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È sul femminicidio l'ultimo lavoro di Saverio La Ruina, al Morelli il 26 e 27 febbraio in "Polvere".

LA Ruina in Polvere
23 feb 2015

Doppia data per il prossimo appuntamento del cartellone teatrale “More” all’interno del quale non poteva mancare l’ultimo lavoro di Saverio La Ruina, “Polvere”, che ad un mese dal debutto nazionale va in scena al Morelli giovedì 26 e venerdì 27 febbraio, alle ore 21.
Dopo Dissonorata e La Borto, si parla ancora di donne, ma questa volta l’attenzione si sposta sull’uomo, artefice di atti di violenza sulla donna. È questo il tema che Saverio La Ruina affronta in scena, non più da solo, come gli ultimi spettacoli ce lo hanno consegnato. Autore di monologhi pluripremiati, questa volta il testo è dialogante, e coinvolge l’attrice Jo Lattari; un dialogo fitto, a volte quasi un match, per approfondire i meccanismi malati che conducono l’uomo al femminicidio.
La polvere evanescente è quella che “si solleva piano intorno alla donna, la circonda, la avvolge, ne mina le certezze, ne annienta la forza, il coraggio, spegne il sorriso e la capacità di sognare. Una polvere opaca che confonde, fatta di parole che umiliano e feriscono, di piccoli sgarbi, di riconoscimenti mancati, di affetto sbrigativo, talvolta brusco. «Io lo amo, lui mi ama, perché mi dice questo, perché mi guarda con sufficienza, talvolta con disprezzo?». Si inizia a giustificare. «Certo, lui è stanco; naturale, le cose al lavoro non gli vanno tanto bene; è vero, i bambini fanno una gran confusione, lui si è incupito, poi innervosito; devo stare più attenta, dobbiamo avere pazienza con papà; lo dice pure mia madre, gli uomini, si sa, pure tuo padre, cosa credi, devi essere carina con lui, e poi è normale litigare un po’, una donna lo sa come fare la pace». Si inizia a nascondere, a sorridere coi vicini e coi parenti, a soffocare, a fingere, a rinunciare. E’ quella liturgia della resistenza che ogni donna vittima di violenza mette in atto”.
Posto unico € 10. Biglietti in vendita al teatro Morelli e all’agenzia InPrimaFila.

Autore: Annarita Callari