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Il Consiglio comunale approva il Rendiconto di gestione. Approvato anche un documento per la realizzazione del Nuovo Ospedale nell'area compresa tra Viale della Repubblica e contrada Muoio Piccolo

foto consiglio comunale
13 mag 2019

Un minuto di raccoglimento, sollecitato all'aula dal consigliere Vincenzo Granata, per il giornalista e direttore del Corriere della Calabria, Paolo Pollichieni, scomparso nei giorni scorsi. Comincia così il Consiglio comunale di Cosenza, presieduto da Pierluigi Caputo, che ha approvato il Rendiconto della Gestione relativo all'esercizio finanziario 2018. Disco verde al termine di un partecipato dibattito, con 19 voti favorevoli, 3 contrari e 3 astenuti (Ambrogio, Cipparrone e Malizia). Di un'altra pratica di natura finanziaria - quella sul riconoscimento di legittimità dei debiti fuori bilancio ch derivano da pagamenti effettuati dal tesoriere comunale nel 2018, a seguito di azioni esecutive derivanti da sentenze - viene invece votato il rinvio, su richiesta del consigliere Carmelo Salerno, per consentire l'approfondimento richiesto dal collegio dei revisori.
Sul rendiconto relaziona il dirigente del settore programmazione finanziaria Giuseppe Nardi che richiama “il conto consuntivo deliberato dalla Giunta, che dà conto dell’attività gestionale compiuta nell’esercizio trascorso, ed è stato redatto nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica così come attestato nella relazione dei revisori”. Nardi parla di un avanzo di amministrazione di 65 milioni circa e di un disavanzo non contabile determinato dai vincoli. “Tale disavanzo - afferma - viene spalmato in 30 annualità, dal 2015 al 2044, con un importo annuo da iscrivere in bilancio di circa 3 milioni di euro. Il rendiconto non solo rispetta l'ammortamento annuale ma è migliorativo di circa 43mila euro. Il quadro generale evidenzia un avanzo di competenza di 26 milioni e di cassa di 500mila euro, garantendo il rispetto degli equilibri di parte corrente e di parte capitale”. Il dirigente del settore programmazione finanziaria sotolinea poi come sia previsto un accantonamento per crediti di dubbi esigibilità di circa 80 milioni e come si sia proceduto ad eliminare circa 24 milioni di euro di residui attivi per il venir meno delle ragioni giuridiche del loro mantenimento. Un accantonamento riguarda anche i debiti fuori bilancio e altre passività per oltre 9 milioni di euro. Ulteriore passaggio della relazione tecnica è dedicato agli ingenti crediti che vanta il Comune, portando ad esempio le somme anticipate e rendicontate alla Regione Calabria per le quali non ci sono stati incameri significativi, oppure il credito iva e le somme anticipate per la gestione degli uffici giudiziari. Nardi infine sottolinea come “si è garantito il rispetto della copertura minima dei servizi a domanda individuale”.
Aumento dei servizi offerti e politica fiscale equa, nonostante negli anni delle sue consiliature il Comune di Cosenza abbia subito il 50% del taglio dei trasferimenti statali. Rivendica con giusto orgoglio questo risultato il Sindaco Mario Occhiuto, che ha trattenuto la delega al bilancio, nel suo intervento. “Nonostante i tagli – afferma – la qualità dei servizi risulta migliorata e in controtendenza”. Il primo cittadino parla dunque di una gestione oculata, con la quale far fronte alla crisi strutturale che gli enti stanno vivendo, grazie ad una generale riduzione della spesa, e di comportamento ispirato alla prudenzialità volendo fare riferimento all'iscrizione in bilancio solo di una parte delle somme derivanti da accertamenti tributari. Sulla mole debitoria, “il trend è in netta diminuzione, 50 milioni di residui passivi. Il dato di riferimento del 2011 - ricorda - era superiore ai 160 milioni di euro. In questo esercizio, per ridurre i tempi medi di pagamento abbiamo fatto fronte al 65% dei debiti maturati nell’anno. Occhiuto tocca poi alcuni punti evidenziati dai revisori: il ricorso all'anticipazione di tesoreria del quale dice “è elemento di criticità che riguarda tutti gli enti locali”; il ritardo nel versamento dei contributi, “fisiologico perché dovuto a dinamiche di cassa; l'Amaco, che “nel contesto italiano del trasporto pubblico che evidenzia una forte crisi, è in controtendenza, con un risultato di blancio che evidenzia segnali di risanamento; sulla riscossione dei tributi, “sono state emesse tutte le liste di carico del 2018. Rispetto a una previsione di 11 milioni e 700mila euro, per evidenti scelte prudenziali ne abiamo iscritti in bilancio solo poco più di 4 milioni; infine, sui debiti fuori bilancio ricorda “ne abbiamo riconosciuti per oltre 7 milioni di euro e tutti precedenti al mio mandato. Il futuro riconoscimento troverà piena copertura senza creare problemi agli equilibri di bilancio”.
