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Metropolitana leggera: il Consiglio comunale ne discute e approva documento bipartisan in cui chiede al Sindaco di verificare se ci sono le condizioni per la riapertura di Viale Parco

foto consiglio comunale
18 dic 2018

Si è conclusa con l'approvazione di un documento bipartisan la discussione sulla metropolitana leggera, presenti in aula i rappresentanti del comitato controla realizzazione della metropoitana leggera, firmatario di una petizione alla quale l'Amministrazione comunale non può dare seguito in quanto irrituale. Lo ha spiegato bene il Comandante della Polizia Municipale, avv. Giovanni De Rose, il quale in apertura ha precisato i tre istituti di democrazia diretta previsti dallo statuto comunale: il referendum, che prevede tra l'altro un gran numero di firme; la petizione, da inoltrare al Sindaco, che entro 30 giorni la inoltra all'organo competente, il cui oggetto deve essere inerente l'attività gestionale; la consultazione, che è di esclusiva competenza del Comune, l'unico che puo’ indurla. L'Avv. De Rose ha anche evidenziato l'assenza di un regolamento comunale che disciplini i tre istituti sopra descritti. “Quella relativa alla metropolitana leggera – ha detto – è irrituale. Non può produrre consultazione, esprime giudizi di valore, cosiddetti suggestivi, e comunque serve un regolamento per declinare cosa si intenda per Comune, cioè chi emana la consultazione e come deve essere redatto il parere. Per questi motivi, resta una questione che il Consiglio comunale può tranquillamente discutere ma la petizione ricevuta non è atto valido a creare una consultazione”. Una volontà alla discussione che è stata anche evidenziata dal presidente della Commissione Affari Generali Giuseppe d'Ippolito.
È stato quindi il Sindaco Mario Occhiuto a cedere la parola al delegato del Comitato No Metro, Mario Bozzo, il quale rimprovera al Primo Cittadino “di aver cambiato idea su Viale Parco rispetto a quanto affermato nel programma elettorale e lo ha fatto senza consultare i cittadini. Le nostre sono richieste di buon senso: che sia aperto il Viale Parco, che si colleghi immediatamente il Viale Mancini con il Viale Principe. Noi tutti avvertiamo il disagio profondo che si è creato in città per una scelta avventata, chiudere il viale senza aver creato prima una viabilità alternativa. Riaprire Viale Parco è dunque un'esigenza immediata di sicurezza che oggi non è garantita. Poi si apra la discussione in città sulla scelta della metrotranvia che è una scelta sciagurata, ed anche se non appartiene a questa Amministrazione, nulla però ha fatto, anche questo Consiglio, per opporsi”.
“Io ritengo di non aver cambiato idea”, esordisce così il Sindaco Mario Occhiuto. “Sono stato finora l'unico a esprimere perplessità rispetto al progetto originario, che risale alla consiliatura Mancini. Il progetto, che ho visto al mio insediamento, non l'ho ritenuto utile per i problemi della mobilità cosentina e per i problemi di connessione tra via Popilia e il centro città. Soprattutto ritenevo che il progetto fosse invasivo, che spaccasse la città in due, creando un asse di viabilità ferroviario e veicolare senza le caratteristiche di qualità urbana connotate dalla struttura verde longitudinale, all’interno della città, che stava assumendo una caratterizzazione forte, utilizzata dai cittadini anche per attività fisica. Ho detto che sarebbe stato meglio utilizzare il tracciato esistente e avere una struttura più leggera all’interno della città. Se l'avessi progettata io sarebbe stata sicuramente diversa. E per questo ho condotto, primo e unico, la battaglia ma quando sono stato rieletto l'appalto era già assegnato, in quanto l'opera èfinanziata e appaltata dalla Regione Calabria”. Dalla cronistoria all'attualità. Mario Occhiuto si sofferma sull'accordo preteso, finalizzato a un sistema complessivo della mobilità, tutto a vantaggio dei cittadini di Cosenza. “Ho diffidato la Regione Calabria al rispetto di tutti i punti dell’accordo. La Regione ha sempre preso tempo. L'ho diffidata anche alla ripresa dei lavori, il Comune non può fare altro che questo perché si rispettino gli accordi fatti con noi e non con la ditta. Noi possiamo solo ascoltare i cittadini, capire le loro problematiche, e usare gli strumenti che la legge ci mette a disposizione”. Sulla realizzazione della metropolitana leggera, Occhiuto ricorda che c'è un comitato di vigilanza, che ora ha nominato un avvocato, ma che non ha avuto mai risposta dalla Regione rispetto alle diffide ricevute. “Non smetteremo di richiamare la Regione a rispettare questo accordo, anche se vedo il tentativo di delegittimare il Sindaco di Cosenza perché fa troppe cose e le fa anche bene, perché si investono risorse per lo sviluppo della città. Oggi, a lavori in corso, anche se non con tempi europei, voglio sperare che non ci siano pressioni politiche per rallentarli. Noi ci difendiamo, ma possiamo farlo solo con gli strumenti che la legge ci mette a disposizione”.
