“Il Teatro Rendano riprende a pulsare. Sono le cifre a dirlo. L’annunciato sold out sia per la “prima” de “Il Barbiere di Siviglia” di domani, venerdì 21 novembre, che per la replica di domenica 23 novembre è da un lato l’indicatore di un’inversione di tendenza rispetto al passato, con un riavvicinamento al teatro anche di coloro che negli ultimi tempi se ne erano un po’ allontanati, dall’altro dà l’esatta misura di una forte progettazione da parte del nuovo direttore artistico, il maestro Lorenzo Parisi, che ha saputo garantire una stagione di qualità conciliandola con una virtuosa politica di contenimento della spesa”. Chi parla è Rosaria Succurro, Assessore al teatro e allo spettacolo del Comune di Cosenza, soddisfatta dei primi risultati che il nuovo corso del “Rendano” sta producendo, in vista dell’inaugurazione ufficiale, domani, della stagione lirico-sinfonica della massima istituzione culturale cosentina.
“Abbiamo sfondato il tetto degli abbonamenti che ha superato il traguardo dei 500 – dice ancora la Succurro – e siamo riusciti ad intercettare, sempre grazie alle personali aderenze professionali sulle quali ha fatto leva il direttore artistico, a cominciare dalla collaborazione avviata con l’Accademia Rossiniana di Pesaro, un cast artistico giovane, ma di grande affidabilità, con nomi importanti come quelli del baritono Paolo Bordogna, di Giorgio Caoduro, che avrà il ruolo di Figaro, della promettentissima Chiara Amarù, affiancati dai validi cantanti cosentini Sarah Baratta e Michele Bruno. Anche il progetto dell’istituzione di un’Orchestra che sia diretta espressione del “Rendano” e che svolga un’attività continuativa, sul quale l’Amministrazione comunale punta molto, sta andando avanti e in occasione dell’esecuzione del “Barbiere” i nostri orchestrali potranno fare affidamento su una direzione di prestigio come quella del maestro Luca Ferrara, anch’egli proveniente da Pesaro.
“La musica è finita” titolava un autorevole quotidiano nazionale non più tardi di qualche settimana fa – sottolinea ancora l’Assessore Succurro - restituendo una fotografia tutt’altro che idilliaca del settore lirico italiano, sia a causa dei tagli sofferti, sia per altre contrapposizioni interne ai teatri più importanti del Paese e alle più rappresentative Fondazioni liriche, alcune delle quali per fortuna rientrate come al Teatro dell’Opera di Roma. Il fatto che a Cosenza e al Teatro “Rendano” non solo la musica non sia finita, ma stia ritrovando vigore e nuovi proseliti è un primo risultato che va accolto con soddisfazione e che lascia ben sperare per il futuro”.