Il dibatitto è stato aperto dal presidente della commissione bilancio Giuseppe d'ppolito che ha evidenziato il lavoro puntuale della commissione, “l'azione portata avanti è molto prudenziale, le spese sono gestite in maniera attenta e oculata”.
Portavoce dei consiglieri di opposizione è Bianca Rende che porta a confonto i rendiconti 2017 e 2018 “per capire come la situazione è peggiorata, con una perdita di esercizio che passa da 12 a oltre 33 milioni di euro”. Quella della consigliera del PD è una disamina dei rilievi dei revisori, partendo dalle “gravi irregolarità fiscali (iva, contributi, inps) alle quali si è provveduto con ravvedimento operoso. L'anticipazione di cassa – continua - è altro argomento molto critico perché arrivata a quasi 28 milioni di euro a causa di un netto peggioramento della liquidità dell’ente. C'è una evidente difficoltà ad esigere la tassazione locale”. Qui Bianca Rende interviene su Municipia, la società che gestisce la riscossione dei tributi comunali, per dire che percepisce “una maggiore percentuale sul pagamento volontario e non su quello coattivo, quindi non può esserci nessuna volontà dell’azienda a lavorare sul coattivo. Registriamo invece l'aumento esponenziale di cartelle annullate e percentuali basse di riscossione”. Per l'Amaco, la Rende parla di “grande buco nero. A soffrire sono i lavoratori, da nove mesi il quinto della cessione non viene riversato alle finanziarie, mettendo tante famiglie nella condizione di non poter accedere a forme di finanziamento. Chiediamo un maggiore controllo”. Infine sulle alienazioni immobiliari, Rende sostiene che “l'80% dei lavori pubblici viene finanziato con le alienazioni, alle quali sono affidate tutte le speranze di grandezza di questa Amministrazione. Questo non è allarmismo – conclude – ma serietà”.


Per Marco Ambrogio “si preferisce più criticare che proporre. A noi interessa la proposta politica. Sarebbe paradossale parlare di bilancio consuntivo senza guardare alle realtà globali del nostro paese. Oggi ogni Comune è sotto l'occhio vigile del governo centrale, soggetti a vincoli di bilancio che danno poco respiro”. Ambrogio rassicura sulle somme dei lavoratori Amaco “che – afferma – disattesi i trasferimenti della Regione, saranno versate entro pochi giorni”. L'invito deòl consigliere Ambrogio è a “parlare di bilancio sociale. Tanto è stato fatto dal punto di vista strutturale e chi verrà dovrà solo dare seguito alle opere messe in cantiere. Non dico che sia stato fatto poco sul sociale ma tanto deve essere ancora fatto. Sono certo che il Sindaco saprà cogliere questa sollecitazione e nel prossimo bilancio si darà più spazio alle necessità dei meno abbienti”.
