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"Guardare alle buone pratiche presenti nel contesto europeo, senza inventarci nulla". Il Sindaco Occhiuto interviene alla Conferenza territoriale del progetto Epas

conferenza territoriale progetto epas
24 lug 2015

“Sulla città non ci inventiamo nulla, a scuola forse copiare era un fatto negativo, ma le amministrazioni pubbliche devono guardare alle tante pratiche consolidate che, nel contesto di progettazione che esiste a livello europeo, rappresentano le buone pratiche che riguardano i servizi: dalla raccolta differenziata al ciclo dei rifiuti, dall’efficientamento energetico a quello idrico, al sistema di trasporto pubblico e della mobilità sostenibile. E’ a queste pratiche che dobbiamo far riferimento senza inventarci nulla, anche perché non c’è niente da inventare. Per quanto riguarda la trasformazione fisica della città noi dobbiamo aspirare a città che siano sempre più belle”.
Lo ha detto il Sindaco di Cosenza e Presidente della Provincia Mario Occhiuto, intervenendo questa mattina alla Conferenza territoriale del progetto EPAS, promosso dal Dipartimento per gli Affari Regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri e che ha visto svolgersi a Cosenza, unica città calabrese ad ospitarla (nella Sala Nova della Provincia) una delle Conferenze territoriali, dopo quelle di Bari e Lecce, nel corso delle quali si stanno presentando agli enti locali i risultati di due studi-linee guida per orientare e supportare le pubbliche amministrazioni e i portatori di interessi sia nella valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico, sia nella riflessione e nell’eventuale avvio di progetti di partenariato pubblico-privato.
Il Sindaco Occhiuto ha, nel corso del suo intervento, giudicato di particolare importanza gli indirizzi che, in questo settore, possono essere seguiti dalle pubbliche amministrazioni per lo sviluppo socio-economico ed anche sostenibile del territorio.
Così come particolarmente importante e significativa è, per il primo cittadino, anche la discussione sulla valorizzazione del patrimonio immobiliare. “Un patrimonio – ha detto Occhiuto - spesso non solo non valorizzato, ma anche abbandonato. Negli anni ci sono stati molti esempi in cui si sono perse anche delle occasioni – ha aggiunto Il Sindaco - Abbiamo ristrutturato il Castello Normanno-Svevo che oggi, oltre ad essere un bene che è tornato fruibile al pubblico, è anche un grande contenitore culturale e in questi primi mesi è stato visitato da moltissimi turisti, ponendosi come un forte attrattore culturale. Il Castello è stato restaurato con risorse strutturali e, attraverso la partecipazione a un bando regionale è stato affidato per alcuni servizi a dei soggetti privati che solo per alcune sale garantiscono i servizi di accoglienza e la logistica. Abbiamo, dunque, ereditato dal passato una grande fortuna. Tutte le città italiane – ha detto ancora Occhiuto - hanno magnifici centri storici. In Italia ci sono 6000 centri storici di cui duemila di fondazione romana, altri di fondazione medievale, che sono una grande ricchezza per il Paese. Nel caso di Cosenza il centro storico è stato negli anni trascurato divenendo oggetto di politiche urbanistiche attive, contrarie al recupero, che sono state quelle che hanno condotto ad un’edificazione della parte a Nord della città e in virtù delle quali, consapevolmente o inconsapevolmente, si è nel tempo svuotato. Le politiche urbanistiche degli anni ’70 – ha aggiunto il Sindaco - erano frutto di ideologie, come quelle della casa collettiva, per cui abbiamo avuto quartieri come Via Popilia e San Vito, come è accaduto in tutta Italia. Tutti quartieri dormitorio con edifici identici, ripetuti, senza nessuna riconoscibilità urbana. Stiamo affrontando le criticità di questi quartieri riportandovi le funzioni che mancano. Nella città, tutte quelle buone pratiche racchiuse in un concetto dato dal senso che lega la memoria del passato alle azioni positive che oggi portiamo avanti sono poche, ma le stiamo aumentando, e sono quelle proprie della città antica nella quale si dialogava, dove c’erano le piazze e c’era un mix di funzioni, attività commerciali e residenziali. E anche le buone pratiche che abbiamo attivato oggi richiamano quei modelli, come le isole pedonali nella città, le piazze, la struttura verde che è elemento fondante della città stessa, e fanno sì che siano legate a quei criteri di progettualità che costituiscono la vera ricchezza del nostro Paese”.
L’iniziativa di questa mattina, introdotta e coordinata da Adriano Ferracuti, responsabile delle relazioni istituzionali del Dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha fatto registrare, in apertura, l’intervento dell’Assessore alla riqualificazione fisica della città attraverso le opere pubbliche Giulia Fresca, artefice della Conferenza territoriale del progetto Epas a Cosenza.
