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Patto per la Cultura: a breve la Consulta delle associazioni

patto per la cultura atto secondo
29 lug 2014

A settembre nascerà la Consulta delle associazioni culturali dell’area urbana. Sarà un organo di autogoverno delle associazioni, coordinato dall’Assessorato alla cultura del Comune di Cosenza ed avrà carattere rappresentativo anche in vista della partecipazione a bandi dell’Unione europea per l’assegnazione di fondi destinati alle attività culturali. A queste conclusioni è pervenuta questa mattina la nuova riunione promossa dall’Assessore alla Cultura del Comune di Cosenza Geppino De Rose, nell’ambito del Patto per la Cultura, l’iniziativa tenuta a battesimo lo scorso 20 giugno e della quale l’incontro di oggi, svoltosi, come il primo, nella Sala “Catera” del Consiglio Comunale, ha rappresentato il secondo atto di un cammino volto ad integrare le esperienze delle singole associazioni con l’avvio concreto di percorsi di progettazione e di scelta e promozione dei contenuti.
Nel corso dell’incontro è stato formato un gruppo di rappresentanti di alcune associazioni che hanno offerto la loro disponibilità ed al quale è stato affidato l’incarico di stilare una prima bozza di documento associativo (contratto di rete o statuto di rete), nel quale saranno individuate le attività e le singole aree di riferimento, per arrivare, a settembre, in occasione di una nuova riunione, a discuterla, proponendo osservazioni od emendamenti.
Il documento definitivo rappresenterà la base di partenza della Consulta.
In apertura dei lavori l’Assessore De Rose aveva ribadito “la necessità di completare il censimento delle associazioni, evitando accuratamente i meccanismi di assoluta incomunicabilità e mettendo in campo, invece, una spiccata capacità di interazione”
Per l’Assessore De Rose il ruolo del Comune è quello di un meta-organizzatore. “Dobbiamo essere coscienti e convinti – ha ribadito De Rose – che o si cede un minimo di sovranità, creando un meccanismo rappresentativo come la Consulta o non si avrà la giusta credibilità e il potere contrattuale che serve nei processi di erogazione di fondi.
Occorre dimostrare di avere– ha detto ancora De Rose – un’offerta integrata perché quando andremo a presentare, come area urbana, dei progetti, dobbiamo essere in condizione di far vedere che il territorio dispone di un organismo di autogestione”. E rivolgendosi alle associazioni ha aggiunto: “dovete utilizzare il Comune che deve diventare la struttura per farvi stare insieme. La rete non è mai stato un meccanismo di indebolimento delle identità. Viceversa, non può che facilitare l’integrazione”.
Molto partecipato e articolato il dibattito con l’intervento di diversi rappresentanti delle associazioni presenti.
La necessità di diventare da subito operativi e di costituire la Consulta delle associazioni è stata sottolineata da Walter Pellegrini, direttore del Progetto “Villa Rendano” e rappresentante della Fondazione “Attilio ed Elena Giuliani”.
La reale collaborazione tra associazioni è stata, invece, evidenziata da Maria Cristina Parise Martirano, Presidente del Comitato di Cosenza dell’Associazione “Dante Alighieri”. Ciccio De Rose, in rappresentanza delle Associazioni “Attori per caso” e “Tredici canali” ha rimarcato il grande fermento culturale che caratterizza la città di Cosenza, sottolineando come in altre città non sia presente la stessa ricchezza si iniziative. “Bando ai personalismi, molto più noi e molto meno io” – il pensiero espresso durante l’incontro da Giorgio Marchese dell’Associazione di aiuto alle persone in difficoltà “Neverland” che ha indicato nel raccordo tra associazioni la difficoltà da superare.
La chiusura a breve della fase del censimento è stata chiesta dal Presidente del Centro Jazz Calabria Amedeo Furfaro che ha indicato come riferimento, quanto meno per le associazioni storiche che esistono da più tempo, il registro delle associazioni della Regione Calabria.
Per Enzo Scirchio del gruppo Facebook “la Consulta esiste già nei fatti. Non sarebbe il caso di burocratizzare l’iniziativa più dello stretto necessario. Più che lo statuto servirebbe, da un lato implementare l’elenco delle associazioni e, dall’altro, stipulare un patto d’onore tra noi, evitando opportunamente egoismi e gelosie”.
Interessante la proposta formulata da Stefano Vecchione, Vice Presidente dell’Istituto per gli Studi Storici, che ha lanciato l’idea di destinare uno degli immobili di proprietà del Comune a Palazzo delle Associazioni culturali. “Nelle more che si realizzi questo obiettivo – ha aggiunto Vecchione - nulla vieta al Sindaco di destinare alle associazioni la Casa delle Culture per far sì che cominci a diventare la casa delle associazioni culturali di Cosenza e dell’hinterland e dove sia possibile tenere i consigli direttivi, ricevere la posta, utilizzare internet e le linee telefoniche. Questo potrebbe rappresentare un modo per un riutilizzo funzionale della Casa delle Culture”.
Avviare più tavoli di discussione. Questa, invece, la proposta del musicista Dario Della Rossa : un tavolo sulla comunicazione, uno sulla Europrogettazione, per essere edotti su come intercettare i flussi di denaro che la Comunità europea mette a disposizione, un terzo tavolo sull’accesso agli spazi”.
Per Paolo Palma, dell’ Associazione Giuseppe Dossetti, “la rete già esiste, sarebbe quindi il caso di potenziare la realtà associativa già in rete”.
Le conclusioni dell’incontro sono state tratte dal Sindaco Mario Occhiuto che non ha voluto far mancare la sua presenza.
“L’iniziativa di oggi, che segue quella del 20 giugno scorso – ha detto Occhiuto - è assolutamente produttiva per Cosenza, perché ha messo in luce che c’è un tessuto di associazioni che si applica e si spende molto per la città. Sono estremamente convinto dell’importanza di vedersi, oltre che nelle piazze virtuali, anche di persona, per creare dei veri e propri percorsi di conoscenza”.
Rispondendo a chi aveva proposto di destinare la Casa delle Culture alle associazioni, Occhiuto ha precisato che “nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale c’è sempre stata la convinzione della necessità di un luogo, una sorta di fabbrica delle idee, che consentisse di utilizzare a chi si organizza sul territorio spazi e servizi.
Alla Casa delle Culture – ha aggiunto il Sindaco – è nostra intenzione realizzare, insieme a Roberto Bilotti, una sorta di Museo dell’arte contemporanea. Ci siamo, nel frattempo, riappropriati di una parte del complesso monumentale di San Domenico e stanno andando avanti i lavori per la parte complessiva. Qui esistono il chiostro, varie sale, e diversi spazi che stiamo pensando di destinare ad attività turistiche e di supporto al turismo. Previsti anche sale conferenze e spazi attrezzati con computer.
Tornando al tema principale della giornata Occhiuto ha, inoltre, sottolineato che “l’Amministrazione comunale vorrebbe accompagnare questo processo di integrazione delle associazioni senza essere troppo invasiva, dando corpo a questo patto tra le associazioni e le istituzioni che va di pari passo, pur nella necessità che ciascuno conservi la propria autonomia.
Ci sono tante potenzialità ed energie che possiamo utilizzare nei diversi progetti che abbiamo in mente, come il tema del centro storico che va affrontato in modo più partecipato o quello del brand di Alarico.”
Al termine del suo intervento, il Sindaco Occhiuto ha dato alle associazioni appuntamento a settembre per la costituzione della Consulta.


















 

Autore: Giuseppe Di Donna