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"Toghe rosso sangue" al teatro Morelli

locandina toghe rosso sangue
29 mar 2012

La si può definire una giornata dedicata al “senso dello Stato”, quella pensata e organizzata dall’Assessorato alla formazione della coscienza civica, guidato da Marina Machì e dalla Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, presieduta da Salvatore Magarò.
È un invito alla presa di coscienza e all’espressione del proprio dissenso nei confronti di ogni forma di mafia. Cosenza lo fa attraverso due momenti molto significativi. Intanto, il debutto cosentino, dopo un’apprezzata première alla Casa delle Culture di Roma, dello spettacolo “Toghe rosso sangue” – al Teatro Morelli sabato sera alle 21.00. Tratto dall’omonimo libro di Paride Leporace, direttore de “Il Quotidiano della Basilicata”, dopo aver fondato “Il Quotidiano della Calabria” e “Calabria Ora”, e adattato drammaturgicamente da Giacomo Carbone, lo spettacolo porta il marchio de “Les Enfants Terribles”, compagnia fondata e diretta da Francesco Marino.
Ventisei magistrati uccisi, dal 1969 al 1994, ed uno scomparso, per mano di mafia, ‘ndrangheta, terrorismo. Tranne poche eccezioni, questi magistrati hanno subìto una seconda morte, l’oblìo. A loro il libro di Leporace, e lo spettacolo di Marino, che della pièce è anche regista e attore, rende omaggio scegliendo, quale simbolo, sei magistrati: Agostino Pianta, ucciso nel 1969 da un detenuto vittima di un errore giudiziario, Emilio Alessandrini giustiziato da Prima Linea nel 1979, Bruno Caccia vittima della ‘ndrangheta nel 1983, Mario Amato imbottito di piombo dai NAR nel 1980, Paolo Borsellino accoppato dalla mafia nel 1992, Paolo Adinolfi scomparso nel 1994.
Quattro voci, quattro attori, quattro anime - oltre a Francesco Marino, Sebastiano Gavasso, Diego Migeni e Emanuela Valiante - avvolte da un’atmosfera tra il realismo e il noir e da una scenografia essenziale, mirano con rabbia e con amore ad un teatro che non spettacolarizza ma, senza condanne né valutazioni politiche, silenziosamente grida un omaggio a uomini morti nell’adempimento del loro dovere: un omaggio al loro senso dello Stato. La rappresentazione cosentina prevede anche un fuori sipario di Francesco D’Onofrio, sostituto procuratore della DDA di Napoli. L’ingresso è libero.
Al mattino, a partire dalle ore 10.00, la Città dei Ragazzi ospita una conversazione tra studenti delle scuole superiori cittadine e chi, a vario titolo, per professione e impegno sociale, affronta la problematica delle mafie. Accanto a Salvatore Magarò, presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, a Paride Leporace, ad Arcangelo Badolati, caporedattore di Gazzetta del Sud, al Museo della ‘ndrangheta e al pm Donatella Donato della Procura di Cosenza, ci sono le associazioni quotidianamente impegnate sul campo: Gerbera Gialla, Libera (di Cosenza e Reggio Calabria), Arci Calabria e Crotone, l’Associazione antiracket di Lamezia, il Consorzio Terre del sole. E poi le testimonianze, di due commercianti, Francesco Palmieri e Rocco Mangiardi, che ha denunciato e fatto arrestare chi gli chiedeva il ‘pizzo’, e oggi vive sotto scorta.

Allegato: INVITO TOGHE ROSSO SANGUE.pdf (817 kb) File con estensione pdf
Autore: Annarita Callari