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Prosegue sabato e domenica al BoCs Museum il laboratorio cinematografico diretto dal regista Sebastiano Rizzo

il regista Sebastiano Rizzo con i partecipanti al
01 mar 2019

Si è detto piacevolmente sorpreso per gli esiti dei primi due giorni di laboratorio, partito agli inizi del mese di febbraio scorso, “per aver incontrato – dice - un gruppo di persone (prevalentemente giovani) che si sono messe in gioco, accomunate dalla passione per il cinema e dal desiderio di fare una nuova esperienza, per conoscere meglio sé stesse e per affrontare più serenamente la quotidianità”. Chi parla è il regista calabrese Sebastiano Rizzo che sabato 2 e domenica 3 marzo tornerà a Cosenza per proseguire, al BoCs Museum di Piazza Tommaso Campanella, i corsi del laboratorio cinematografico, avviato un mese fa, e organizzato, con il patrocinio del Comune di Cosenza e in particolare dell'Assessorato al turismo e marketing territoriale guidato da Rosaria Succurro, dalla Redfin Eventi di Emanuel Reda, con la collaborazione di For Lady Over33 e For Gentleman Over40.
Catanzarese, di Zagarise per l’esattezza, Sebastiano Rizzo, dopo aver seguito i genitori in Trentino (il padre lavorava a Bolzano) venne folgorato a 18 anni da una passione istintuale per il cinema e così decise che era arrivato il momento di trasferirsi a Roma, Hollywood sul Tevere per eccellenza. Stabilitosi ormai da vent’anni nella capitale, ha debuttato nel 2015 nel lungometraggio con “Nomi e cognomi”, film liberamente ispirato alla vicenda di Pippo Fava, il giornalista siciliano ucciso dalla mafia, e interpretato da Enrico Lo Verso e Maria Grazia Cucinotta. Il film d'esordio era in realtà l’estensione di un cortometraggio, “La ricotta e il caffè”, con il quale Sebastiano Rizzo aveva vinto il premio per il miglior corto al Taormina Film Festival. Il 2018 è l’anno del secondo lungometraggio “Gramigna – volevo una vita normale”, liberamente tratto dal libro di Michele Cucuzza e Luigi Di Cicco e grazie al quale Rizzo ha guadagnato una candidatura al David di Donatello. Ancora cinema civile che racconta la storia del figlio di un boss della camorra condannato all’ergastolo, combattuto tra il desiderio di riscattarsi e quindi di condurre una vita normale e il dover fare comunque i conti con il mondo del malaffare. Interpretato ancora una volta da Enrico Lo Verso e da Teresa Saponangelo, in “Gramigna” Sebastiano Rizzo ha utilizzato per la prima volta l’attore Biagio Izzo in un ruolo drammatico. Nella prima due giorni del laboratorio tenuto a Cosenza il regista ha fatto misurare gli aspiranti attori con il monologo di Shylock, tratto da “Il mercante di Venezia” di William Shakespeare, prova impegnativa che in passato hanno sostenuto grandi attori di teatro come Laurence Olivier e, in Italia, Alberto Lionello e Giorgio Albertazzi, mentre, al cinema, una delle più recenti versioni aveva il volto dell’inarrivabile Al Pacino. Il primo approccio con questo testo è stato, per i frequentatori del laboratorio diretto da Rizzo, un po’ traumatico, ma era questo che interessava al regista: partire dalle cose più difficili per rendersi conto della loro reazione. Sabato e domenica si ripartirà proprio da dove avevano lasciato per verificare se, dopo circa un mese, la parte è stata metabolizzata, in attesa di approdare, nella terza e quarta fase del laboratorio, nei prossimi mesi, al dialogo a due. Al termine del laboratorio, sarà girato un cortometraggio, diretto sempre da Rizzo (con la collaborazione del regista cosentino Gianfranco Confessore) al quale prenderanno parte tutti gli allievi del corso. “Siamo in una fase embrionale – ha detto il regista a questo proposito. Bisogna capire ancora il concept del corto che sarà girato nel mese di luglio. Sarà una sorta di saggio finale del laboratorio che non durerà più di una dozzina di minuti e che servirà a far vivere agli aspiranti attori un’esperienza cinematografica direttamente sul set”. Al cortometraggio annette molta importanza l'Assessore Rosaria Succurro, in quanto le riprese saranno girate prevalentemente nel centro storico di Cosenza e negli altri luoghi di interesse artistico e architettonico della città e “questo – sottolinea Succurro – rientra tra le azioni che l'Amministrazione comunale ha avviato da tempo per incrementare il turismo nella nostra città, con particolare riferimento al cosìddetto cineturismo”.





 

Autore: Giuseppe Di Donna