Sul welfare torna anche la consigliera Annalisa Apicella per la quale “bisogna fare chiarezza, perché evidentemente la città non sa quello che si spende sul welfare. Dati alla mano: per l'emergenza abitativa certifichiamo una spesa di 400mila euro che nelle previsioni 2019 diventano 700mila. Non so quanti altri enti di città delle stesse dimensioni facciano lo stesso. Per il sostegno alla disabilità, 582mila euro di fondi comunali; 248mila euro per assistenza domiciliare, a integrazione delle somme regionali. C’è evidentemente un bilancio del welfare e c’è un bilancio per le manifestazioni che sono occasioni di marketing territoriale, di implementazione del turismo, sul quale la città sta registrando una forte crescita”. Riguardo alla relazione dei revisori, la consigliera Apicella invita a prenderla quale occasione di riflessione, evidenziando che sulle irregolarità del versamento dei contributi, “sfido a trovare un ente che abbia il Durc a posto”. Sull'anticipazione di tesoreria, “sono contenta che la città si muova e che acquisisca nuove opere al patrimonio pubblico. Meglio questo che formare debiti fuori bilancio senza aver migliorato nulla”. Infine, esprime apprezzamento per il lavoro dei consiglieri, con una sola nota di disagio rispetto al riferimento dei revisori alle responsabilità del consiglio comunale sui debiti fuori bilancio. “Nessuna pratica è arrivata all’attenzione del Consiglio – afferma - e se entriamo nel merito della commissione bilancio, della quale non faccio parte, posso dire che quando vi ho partecipato ho visto i suoi componenti richiedere la procedura per l'istruttoria di queste pratiche. Su questo punto la relazione non ha tenuto nella giusta considerazione tutte le carte”.
Carmelo Salerno si discosta dalla relazione dei revisori dei conti per esprimere valutazioni politiche ma pur sempre basate sui dati oggettivi che sono i numeri del bilancio. “Penso che il Sindaco – afferma - ha realizzato un lavoro importante anche in tema di bilancio. Le pratiche sono redatte secondo criteri di legalità e di assoluta trasparenza, così come di assoluta prudenza. Questi sono i dati politici che emergono. Accanto vanno dati anche i numeri. In questi anni i trasferimenti si sono ridotti del 50%, un Comune che riesce a far fronte a questa situazione garantendo servizi più ampi e consistenti ed ampliando la spesa del 15%, significa che è un Comune virtuoso. Un altro plauso va alla riduzione delle spese correnti, che significa un Comune che risparmia. Non mi sottraggo al tema dei debiti fuori bilancio, sui quali Covelli e Rende ci hanno dato colpe, allora dirò che nella consiliatura precedente abbiamo approvato debiti per 8 milioni di euro, sanandoli, abbiamo fatto un lavoro a tutela dei cittadini, del Comune e della nostra responsabilità, abbiamo nominato una commissione speciale per la valutazione dei debiti fuori bilancio, abbiamo valutato le singole pratiche escludendo circa 700mila euro di debiti. Il consigliere comunale non ha alcun compito nella fase di individuazione del debito fuori bilancio, sono gli uffici che li contraggono e che devono fare la ricognizione. A noi compete la capacità critica sui debiti fuori bilancio e far capire ai dirigenti che il debito ha un vulnus all’origine, quindi esortiamo a ridurre la genesi dei debiti fuori bilancio”. “La vera rivoluzione è culturale – conclude Salerno - si è passati da un'impostazione del governo della cosa pubblica come esercizio del potere all’impostazione di adempimento di un dovere civico”.

