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In piazza dei Bruzi la Festa dell'Europa vista dai bambini

festa dell\'europa 2012
09 mag 2012

Un laboratorio spontaneo di creatività”. Così l’assessore alla internazionalizzazione Geppino De Rose ha commentato in prima battuta l’iniziativa che, in occasione della Festa dell’Europa, ha colorato – nel vero senso della parola – piazza dei Bruzi.
All’invito dello Europe Direct guidato da Leo Acri, e rivolto alle scuole elementari della città, hanno risposto scolaresche di via Milelli, di via Negroni e dello Spirito Santo che sono state accolte da tutto lo staff dell’efficiente struttura comunale.
“Abbiamo affidato ai bambini il compito di consegnarci la loro percezione dell’Europa”, ci dice l’assessore De Rose. E i tanti scolari – dalle prime alle quarte – sembrava non vedessero l’ora di buttarsi ginocchioni per terra e, gessetti colorati in mano, di dare libero sfogo alla fantasia.
E mentre le bandiere dei paesi della Comunità Europea sventolavano a bordo piazza, quale segnale alla città di una festa collettiva, a terra le stesse hanno preso corpo nei disegni dei bambini. I più grandi, giustamente, hanno voluto dimostrare di aver studiato e di conoscere bene quanti e quali paesi fanno parte dell’Unione europea.
E se vogliamo sapere quali aggettivi i nostri bambini hanno riservato alla vecchia amata Europa, due su tutti hanno prevalso: allegra e mitica.
Non sono poi mancati, tradotti in significative immagini, chiari riferimenti a problematiche delicate quanto attuali; dall’immigrazione, figurata nelle “carrette del mare”, fino alla crisi economica. È Leonardo, quarta elementare, a lasciare sul pavimento di piazza dei Bruzi, il compito che affida all’Europa, e che per lui è un sogno, quello “che l’Europa sia una grande moneta che ci porti alla fine della crisi”.
Ecco come i bambini percepiscono l’Europa, una grande mamma che dispensa sentimenti di pace ai suoi figli, che allarga le braccia per accoglierli e li sottrae alle difficoltà.
Un festoso lancio finale di palloncini gialli e azzurri saluta la festa al grido di “W l’Europa”.

 

Autore: Annarita Callari