Al termine del dibattito (che sarà oggetto di un prossimo comunicato), il Consiglio comunale - tredici i consiglieri presenti in aula (Apicella, Ambrogio, Caputo, Granata, Rende, Cassano, De Rosa, Morcavallo, Rugiero, De Marco, D’ippolito, Gervasi, Morrone) – ha approvato il seguente documento:
“Il Consiglio comunale dà mandato al Sindaco di verificare, di concerto con gli Enti firmatari ed il Collegio di vigilanza, la sussistenza delle condizioni tecniche, giuridiche e finanziarie, per una riapertura immediata della circolazione sul Viale Parco, fino alla realizzazione della viabilità alternativa prevista dall'Accordo di Programma.
Laddove questa ipotesi non dovesse essere praticabile, si chiede al Sindaco di verificare la possibilità di una riapertura immediata di almeno una carreggiata del Viale, tale da consentire la circolazione nei due sensi di marcia”.

IL DIBATTITO
Per Enrico MORCAVALLO, “la petizione rientra tra gli atti di democrazia diretta che impone una risposta dettagliata sul quesito fatto e il sindaco non è riuscito a dare alcuna risposta. La posizione del sindaco nel 2016 era a favore della metro. Ha stravolto il programma elettorale e soprattutto non ha rispettato con i cittadini, un patto di onestà, di trasparenza e di lealtà. Io sono per la riapertura immediata di Viale Parco.
Vincenzo GRANATA invita ad un atteggiamento prudenziale rispetto al commento dei fatti giudiziari appena accaduti e parla di un “clima velenoso presente in città”. Torna poi sull’accordo quadro tra Comune e Regione, sviscerata dal Sindaco nel suo intervento, per ribadire l’invito al rispetto di quanto previsto nell’accordo e dei tempi di realizzazione. “Questa città – afferma – non può subire ritardi”, dichiarandosi preoccupato per i tempi, anche in relazione al concordato che coinvolge l’impresa.
Marco AMBROGIO parla di “un progetto ambizioso e dei miglioramenti sono assolutamente convinto dopo aver visto il progetto attuale. Penso che l’opera recherà anche dei vantaggi al centro storico visto che in 19 minuti si va dall’università di Arcavacata alla parte antica della città. Detto questo, non bisogna però perdere di vista la situazione attuale che è stantìa. Non si vedono grandi lavori e bene ha fatto il Sindaco a diffidare la Regione che deve dare un cronoprogramma certo, e deve farlo subito, perché la faccia con i cittadini ce la mettiamo noi, che siamo qui a rappresentarli. Non abbiamo più tempo, se la Regione assicura la riapertura del cantiere in pochi giorni bene, altrimenti si apra il viale, a danno della Regione. Non siamo noi a dover pagare i danni, noi siamo i danneggiati perché il viale è ormai sventrato e non potrebbe essere riaperto così come è oggi”.
Carmelo SALERNO fa riferimento al “forte impatto politico di quanto appena successo. Io sono garantista fino al midollo e spero che Mario Oliverio riesca a dimostrare la sua innocenza, perché vogliamo sconfiggerlo sul piano politico, ma dagli atti emerge che c’è stata un’azione politico amministrativa che ha cercato di danneggiare il Comune di Cosenza”. Sulla metropolitana leggera, “ la responsabilità dell’appalto è della Regione Calabria. Abbiamo adottato atti formali, sia nella precedente consiliatura che nella attuale, che andavano verso la realizzazione della metro leggera. Il Sindaco e i consiglieri hanno lavorato per apportare modifiche al progetto di metro leggera che era prevista come una rotaia che spaccava viale Mancini creando una barriera tra corso Mazzini e via Popilia. Si è lavorato per migliorare, tant’è che è stato previsto un parco. Non si può quindi imputare a noi alcun cambio di idea. La linea di condotta è stata coerente. I lavori però non procedono nella direzione sperata. Nell’accordo di programma avevamo inserito che i lavori della parte terminale dovessero essere ultimati in 12 mesi. Quegli impegni non li sta mantenendo la Regione Calabria e fa bene il Sindaco a inviare le diffide. Mi auguro che non finiscano in un cassetto per volontà politica di creare disagio ai cittadini di Cosenza. Dobbiamo quindi organizzarci per sapere cosa si può fare se la Regione non realizza ciò che ha detto”.