(autore: Annarita Callari)

 

Il Consiglio comunale, nella seduta di oggi, ha anche approvato un documento, proposto dai consiglieri Marco Ambrogio, Giovanni Cipparrone, Giuseppe Spadafora, Pasquale Sconosciuto e Francesco Cito, relativo alla realizzazione del Nuovo Ospedale di Cosenza. Nel documento, approvato con il voto favorevole di 17 consiglieri e quello contrario di tre consiglieri, si legge che “il Consiglio comunale, nel rispetto delle proprie competenze e prerogative, indica, quale zona dove costruire il nuovo presidio ospedaliero della città di Cosenza, l'area compresa tra viale della Repubblica e contrada Muio Piccolo, così come già indicata nel Piano Regolatore Comunale vigente e nel Piano Strutturale comunale in via di adozione”. Nel documento si dà mandato al Sindaco e all'Amministrazione comunale di comunicare tale decisione agli organi regionali competenti che, a più riprese, hanno assicurato la concreta esistenza di un finanziamento ad hoc per la realizzazione dell'opera. Inoltre si chiede al Sindaco “di voler sottoporre alla Gestione Commissariale per la Sanità in Calabria l'urgente necessità che, nell'attesa di realizzare la nuova struttura ospedaliera, siano messe in atto, immediatamente, tutte le scelte possibili e necessarie affinché possano essere realizzate: una migliore organizzazione del servizio, la ristrutturazione qualitativa e quantitativa dei servizi di pronto soccorso, l'incremento del personale medico e paramedico, la costruzione di una efficace ed efficiente rete territoriale, l'abbattimento delle liste di attesa e la diminuzione della migrazione sanitaria”. Prima della votazione sul documento è intervenuto il Sindaco Mario Occhiuto. “E' nota – ha detto il primo cittadino - la mia posizione e quella di tanti altri consiglieri che hanno valutato la migliore allocazione del nuovo Ospedale. Il piano regolatore – ha aggiunto Occhiuto - prevede già il sito, così come il nuovo piano strutturale prevede l'estensione dell'attuale sito fino al Mariano Santo. La Regione non ha voluto accogliere la nostra proposta e anzi - non volevo neanche accennarlo - da una lettura delle intercettazioni diffuse in questi giorni dagli organi di stampa, emergono manovre di ogni genere, mentre noi abbiamo chiesto finanziamenti ed opere, esclusivamente per il bene della città di Cosenza.
Non solo non è stata accolta la nostra interlocuzione, ma si è fatto di tutto per farci sfiduciare”.
Il Sindaco Occhiuto è categorico: “abbiamo perso 5 anni per uno studio di fattibilità fasullo. Se fossi il Presidente della Regione, aprirei a tutti i sindaci, non bloccherei nulla. In queste indagini noi siamo la parte offesa; dico noi perché non è solo il Sindaco ad essere parte offesa, ma anche i cittadini e il Consiglio comunale. Noi andiamo avanti con la nostra idea. La città non può consentire che una zona ospedaliera che fa parte di un centro urbanizzato, in un momento in cui si parla di rigenerazione e di riqualificazione del tessuto urbano, venga penalizzata dall'avallo a politiche urbanistiche di altro tipo. Stiamo lavorando per la ricucitura urbanistica. Non dobbiamo andare a costruire altre periferie degradate, né svuotare altri pezzi di città. La nostra idea rimane sempre quella che abbiamo in tante occasioni chiarito. Se avrò l’onore di guidare la Regione, la prima cosa che farò sarà l’ospedale di Cosenza,insieme a quelli delle altre città. Pertanto, non abbiamo interesse ad interloquire con l’attuale Amministrazione regionale”.
Prima del Sindaco Occhiuto erano intervenuti i consiglieri comunali Marco Ambrogio, Francesco Cito, Giovanni Cipparrone, Carmelo Salerno, Annalisa Apicella, Bianca Rende, Andrea Falbo e Francesca Cassano.
“La discussione sul nuovo Ospedale non più è più procrastinabile – ha detto il consigliere Marco Ambrogio. Il Consiglio comunale deve fare chiarezza su dove dovrà nascere il nuovo Ospedale. Si è giocato sulla salute dei cittadini e non possiamo più permettere che questo accada. Il Consiglio – ha aggiunto Ambrogio - deve decidere. Abbiamo individuato il sito e ci atteniamo al Piano regolatore generale e al Piano strutturale comunale. Se i due strumenti prevedono la costruzione del nuovo Ospedale dove risiede l’Annunziata, il nuovo Ospedale dovrà nascere lì. Il peggiore dei mali è decidere di non decidere. Il nuovo Ospedale deve sorgere dove prevede il Piano urbanistico.”
