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Bando rete idrica: la replica del Vicesindaco Katya Gentile

katya gentile
25 apr 2012

“Non sono avvezza alle polemiche, né alle repliche, ma quel che ho letto in questi giorni sulla stampa, a proposito del bando di gara indetto dall’Amministrazione comunale per il riefficientamento della rete idrica comunale, mi obbliga ad intervenire e a fare delle precisazioni che ritengo doverose, sotto il profilo istituzionale.”
Ad affermarlo è il Vicesindaco e Assessore alla riqualificazione urbana Katya Gentile in risposta alle dichiarazioni di un gruppo di ingegneri e della formazione politica “La migliore Cosenza di sempre”, contenute in alcuni articoli pubblicati in questi giorni sulla stampa .
“Rimango stupita e meravigliata – afferma Katya Gentile – dal fatto che coloro che ritengono che il bando presenti delle anomalie si celano dietro l’anonimato, sostenendo pubblicamente il falso quando dicono di aver scritto al Sindaco, ai dirigenti e al Presidente della Commissione lavori pubblici, perché nulla di scritto è mai pervenuto in Comune. E meraviglia suscita anche la decisione di un organo di stampa di dare spazio e visibilità a dichiarazioni perfettamente anonime che non hanno autori, né sono in qualche modo ascrivibili o riconducibili a nomi e cognomi certi.
C’è un dato, invece, incontrovertibile – dice ancora la Gentile - che fuga ogni dubbio ed è l’approvazione e la ratifica, da parte del Ministero delle Infrastrutture, del progetto esecutivo. Una ratifica – precisa la Gentile – arrivata con decreto direttoriale n.5949 del 16 giugno del 2011 e in virtù della quale il Ministero ha confermato il finanziamento di due milioni e 500 mila euro. Allegato al decreto esiste poi un disciplinare nel quale si dà conto del parere, espresso il 1° giugno 2011, del gruppo tecnico di supporto del Ministero che ha ritenuto il progetto esecutivo meritevole di finanziamento.
Le insinuazioni formulate dal gruppo di anonimi ingegneri del cui valore non avremmo minimamente dubitato se solo si fossero qualificati sulla stampa, anziché scegliere un comodo nascondiglio, arrivano quindi a mettere in discussione l’autorevole parere del gruppo tecnico di supporto al Ministero, all’interno del quale, proprio per l’attività espletata a sostegno di un dicastero importante come quello alle infrastrutture,riteniamo siano presenti anche degli ingegneri che certamente non saranno gli ultimi arrivati.
Ciò che realmente riteniamo debba interessare i cittadini – afferma ancora il Vicesindaco Katya Gentile – è che l’opera è stata da noi salvata in extremis, in quanto rischiava di essere definanziata se i tempi trascorsi tra l’approvazione del progetto e l’indizione del bando di gara si fossero protratti oltre misura. Grazie ai continui e risolutivi contatti con il Ministero è stato possibile procedere in tempi brevissimi all’indizione della gara che consentirà finalmente di risolvere una delle questioni più annose della città di Cosenza, quella delle crisi idrica, che riguarda il centro cittadino e che da molto tempo arreca notevole disagio alla popolazione, causando, inoltre, ingenti perdite di denaro pubblico, proprio a causa della vetustà degli impianti.
Per quanto riguarda i criteri previsti dal bando – aggiunge inoltre Katya Gentile –la relativa gara di pubblico incanto è stata bandita sulla base del criterio previsto dall’art. 83 ( criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa) del D.L. n. 163 del 12 aprile 2006 e dall’art. 120 del D.P.R. 207/2010 e l’Amministrazione ha adottato i criteri ritenuti più giusti sia sotto il profilo economico, che sotto il profilo della competenza tecnica.
Giova ancora ribadire che il gruppo di anonimi professionisti avrebbe fatto meglio ad informarsi prima di pronunciare affermazioni gratuite destituite di ogni fondamento; infatti esistono un piano geologico, un piano di viabilità, le planimetrie e tutti gli elaborati necessari a realizzare compiutamente la sostituzione delle vetuste tubazioni esistenti. Se realmente vi fossero state “anomalie o irregolarità”, come da loro sostenuto, l’ordine degli ingegneri non sarebbe stato silente e avrebbe cercato di interloquire, quanto meno per iscritto, con il Comune. Ma così non è stato. Almeno sinora.
Per quanto riguarda, infine, la scelta dei criteri d’asta, per come già chiarito, essi, oltre ad essere perfettamente conformi alla normativa vigente non vanno ad alterare il progetto esecutivo, ma apportano un valore aggiunto che si tradurrà in visibili benefici per la collettività.”




 

Autore: Giuseppe Di Donna