Per Bianca RENDE “il Consiglio comunale è stato totalmente ignorato da decisioni passate sopra le nostre teste. E’ bene fare un’operazione di verità nei confronti della città perché di populismo si muore anche politicamente. Siamo seri e sinceri nei confronti della città. La metro nasce come un’opera che può migliorare la conurbazione, potrebbe aumentare l’economia. Bisogna capire perché si è arrivati a questo punto. Perché sono state proposte delle modifiche? Le proposte tecniche migliorative si potevano fare e sono state fatte, ma hanno comportato un rallentamento fisiologico. La firma dell’AQP non è mai passata attraverso l’aula del Consiglio, e non solo prevede la realizzazione del parco urbano, ma la pone come precondizione. Il progetto esecutivo della metro non è stato presentato, il cantiere aperto è quello del parco del benessere. Sul parco urbano potremmo anche concordare ma qualora la realizzazione sia subordinata al gradimento della cittadinanza. Perché il Comune non ha realizzato la viabilità alternativa? Noi siamo per la metro e non contro. Si deve realizzare nelle condizioni più compatibili con il benessere dei cittadini. Sediamoci attorno ad un tavolo per verificare se ci sono soluzioni tecniche, giuridiche e finanziarie.
Annalisa APICELLA, si pone il problema da cittadino, “se sia opportuno continuare a tenere in vita questo appalto quando in 4 mesi non si è visto niente. Ci sono elementi di grande dubbio. Chiedo che la Regione si faccia carico delle questioni della città di Cosenza e che non ci lasci in balìa di questa situazione. La mia richiesta è quella di una diffida per la riapertura del viale in attesa che si prendano i provvedimenti sulla ditta che si è aggiudicata l’appalto.
Francesca CASSANO si dichiara sempre favorevole alla realizzazione della metro e ne ripercorre le tappe, partendo dal 1998, con il protocollo d’intesa tra Cosenza Rende e UniCal. “Dal 1998 al 2017 non c’è stato nessun atto amministrativo che proponesse l’interruzione dell’investimento. Il 12 giugno 2017 è stato siglato l’accordo di programma di cui oggi parliamo che contiene alcune opere migliorative, tra le quali spicca quella del Parco Urbano tra Viale Mancini e la rotatoria di via Padre Giglio. Il Sindaco ha preteso che questa realizzazione avesse la priorità. Questo ha comportato la chiusura di una buona parte di viale Mancini. Il problema è l’assenza della viabilità alternativa che andava realizzata prima dell’apertura del cantiere. La bretella pensata per snellire il traffico è lontana dall’essere realizzata. Si corre il rischio che la viabilità alternativa sia di là da venire. Sarebbe sufficiente chiudere solo una corsia del viale Parco e in tempi realistici realizzare contemporaneamente questa viabilità alternativa”.
Per Giuseppe d’IPPOLITO “occorre dare risposte ai cittadini. Siamo qui per una petizione che ci chiede di dare una risposta alla città. Serve un documento politico che dia una risposta ai cittadini. Il Consiglio comunale non si è mai espresso su questo progetto perché non è stato mai chiamato a farlo”.
Luca MORRONE, “ricordo benissimo che quando siamo stati chiamati a dire la nostra sulla metro, il Sindaco da subito si disse contrario che il tracciato fosse al centro della carreggiata e propose delle alternative. Rispetto al cambio di programma sul parco benessere, quello non è mai passato in Consiglio e non è una scelta che mi appassiona molto. Il parco benessere poteva essere realizzato dove oggi è prevista la strada alternativa. Abbiamo deciso di snaturare la funzione originaria del Viale Parco. Avrei preferito una scelta diversa ma non so se oggi è ancora possibile modificare l’Accordo di Programma. Sono d’accordo con il Sindaco quando richiama la Regione Calabria. I tempi di realizzazione si allungano anche per la ditta che si trova in regime di concordato. La strada più rapida per superare le criticità e i disagi per i cittadini , aggravati dalle ZTL e dai varchi chiusi, è vedere se nell’ambito della cantierizzazione si può liberare una carreggiata, facendola attraversare in doppio senso di circolazione; oppure realizzare il parco del benessere al posto della strada di viabilità alternativa.
 

Autore: Annarita Callari