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Raduno degli alpini : Cosenza invasa dalle penne nere. Il Sindaco Occhiuto:"i loro valori sono fondamentali in un momento di crisi generalizzata e di sfiducia anche dei giovani rispetto al futuro"

il raduno degli alpini al monumento ai caduti
28 set 2019

Una città “invasa” piacevolmente dagli alpini. Cosenza è un tripudio di penne nere, di tricolori sventolanti e di giovani studenti desiderosi di conoscere un pezzo di storia importante del Paese. Comincia dal monumento ai caduti di Piazza della Vittoria la prima giornata del raduno degli alpini del IV Raggruppamento del Centro Sud-Isole che l’ANA (l’Associazione nazionale Alpini), con la sua sezione di Napoli Campania-Calabria, ha voluto si celebrasse proprio nella città dei Bruzi. Peraltro nell’importante ricorrenza dei 100 anni dell’ANA, sorta l’8 luglio del 1919 in un caffè della Galleria Vittorio Emanuele II di Milano. Ma la presenza delle penne nere a Cosenza non è solo circoscritta all’Italia centrale e meridionale. Qui sono arrivati alpini da ogni dove, dal Triveneto, da Bolzano e Trento, dalla Valle d’Aosta. E domani l’invasione sarà completata per l’attesissima sfilata che partirà dal Ponte di Calatrava.
Al Monumento ai caduti la solennità del cerimoniale prevede prima l’Alzabandiera, mentre la fanfara alpina “Abruzzi” e gli allievi delle scuole elementari dell’Istituto comprensivo “Zumbini” (via Milelli e Donnici) e di via Negroni e via De Rada. eseguono l’Inno di Mameli, alla presenza del Sindaco Mario Occhiuto e del Presidente Nazionale dell’ANA, Sebastiano Favero, e di tutte le altre autorità. Il colpo d’occhio è di quelli che danno emozione. Il secondo atto della cerimonia è la deposizione di una corona d’alloro al Monumento ai Caduti, accompagnata dal Sindaco Occhiuto e dal Presidente Favero.
Subito dopo, la mattinata è proseguita nella sala “Quintieri” del Teatro Rendano per i saluti ufficiali del Sindaco di Cosenza e del Presidente dell’ANA Favero. Sala gremita da alpini e dai ragazzi delle scuole medie degli Istituti comprensivi “Zumbini” e “Negroni”, rappresentati in platea dalle dirigenti scolastiche Marietta Iusi e Marina Del Sordo, oltre alle insegnanti che hanno accompagnato i ragazzi.
I saluti sono coordinati da Iole Perito, portavoce del Sindaco Occhiuto.
“Oggi è una giornata speciale per Cosenza – ha affermato Mario Occhiuto - perché abbiamo l’onore di ospitare il raduno degli alpini. Siamo orgogliosi della scelta dell’Associazione nazionale. Cosenza è una bellissima città, non solo per il centro storico con i suoi monumenti e le sue eccellenze architettoniche, ma anche per il lavoro di rigenerazione urbana che è stato realizzato nella parte nuova, negli ultimi anni. Manifestazioni come queste – ha aggiunto il primo cittadino - ci riconnettono con la memoria del passato che dobbiamo rispettare e che i nostri genitori ci hanno trasferito”. Occhiuto ha anche rimarcato l’importanza dei valori di cui sono portatori gli alpini: dall’identità nazionale, al valore della patria e della bandiera tricolore. “Gli alpini hanno dei valori che per noi sono fondamentali, in un momento anche di crisi generalizzata e di sfiducia dei giovani rispetto al futuro. Hanno piacevolmente invaso la nostra città, portando brio ed allegria. Il loro impegno, che dura da cento anni e che si è sempre contraddistinto per il rispetto della montagna e dell’ambiente e per lo spirito di abnegazione dimostrato in occasione delle emergenze nelle quali sono i primi ad accorrere, richiama per certi versi la mobilitazione di questi giorni dei giovani a difesa della terra, al fianco della causa ambientalista che ha in Greta Thunberg un simbolo internazionale”.
