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BoCs Art, martedì 25 settembre al finissage della residenza artistica legata al Festival del fumetto anche una performance sulle parole dimenticate del dialetto calabrese

BoCs Art
22 set 2018

Sta per volgere alla conclusione la residenza artistica dei BoCs Art avviata lo scorso 13 settembre. Il prossimo martedì 25, infatti, a partire dalle 18 si terrà il tradizionale finissage con la presentazione delle opere alla città da parte degli artisti che per circa due settimane si sono integrati nel tessuto urbano e sociale di Cosenza.
In viale George Norman Douglas, sul lungofiume Crati, giornalisti e appassionati saranno come sempre accolti, oltre che dal sindaco Mario Occhiuto, dai 14 artisti invitati questa volta dalla coppia di curatori Giacinto Di Pietrantonio e Giovanni Viceconte.
Sono nomi di provenienza e generazione diversa che mostrano nel loro lavoro una particolare attenzione al disegno e alla parola, mezzi di espressione che rappresentano le più elementari e originarie forme di linguaggio. Una scelta fatta con l’intento di creare un dialogo con il Festival del Fumetto in corso da anni proprio in questo periodo nel capoluogo bruzio. Un sempre maggiore numero di artisti manifesta grande attenzione a questo genere di arte, al punto che diversi operano nei due campi espressivi dell’arte del fumetto e della pura arte visiva.
Qualche anticipazione.
Rebecca Agnes propone attraverso l’antica tecnica del ricamo su stoffa un diario antologico di segni delle persone incontrate durante la residenza. Al contrario, Giulio Alvigini si confronta con le possibilità creative offerte dalle nuove tecnologie digitali.
Karin Andersen presenterà una serie di sculture e fotografie in cui la diversità antropomorfa può rivelarsi un’opportunità di arricchimento, anche l’antropomorfismo favolistico donna-animale presente nei disegni di Cristina Gardumi ci conduce nel mondo delle meraviglie della sessualità.
Gabriele Arruzzo presenta una pittura ispirata alla filosofia teologica del monaco calabrese Gioacchino da Fiore. Marco Pace presenterà un lavoro figurativo e performativo dedicato allo scomparso poeta cosentino Angelo Fasano, nel tentativo di evocare l’intensità e l’habitat identitario dell’essere. Sabrina D’Alessandro propone un lavoro-evento performativo legato al dialetto-lingua calabrese impiegando parole dimenticate, dal titolo “Pittuleru spaccennatu chiacchierune ‘ntrallazzatu”, e previsto alle 20:30 per il quale si richiede la partecipazione attiva dei visitatori. La pittura di Francesco Fusi fa invece rivivere personaggi della cultura arbëreshë, da secoli presente nel territorio cosentino. Al contempo, due figure femminile di donne calabresi che salutano, immerse in un grande bosco, sono il soggetto del disegno-scultura di Elisa Mossa.
Il rito di passaggio da mondi differenti accompagna le espressioni di Luca Matti in cui il rapporto tra l’uomo e la città viene raccontato in modo ossessivo tramite disegni e pittura in bianco e nero. Il disegno puro, ma nella sua forma animata, è impiegato da Danilo Sciorilli per realizzare un’opera video in cui il momento iniziale che precede l’azione dell’atleta crea un senso di attesa che lascia immaginare a piacere il seguito del combattimento.
Il fumetto come modalità di espressione dell’arte è il campo di lavoro di Dario Guccio, che presenta una serie di personaggi e gesti di scambi di energia. Ancora, l’opera-fumetto di Marco Pio Mucci racconta momenti di tenera umanità familiare del padrino Don Vito Corleone.
Infine Gabriele Picco si confronta con la scultura utilizzando materiali del territorio che rivestite d’oro, sottolineando l’importanza e preziosità delle risorse della Calabria.
 

Autore: Iole Perito