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Cosenza modello virtuoso di integrazione: il sindaco Occhiuto allo spettacolo multi-etnico degli alunni di via Roma

Occhiuito al Progetto Scuola di via Roma
27 mag 2015

Bambini di varie nazionalità che si esibiscono in classe cantando brani in yiddish come Moni Ovadia, ma anche in polacco, cinese, russo e, dulcis in fundo, napoletano. Una sorta di recita di fine anno che però è molto di più, un vero e proprio modello virtuoso che rappresenta le battute conclusive di un ampio progetto intitolato “A scuola di integrazione e convivenza: nessuno escluso”.
Succede a Cosenza, città con una sua tradizione votata all’accoglienza e alle contaminazioni.
Il progetto dell’Amministrazione comunale, con lo scopo di favorire l’integrazione dei cittadini stranieri, l’integrazione scolastica e l’inclusione sociale dei più giovani, ha visto nella sua giornata di chiusura la partecipazione del sindaco Mario Occhiuto che, nel plesso delle scuole elementari di via Roma dove si sono svolte, aperte al pubblico, tutte le attività tra palestra e teatro, ha espresso ai piccoli artisti e ai loro insegnanti i complimenti per quanto realizzato.
“Sono orgoglioso che i nostri baby-cittadini, coloro che saranno i protagonisti della vita sociale di domani – ha dichiarato Occhiuto – siano già in tenera età un esempio di armoniosa convivenza. Il mio apprezzamento va anche ai loro insegnanti e al dirigente scolastico Massimo Ciglio, che hanno avvalorato l’insegnamento di base con un percorso che va oltre la didattica”.

La scuola elementare di via Roma, plesso appartenente all’Istituto Comprensivo via Roma-Spirito Santo, com’è noto registra in città il più alto numero di alunni stranieri.

Il progetto del Comune di Cosenza, realizzato in partenariato con tale Istituto Comprensivo, nel corso di un anno ha valorizzato, attraverso una serie di attività, le politiche di integrazione degli alunni stranieri. Negli undici plessi dell'istituto comprensivo ci sono infatti allievi di varia provenienza: Filippine, Romania, Bulgaria, Ucraina, Albania, Libia, Svizzera, Kossovo, Polonia, Brasile, Marocco, Moldavia, Cina, molti dei quali di seconda generazione, cioè nati in Italia, altri arrivati nel corso dell'anno e, in quanto minori stranieri, accolti in classe in qualunque momento e con un percorso personalizzato.
Le attività che il progetto ha sviluppato hanno investito varie aree: da sportelli di consulenza per i genitori degli alunni stranieri a opportunità di formazione per i docenti sulla didattica inclusiva e, ancora, per i bambini occasioni di integrazione attraverso attività ludico-sportive e corali-musicali proprio come quella che, martedì 26 maggio, ha visto la presenza del sindaco Occhiuto. 

Autore: Iole Perito