Occhiuto ha poi ringraziato tutta la Giunta comunale, a cominciare dal Vice Sindaco Jole Santelli e, in particolare l’Assessore Francesco Caruso che si è prodigato in modo particolare per garantire una perfetta organizzazione. Un ringraziamento speciale il Sindaco lo ha riservato anche all’Assessore alla scuola Matilde Spadafora Lanzino che ha coordinato con le dirigenti scolastiche e le insegnanti i momenti in cui è toccato agli alunni delle scuole partecipare attivamente alle manifestazioni della prima giornata del raduno. Con un “viva gli alpini, viva Cosenza!” Occhiuto ha poi concluso il suo intervento, non prima di aver auspicato che, dopo aver approfondito la conoscenza della città, gli alpini, provenienti da ogni parte d’Italia, possano diventare ambasciatori della bellissima Cosenza e della sua vivibilità. E li ha invitati a partecipare al concerto di Mahmood in Piazza Bilotti.
Per il Presidente nazionale dell’ANA Sebastiano Favero, intervenuto subito dopo, indossare il cappello degli alpini oltre che un motivo di orgoglio è quasi un atto dovuto e, insieme, una garanzia “perché – dice col sorriso – quando ho il cappello in testa ragiono bene, quando non ce l’ho sono un discolo”. Scherzi a parte, Favero è rimasto favorevolmente colpito dalla grande accoglienza che la città ha riservato agli alpini. “Siamo stati accolti con amicizia e simpatia, sentimenti che restituiremo con altrettanta disponibilità”. Poi rivolge la sua attenzione ai ragazzi delle scuole seduti nella Sala “Quintieri” del Rendano. “Quando vi vedo mi si apre il cuore. Voi siete il futuro di questa nostra Italia che noi alpini amiamo fino in fondo. Quello che ci preoccupa è di poter trasmettere alle nuove generazioni un messaggio forte: far capire ai ragazzi di oggi che quello che è importante è saper dare, perché chi sa dare riceverà molto di più. La Calabria è stata sin dall’inizio terra di alpini – ha detto ancora Favero- La Calabria – ha aggiunto - è montagna e ieri sera ho scoperto, perché me lo ha riferito il Rettore dell’Università, che le montagne calabre sono ancora un pezzo delle Alpi che si è spostato qui da voi, per cui la Calabria è alpina fino in fondo e noi siamo venuti qui proprio per questo e perché sappiamo che ancora oggi in armi ci sono tanti calabresi tra le truppe alpine”. Prima di Occhiuto e Favero era intervenuto Marco Scaperrotta, Presidente della sezione ANA di Napoli Campania-Calabria che ha ricordato come Napoli abbia dato i natali all’Associazione Nazionale degli alpini perché l’atto costitutivo del Corpo degli Alpini venne firmato proprio nel capoluogo campano a Palazzo Reale il 15 ottobre del 1872. Ricordata anche l’opera svolta dagli alpini nel campo della protezione civile, protesa al coinvolgimento dei giovani che, soprattutto partecipando ai campi scuola dell’ANA imparano il senso del rispetto verso le persone e la società.
La chiusura dell’incontro al Rendano ha avuto ancora una volta protagonisti i ragazzi delle scuole, prima con una serie di poesie, aperta da “Italia” di Giuseppe Ungaretti, dedicate agli alpini e che ha suscitato grande apprezzamento nel Presidente Favero e poi con una serie di domande sul corpo degli alpini, dalle aree operative agli avanzamenti di grado, alle origini delle penne nere (“il cappello primigenio – ha spiegato sorprendentemente il Presidente dell’ANA Favero – era calabrese”). Prima di lasciare la sala “Quintieri” lo scambio dei doni tra Sindaco e Presidente dell’ANA. Una copia della Stauroteca, la croce reliquiario donata da Federico II alla città nel 1222, per gli alpini. Lo stemma del centenario dell’ANA per il Sindaco. Gagliardetti del centenario da parte del Presidente Favero anche per le dirigenti scolastiche Marietta Iusi e Marina Del Sordo.
Domani, domenica 29 settembre, clou del raduno, il programma prevede: alle ore 10,00 l'ammassamento sul Ponte di Calatrava. Alle ore 10,30 saranno resi gli onori al Labaro nazionale ANA e ai gonfaloni di Regione, Provincia e Comune di Cosenza. Alle ore 11,00 avrà inizio lo sfilamento degli alpini per le vie della città. Le penne nere transiteranno per via Bari,via Paul Harris, Corso Mazzini, Piazza Bilotti e via Caloprese con scioglimento in Piazza Loreto. Al termine dello sfilamento, in Piazza Bilotti si terrà la cerimonia del passaggio della stecca alla sezione di Firenze dell'ANA, dal Sindaco Mario Occhiuto al Sindaco di Assisi, Stefania Proietti, in quanto la successiva edizione del raduno degli alpini sarà in programma proprio nella città umbra che dipende dalla sezione fiorentina.




 

Autore: Giuseppe Di Donna