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Il Consiglio comunale nomina il Collegio dei Revisori e, sul welfare, si concorda un gruppo operativo

consiglio comunale agosto 2016
28 feb 2017

Il Consiglio comunale di Cosenza, presieduto da Pierluigi Caputo, ha deliberato la nomina dei nuovi componenti del Collegio dei Revisori, che resterà in carica per un triennio. I nominativi, estratti presso la Prefettura di Cosenza, sono quelli di Nicola Francesco Barone, che assume le funzioni di Presidente, essendo il professionista che ha svolto il numero maggiore di incarichi di revisore presso enti locali; Francesco Segreti e Santo Torromino (componenti).
Si è dunque discusso l’Ordine del Giorno, presentato dalla minoranza, sullo stato del Welfare comunale e la lotta alla povertà, introdotto, in quanto prima firmataria, dal consigliere Bianca Rende (PD), che ha fornito una fotografia dell'attuale quadro sociale che mostra “un raddoppio della povertà in meno di dieci anni, con particolare evidenza nel Mezzogiorno e, rispetto alla nostra città, ci dice che accanto alla povertà tradizionale ci sono le 'nuove povertà' connesse alla mancanza di lavoro o comunque a condizioni precarie, con un altissima presenza di neet, cioé giovani che né studiano, né lavorano, né cercano un lavoro”. Tra i dati sviscerati dal consigliere Rende, quelli relative alle persone senza dimora, 400 nell'area urbana; la presenza in strada di persone giovani, il 74% sotto i 55 anni; 225 quelle iscritte all'Istituto della Residenza fittizia dell'Anagrafe comunale; 8.626 le persone assistite dal Banco Alimentare. “Tutti dati che – ha affermato – provengono però da associazioni e fondazioni e non da risorse interne al Comune dedicate alla rilevazione e al monitoraggio”. Da qui l'esigenza di “riconfigurare il nostro welfare locale , l'insufficienza di fondi impiegabili deve suggerire un cambio di passo nella concezione stessa delle politiche sociali. Assistiamo ad una politica passiva e burocratica, ispiratrice di graduatorie per l'erogazione di sussidi, mentre si dovrebbe istituire una rete integrata di interventi, individuati dai servizi sociali dei Comuni e con i soggetti del terzo settore, le parti sociali e tutta la comunità, per aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente l'autonomia”. Per il consigliere del PD, “si tratta di assumere il welfare come vera priorità e di appassionarci al benessere delle persone, fino ad oggi abbiamo lavorato ai sussidi e non ai servizi, mentre istituzioni e terzo settore dovrebbero creare un'infrastrutturazione sociale, il primo passo è costruire una rete di relazioni con tutti i soggetti locali che si occupano di assistenza per trasformarla in una comunità di sicurezza che si cura dei bisogni delle nuove povertà. Una città consapevole e competente non può confondere la carità con le politiche attive di contrasto alla povertà”. Da qui le proposte, “investire nell'organizzazione del welfare, fornire una formazione di qualità agli assistenti sociali, costituire un team di progettazione capace di attivare nuove risorse a valere sui bandi europei, realizzare un partenariato strategico col dipartimento di Scienze politiche e sociali dell'UniCal, promuovere housing sociale e agenzia sociale casa n collaborazione con Fondazione CariCal. L'opportunità per implementare questa organizzazione – conclude Bianca Rende – è rappresentata da Agenda Urbana, 36 milioni di euro rispetto ai quali chiediamo al Sindaco cosa intende proporre, chiediamo che nel prossimo bilancio ci siano più fondi per casa e lavoro, che si costruiscano opportunità di lavoro temporaneo per i giovani. Abbiamo l'obbligo di rispondere alla richiesta di un lavoro che restituisca dignità”.

“I dati che ho ascoltato, io li vedo personalmente tutti i giorni nella mia città”. Così esordisce subito dopo l'assessore Fedele Bisceglia che evidenzia le diverse categorie di poveri a Cosenza, “i poveri sulla strada, sono 10/15 unità e nessuno è cosentino tranne una donna che per scelta vive in macchina; i poveri che vivono nei casolari, nelle stazioni e negli ospedali, sono una quindicina nei casolari abbandonati, tutti stranieri, alcuni si rifugiano in ospedale, tre donne e un bambino sono in un sottopasso della stazione Vagliolise; le famiglie povere, che a stento arrivano a fine mese, senza viveri, sono circa 300 per un ammontare di circa 1000 persone; e poi i falsi poveri, che incontriamo con auto, tatuaggi, telefonini e i poveri ricchi, che fanno accattonaggio. Non c’è un elevato tasso di povertà per come l'ho sentito ma ci sono famiglie in disagio economico, senza lavoro e senza casa. L’Amministrazione comunale vigila tramite questo assessorato. Nel periodo del grande freddo il Sindaco mi disse che nessuno doveva dormire fuori. Non ho trovato disponibilità né negli alberghi né nelle associazioni. Solo grazie a Corbelli e al capo della protezione civile Tansi, abbiamo avuto a disposizione due container. Tutti i giorni, dalle sette del mattino e fino a sera tarda, io sono in mezzo a chi ha bisogno. Chiedo però al Sindaco di darmi i mezzi reali per risolvere i problemi citati”.