“Quella offertaci dal progetto Epas e dal Dipartimento Affari regionali della Presidenza del Consiglio dei Ministri – ha sottolineato l’Assessore Fresca - è un’opportunità fondamentale che non potevamo lasciarci sfuggire. La Calabria è una realtà che continua a fare i conti con molte carenze ed è per questo che presenta imprescindibili necessità di sviluppo. L’auspicio è che dalle linee guida e dai rapporti che vengono oggi illustrati sia possibile allargare le public relations ed i network istituzionali per far sì che non siano elaborate soltanto delle progettualità, ma queste ultime vengano seguite da realizzazioni concrete per il nostro territorio”.
Alla Conferenza ha partecipato anche il neo Assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria, prof.Roberto Musmanno, alla sua prima uscita pubblica.
“In questo momento – ha detto Musmanno - la Regione ha necessità di apprendere e comprendere come poter creare un rapporto su soluzioni assolutamente innovative e come meglio poter sfruttare opportunità di questo tipo. C’è un problema serio di risorse che molto spesso nella programmazione ordinaria vengono utilizzate per interventi del genere ignorando che forse, in tema di infrastrutture, c’è tutto il capitolo dei fondi di programmazione che molto spesso non viene facilmente attivato anche dalla stessa regione nelle proprie procedure. Il mio primo intervento, quindi, è stato quello di programmare come meglio sfruttare le risorse comunitarie, sia i fondi a gestione diretta che quelli a gestione indiretta”.
Nella prima sessione della conferenza è intervenuto anche il Presidente del Consiglio comunale Luca Morrone che ha sottolineato la straordinarietà dell’iniziativa, unica in Calabria, come grande opportunità per cercare di reperire fondi e risorse per il miglioramento dei nostri territori. “Se non ci fosse il partenariato pubblico-privato – ha sottolineato Morrone - molte iniziative che sono state intraprese sul nostro territorio non potrebbero essere realizzate”.
Un contributo alla conferenza è venuto anche dal Presidente dell’Amaco Mario Capalbo che a proposito di partenariato ha sottolineato come “quello nel settore della mobilità è un partenariato anomalo e in qualche modo bloccato perché in Calabria la situazione è particolare e perché la nostra regione è ferma al palo in quanto non sono ancora intervenute le deleghe. La pianificazione urbana – ha aggiunto Capalbo – necessita di una interconnessione con la pianificazione della mobilità. A Cosenza abbiamo iniziato un nuovo percorso di sperimentazione per dare una svolta al servizio urbano. Una recente indagine dell’Istat ha considerato la qualità del servizio offerto dall’Amaco come eccellente e questo pone la città di Cosenza tra gli esempi virtuosi per la capillarità del servizio stesso. Attraverso l’istituzione delle corsie preferenziali – ha detto ancora il Presidente dell’Amaco – abbiamo aumentato la velocità trasportistica. Tra poco implementeremo il pagamento del biglietto da viaggio con lo smartphone sia per chi viaggia in autobus che per chi sosta con la propria automobile all’interno delle strisce blu”. Un altro importante progetto annunciato da Capalbo è la creazione di 4 mini hub (in Piazza Mancini, via Panebianco, Piazza Riforma e all’ingresso dell’Autostrada), stazioni di fermata per bus urbani ed extraurbani attrezzate con postazioni per bike sharing.
Nel corso della conferenza, oltre alla presentazione delle linee guida idonee a disegnare le strategie e gli strumenti per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico e delle linee guida relative al partenariato pubblico-privato con particolare riferimento alla normativa, implementazione metodologica e buone prassi nel mercato italiano, è stata sottolineata, soprattutto da Adriano Ferracuti, la necessità di rafforzare la capacità istituzionale come momento concreto per far uscire le Regioni dalle situazioni di sottosviluppo. “La Programmazione 2007/2013 – ha detto Ferracuti – non ha brillato. La situazione dell’utilizzo delle risorse europee non è stata esaltante, sia per la crisi economica, ma anche per il deficit di competenza che ha reso inapplicabili quegli strumenti in grado di favorire processi virtuosi di sviluppo. Molti decisori locali non hanno una visione del territorio e un’idea di città e spesso lo sviluppo viene concepito come somma aritmetica di opere pubbliche che spesso servono a soddisfare un bisogno di autoreferenzialità. Le Amministrazioni pubbliche devono quindi – ha concluso Ferracuti – proporre un’idea di città con politiche di sviluppo coerenti. C’è quindi bisogno di un rilancio del partenariato pubblico-privato che rappresenta un’opportunità ineludibile per chi riuscirà ad intercettare effettivamente azioni di chiarificazione dello sviluppo territoriale”.
Altri interessanti interventi sono stati quelli del dott.Pasquale Marasco del dipartimento programmazione e coordinamento politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del dott.Pasquale Luzzo, in rappresentanza del Sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro.
Presenti anche le amministrazioni di Vibo Valentia, con il Sindaco Elio Costa, di Rende, Cetraro e Montalto Uffugo, con loro rappresentanti.







Autore: Giuseppe Di Donna