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Il cantautore cosentino Daniele Moraca in Commissione cultura per "Nemo Propheta in patria"

moraca in commissione cultura
04 giu 2012


Ha dalla sua l’alterità, nel senso più antropologico del termine, una grande capacità di confrontarsi con gli altri per conoscere se stesso, ma non l’alterigia, perché tra le sue qualità, oltre a quelle vocali e di apprezzatissimo autore dei testi delle sue canzoni, c’è senza dubbio l’umiltà e il fatto di saper restare con i piedi per terra, senza la spocchia di chi, al suo posto, si sentirebbe già un artista arrivato.
Daniele Moraca è fatto così ed è forse in questa sua assenza di presunzione che potrebbe risiedere il fatto di non aver ancora, dopo circa 30 anni di costante militanza musicale, spiccato completamente il volo, anche se è sicuramente sulla buona strada.
E al cantautore e musicista cosentino, una laurea in DAMS e una collaborazione alla cattedra di antropologia culturale all’Università della Calabria, la Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi ha dedicato nel pomeriggio di oggi una delle sue sedute, nell’ambito della rassegna “Nemo Propheta in patria”, pensata per i giovani talenti autoctoni della musica e del mondo dello spettacolo che pur essendo cosentini o della provincia di Cosenza hanno difficoltà a sfondare nel proprio territorio di appartenenza, facendosi apprezzare, invece, lontano dai luoghi d’origine.
Daniele Moraca rappresenta in verità l’eccezione che conferma la regola, primo perché a Cosenza e in Calabria è famosissimo e non ha bisogno di ulteriori consacrazioni e poi perché ha avuto modo di esibirsi anche all’estero (tra i suoi concerti più significativi, quello dell’Europe day di Sarajevo, città che gli ha tributato una grande accoglienza con tanto di gigantografie sui palazzi).
L’incontro in Commissione cultura è stato introdotto dal Presidente Claudio Nigro che ha ricordato come Daniele Moraca rappresenti per Cosenza e l’intera Calabria una delle eccellenze in campo musicale che figurerà senz’altro nel gran galà che la la stessa commissione sta organizzando per fine anno al Teatro “Rendano” ed al quale parteciperanno tutti i talenti ospitati nella rassegna “Nemo propheta in patria”.
Grande estimatore di Moraca si è scoperto il consigliere comunale, membro della commissione cultura, Mimmo Frammartino che ne ha ripercorso l’attività musicale, con tanto di citazioni delle sue canzoni. “Un artista – ha detto Frammartino – che siamo felicissimi di ospitare in una logica di quasi riconciliazione tra le istituzioni e i talenti della nostra terra che spesso non godono della giusta attenzione ed al quale guardiamo con il rispetto e l’ammirazione dovuti a chi, da cantautore, ha sempre qualcosa di significativo da dire.”
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Maria Lucente, vice Presidente della commissione cultura che ha definito Moraca “un artista eclettico, che non si sente arrivato e che abita una dimensione alta e riconosciuta, grazie alla quale porta con orgoglio anche all’estero il nome della nostra città.
Nel corso dell’incontro sono inoltre intervenuti, con parole di plauso e apprezzamento, i consiglieri Roberto Sacco, Massimo Bozzo e Michelangelo Spataro.
Quindi la parola è passata a Daniele Moraca che prima ha raccontato delle sue più recenti esibizioni, a Sarajevo, ma anche a Bruxelles, dove ha cantato in un rinomato Caffè letterario, senza nascondere il sogno di aprirne uno tutto suo a Cosenza. Con Sarajevo vorrebbe addirittura avviare un gemellaggio e mentre le sue canzoni sono tradotte in bosniaco e in francese, pensa al suo prossimo viaggio musicale all’estero, destinazione Parigi, non prima però di aver ringraziato alla sua maniera la commissione cultura che l’ha invitato. E’ il momento allora di imbracciare la chitarra e di intonare proprio “Ho bisogno di te”, una delle sue canzoni più note.
Una conclusione inusuale che strappa, però, l’applauso a tutti, compresa la mamma di Daniele, che è seduta in mezzo ai consiglieri comunali e che non si è voluta perdere il riconoscimento che la commissione cultura ha voluto tributare al figlio cantautore.

 

Autore: Giuseppe Di Donna