Il consigliere Francesco Cito ha evidenziato che “la priorità nella sanità non è solo la realizzazione del nuovo ospedale, ma anche le difficoltà creata dalla chiusura di interi ospedali e reparti nella provincia, l'insufficiente numero di prestazioni sanitarie sul territorio che costringono i pazienti ad aspettare tanto tempo per poterle effettuare”. Tra le altre criticità Cito ha inoltre elencato l'afflusso di codici bianchi e verdi in pronto soccorso, la carenza del personale medico e paramedico ed il loro carico di lavoro insostenibile, mentre si attende la “quota cento” e lo sblocco delle assunzioni. Cito ha inoltre parlato di “livelli essenziali di assistenza che ormai tutti gli indicatori danno come non rispettati e ciò nonostante il continuo aumento della tassazione sanitaria”. Cito ha, infine, chiesto al Consiglio comunale di proporre alla Struttura commissariale regionale adeguati investimenti nel sistema sanitario provinciale di Cosenza e, in particolare, nell'azienda ospedaliera di Cosenza per implementare il personale sanitario e l'acquisto di nuove ed avanzate attrezzature per garantire prestazioni in linea con gli standard nazionali. Per spiegare meglio le difficoltà degli operatori all'interno delle strutture sanitarie, in particolare negli ospedali, Cito ha letto in Consiglio una lettera di un primario che ha rassegnato le dimissioni dal suo incarico.
Subito dopo ha preso la parola il consigliere Giovanni Cipparrone che esprimendo apprezzamento per l'iniziativa del gruppo di consiglieri che ha elaborato il documento, poi approvato dal Consiglio, ha sottolineato che “noi facciamo politica per il bene dei cittadini, senza chiedere nulla. Abbiamo discusso anche a muso duro, ma ci siamo confrontati e oggi i fatti ci danno ragione. Non abbiamo permesso che si discutesse per fare campagna elettorale. Se veramente i fondi ci sono, si mettano in moto i meccanismi conseguenti. Impediamo così che si addivenga ad altre soluzioni. Oggi consegniamo questo documento alla Regione Calabria, affinché l’ospedale possa essere realizzato nel più breve tempo possibile”.
Nessuna difficoltà a votare il documento è stata espressa dal consigliere Carmelo Salerno, che ha ravvisato nel suo contenuto quanto già scritto nelle linee programmatiche approvate a suo tempo dal Consiglio. “Sarei curioso di capire se c’è stato un confronto tra le istituzioni e comprendere quali ulteriori step ne sono seguiti”. Prima di chiudere il suo intervento, Carmelo Salerno ha espresso un grande plauso all'indirizzo degli altri colleghi consiglieri per aver riportato il tema in discussione.
Sulla stessa lunghezza d'onda la consigliera Annalisa Apicella, favorevole alla soluzione individuata dall'Amministrazione comunale che “contribuisce a riqualificare una zona che rimarrebbe altrimenti priva delle sue funzioni. Si realizzi il nuovo Ospedale con il giardino fiorito che tutti noi avevamo immaginato”.
Nel successivo intervento la consigliera Bianca Rende ha rimarcato come il tema della realizzazione del nuovo Ospedale non possa essere strumentalizzato a fini elettoralistici. “Questo – ha detto Rende – crea tristezza e imbarazzo per la salute dei cosentini. Abbiamo provato ad arrivare ad una soluzione condivisa. Se un errore è stato fatto, è stato quello di rispettare la funzione del Sindaco e del civico consesso. Si è, invece, preferito discutere su altro e dare precedenza ad altre priorità. Ora non possiamo che ribadire l’urgenza della costruzione del nuovo ospedale. Cosenza non può più aspettare. Prima ancora dello studio di fattibilità, abbiamo indicato come migliore localizzazione quella baricentrica tra Cosenza e Rende, ferma restando la più agevole accessibilità. Per noi il luogo ideale dove far nascere il nuovo Ospedale è la zona di Vaglio Lise”. E, nel chiudere il suo intervento, ha preannunciato il suo voto contrario.
Voto favorevole è stato preannunciato, invece, dal consigliere Andrea Falbo che si è interrogato sull'avvio di una interlocuzione tra il Comune e la Regione.
