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Il virtuoso violinista Pavel Berman ospite del Teatro "Rendano" nel Concerto Sinfonico in programma come terzo appuntamento della stagione

pavel berman
05 dic 2014

Prosegue la stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano” di Cosenza. Domani, sabato 6 dicembre, alle ore 20,30, in programma il Concerto Sinfonico che avrà come special guest il violinista di origine russa Pavel Berman, tra i musicisti più virtuosi attualmente in circolazione e figlio del grande pianista “lisztiano” Lazar Berman, scomparso nel 2005 e accanto al quale si è esibito più volte.
In particolare, Pavel Berman parteciperà domani al “Rendano” all’esecuzione del Concerto per violino e orchestra opera 64 di Mendelssohn, mentre il programma della serata sarà completato dalla Sinfonia n.9 opera 95 di Antonin Dvorak, meglio conosciuta come Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”.
L’Orchestra del Teatro “Alfonso Rendano” sarà diretta dal maestro Luca Ferrara, già sul podio del teatro di tradizione bruzio in occasione dell’opera “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini che ha inaugurato il 21 novembre scorso la stagione lirica.
Lo strumento che suonerà il violinista Pavel Berman al “Rendano” di Cosenza è uno Stradivari, il Conte de Fontana 1702, una vera e propria rarità ed uno dei pezzi più belli e più pregiati al mondo, messo a disposizione dalla Fondazione “Pro Canale” di Milano che vanta un’importante collezione di strumenti ad arco dati in prestito ai giovani solisti e alle prime parti delle grandi orchestre.
Già enfant prodige premiato, a soli diciassette anni, dalla Giuria del Premio Paganini, Pavel Berman attirò su di sé l’attenzione del mondo musicale già nel 1990, quando gli furono attribuiti il Primo Premio e la Medaglia d’Oro al Concorso Violinistico Internazionale di Indianapolis dove interpretò i “Capricci” del compositore genovese. Nel corso della sua carriera ha suonato con le più importanti orchestre, tenendo concerti nelle più prestigiose sale del mondo quali la Carnegie Hall di New York, il Théâtre des Champs Elysées e la Salle Gaveau di Parigi, il Teatro alla Scala di Milano e il Palais des Beaux Arts di Bruxelles.
Virtuoso dell’archetto e dalla “forza espressiva immensamente densa”, oltre che alfiere della tradizione russa, sebbene sia diventato, ormai da qualche anno, cittadino milanese, Berman ha collaborato, oltre che con suo padre Lazar, anche con altri eccellenti artisti tra i quali: Andras Schiff, Bruno Canino, Nabuko Imai, Aruel Nicolè, Gustav Rivenius, Alexander Kniazev, Daniel Muller-Schott e “I Virtuosi di Mosca”.
Tra le sue registrazioni si ricordano i CD per “Dynamic” dedicati a Prokofiev, le Sonate con il pianista Vardan Mamikonian, e i due Concerti con Orchestra di Radio Svizzera Italiana diretta da Andrey Boreyko.
Domani al “Rendano” sarà anche l’ultimo giorno per visitare, nella Sala “Quintieri” e fino alle ore 22,30, la mostra “Il Mito di Stradivari e la liuteria italiana” che celebra il connubio tra la tradizione della scuola di liuteria cremonese, di cui è depositario il Consorzio liutai “Antonio Stradivari” e quella di Bisignano rappresentata dalla famiglia De Bonis.
In esposizione 25 strumenti di particolare pregio, 15 dei quali appartenenti al Consorzio cremonese ed altri 10 realizzati dalla Bottega De Bonis.




 

Autore: Giuseppe Di Donna