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Rettifica dell'Avvocatura a Gazzetta del Sud su Valle Crati

20 apr 2012

L’Amministrazione comunale, tramite la propria Avvocatura – in relazione alla notizia pubblicata su Gazzetta del Sud del 20 aprile 2012 sul caso della conferma, da parte della Corte d’Appello di Catanzaro, dell’esecutorietà del decreto ingiuntivo di € 6.712.897,82 oltre accessori, per il presunto mancato pagamento di 44 fatture, emesso dal tribunale di Cosenza in favore della Valle Crati s.p.a. - chiede la rettifica per infondatezza della notizia divulgata.

“Contrariamente a quanto pubblicizzato sulla stampa, la Terza sezione civile della Corte di Appello di Catanzaro, con ordinanza del 27.03.2012, ha ritenuto «che la sentenza impugnata (declaratoria di estinzione del giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo) ha natura meramente dichiarativa e che come tale non è suscettibile di esecuzione forzata; né può sostenersi che l’estinzione del giudizio pronunciata dal giudice di prime cure abbia determinato l’esecutorietà di diritto del decreto ingiuntivo, posto che l’esecutorietà del decreto ingiuntivo ex art. 653 c.p.c., a parere della Corte, è subordinata al passaggio in giudicato della sentenza di estinzione del giudizio di opposizione al decreto ingiuntivo». La stessa Corte, inoltre, ha precisato che restano impregiudicate le questioni sollevate dal Comune di Cosenza che attengono al merito dell’impugnazione. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Oreste Morcavallo, Agostino Rosselli e Lucio Sconza.
Non sono chiari pertanto i motivi che hanno ispirato la divulgazione di una notizia non veritiera e a reiterare minacce di esecuzioni forzate non consentite. Notizia che potrebbe creare inutili aspettative nei confronti dei numerosi creditori della società Valle Crati s.p.a. che è fallita a causa della propria cattiva gestione.
Deve essere ribadito infine, che a prescindere dalle questioni squisitamente processuali trattate dal Tribunale, il Comune di Cosenza non è debitore di alcuna somma nei confronti della società Valle Crati s.p.a. in quanto ha sempre onorato le proprie obbligazioni ed ha ricevuto in cambio servizi non degni della cittadinanza”.
f.to Lucio Sconza, Agostino Rosselli

Autore: Annarita Callari