di un micro distretto del turismo sostenibile”.










 

Autore: Giuseppe Di Donna