A chiudere la serie degli interventi sull'argomento Ospedale, la consigliera Francesca Cassano. “Era stato dato mandato al Sindaco di parlare con il Presidente Oliverio – ha esordito. Ad oggi non abbiamo notizia di una interlocuzione che poteva portare ad una soluzione condivisa. Bisogna mantenere i nervi saldi e fare una discussione sui temi principali, al di là delle appartenenze politiche – ha aggiunto Cassano – e portare avanti un discorso che sia dettato dal buon senso. Sull'argomento sono state fatte una serie di riunioni e tavoli tecnici in cui si è avuto modo di confrontarsi. In una commissione consiliare ad hoc sono stati sviscerati i parametri tecnici. E per noi, dal punto di vista tecnico, la sede migliore è Vaglio Lise, senza depauperare il centro storico, dando vita alla cittadella della salute.
E’ importante – ha detto Cassano - che non si fermi il dialogo a livello istituzionale.
Anche perché le risorse ci sono ed è importante realizzarlo nel più breve tempo possibile”.
Il Consiglio comunale ha poi approvato all'unanimità l'adesione al Programma Città amiche dei bambini e degli adolescenti promosso dal Comitato Italiano per l'Unicef. Ad illustrare la proposta la consigliere comunale Annalisa Apicella che l'ha promossa e che ha sottolineato come “l'adesione contribuisce a mettere in piedi strategie e progettualità idonee a garantire sostegno alle fasce più marginali”.
Approvato all'unanimità anche l'altro punto all'ordine del giorno riguardante l'adozione del regolamento comunale per la tenuta del registro della bigenitorialità. Ad illustrarlo la Presidente della Commissione cultura Alessandra De Rosa che ha ricordato gli obiettivi dell'iniziativa già sperimentata con successo in altri comuni. “L'adozione del regolamento – ha detto De Rosa – ha lo scopo di mantenere e sviluppare una costante relazione del minore con entrambi i genitori separati, divorziati o con residenze diverse. In tal modo – ha spiegato ancora Alessandra De Rosa – entrambi i genitori potranno essere sempre informati sulle questioni più importanti che riguardano i propri figli: dalla scuola alla salute, fino alle attività ricreative. Verrà dunque istituito un registro, presso l'Ufficio anagrafe del Comune, nel quale, per ciascun minore, saranno indicati gli indirizzi del padre e della madre, a prescindere dalla residenza effettiva del bambino. Questo per evitare che il genitore che non vive più a casa con il figlio sia escluso dalle comunicazioni importanti che lo riguardano”. Soddisfazione è stata espressa in Consiglio dal consigliere comunale Vincenzo Granata. “Grazie all'adozione del regolamento e all'istituzione del registro – ha detto Granata – nessuno dei due genitori, separati o divorziati, sarà escluso dalla crescita del figlio minore. In questo modo sarà superata ogni forma di conflittualità tra genitori nell'interesse superiore del minore”.
All'unanimità è stata approvata anche la proposta di legge, ad inziativa del Consiglio comunale, ai sensi dell'ex articolo 39 dello Statuto della Regione Calabria e legge regionale 5 aprile 1983 n.13 recante misure di promozione e di riequilibrio di genere all'interno della legge elettorale regionale”.
La proposta è stata illustrata dalla consigliera Bianca Rende.
“L’introduzione della doppia preferenza di genere all’interno della legge regionale – ha detto Rende - costituisce un risultato acquisito in tutte le regioni. Il Consiglio regionale della Calabria sta, invece, sbagliando a negare questa possibilità. La proposta garantisce maggiore democrazia e maggiore partecipazione delle donne ed arricchisce il dibattito. Si spera che questo possa avvenire anche in Consiglio regionale dove, invece, al contrario di quanto accade nel civico consesso di Cosenza, siede una sola donna. La Calabria è agli ultimi posti nella partecipazione femminile nelle istituzioni. E' questo un gap da colmare. C'è un movimento ampio che lo chiede. Questo può avvenire solo se c’è un aiuto legislativo”.
Il Consiglio comunale ha poi rinviato la trattazione dell'ordine del giorno al punto 3 (discussione concernente la questione relativa alla richiesta di canoni di locazione pregressi a famiglie abitanti in alloggi di proprietà comunale, nonché la verifica di avvisi di accertamento notificati nelle case dei cosentini) per l'assenza in aula del primo firmatario.


(autore: Giuseppe Di Donna)

Autore: Annarita Callari