IL DIBATTITO

Alessandra De Rosa (Occhiuto Bis), condividendo le preoccupazioni della minoranza afferma che “tutto il programma del Sindaco Occhiuto rafforza la dimensione di comunità attraverso la progettazione di un sistema di welfare a protezione sociale, già in parte sviluppato nella passata consiliatura, in grado di prendersi cura, sostenere e proteggere le persone più fragili e bisognose anche valorizzandone capacità e potenzialità”. Il consigliere De Rosa ricorda che “tutta la progettazione urbanistica della Cosenza futura ha questo obiettivo, dalla riqualificazione urbana dei quartieri periferici al nuovo stadio San Vito Marulla per arrivare alla cittadella dell'economia sociale e solidale prevista a via degli Stadi, così come tutti i progetti in chiave turistico-culturale”. La De Rosa annuncia poi che “è in fase di realizzazione in via sperimentale una Social Street, un intervento il cui obiettivo e quello di socializzare con i vicini della propria strada di residenza al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune”. E ancora, “questa Amministrazione vuole valorizzare ulteriormente le associazioni di volontariato come capitale sociale di riferimento in tutti i settori della vita comunitaria, quindi rafforzare forme di sinergia, ed in questa direzione ha già in cantiere una start-up ad hoc che sarà presentata a breve”. Nell'occasione il consigliere De Rosa fa riferimento all'attuazione della nuova legge sugli sprechi rispetto alla quale “è già in avanzata fase di definizione un progetto di recupero dei beni di prima necessità, alimentari e non solo, con finalità che vanno oltre i 'last minute market' ma che prevede un coinvolgimento del tessuto sociale dell'intera area urbana, in un'ottica di rete che sviluppa relazioni di comunità degli attori del territorio fino alle famiglie, per una crescita di azioni di prossimità e di vicinato. C'è dunque- in conclusione – una corposa programmazione in materia di welfare che non giustifica i toni così drammatici con i quali sono state espresse certe preoccupazioni”.
Enrico Morcavallo (Grande Cosenza),
nell'affermare che “il problema del disagio e della povertà non ha colori politici, ci riguarda tutti”, richiama l'attenzione sulla recrudescenza degli episodi di microcriminalità, “dovuta alla necessità economica di chi commette i reati, che non vuole ovviamente essere una giustificazione. Ma la crisi economica della nostra città non si può certo migliorare in nove mesi e le colpe non sono certo attribuibili all’assessore Bisceglia che è ben conosciuto per il suo impegno nel contrasto alla povertà. Chiedo al Sindaco di dare più spazio a questo assessorato, incentivandolo economicamente.”
Per Giuseppe d’Ippolito (Cosenza Positiva), “intervenire sul welfare è sempre difficile. Si parla di un sistema del welfare senza parlare delle norme in cui si incardina. La legge Turco l’ha riorganizzato, prevedendo tra l'altro la collaboraz tra Regione e Comuni, il passaggio da un welfare di sussidio ad un welfare di servizio. Ad oggi però la Regione Calabria sembra non aver preso atto di questo indirizzo e non ha dato le linee guida. Il sistema del welfare – afferma d'Ippolito – riguarda tutta la comunità, si rivolge a tutti i cittadini, non solo a chi ha bisogno dei servizi sociali. È un welfare generativo, che deve appunto generare nuove pratiche”.
Per Carlo Guccione (PD) la crisi economica profonda spinge molti ceti alla soglia della povertà è drammatico il quadro che esce dai dati del banco alimentare, persone che prima erano di un ceto medio oggi sono in povertà e nel Mezzogiorno questa situazione è ancora più grave, acuendo di fatto il divario tra nord e sud. Non è un caso che esiste il problema della redistribuzione della ricchezza. Quindi, quello del welfare è tema che non va visto in un'ottica caritatevole, noi proponiamo interventi attivi di fuoriuscita da una condizione di povertà, da una posizione di marginalità. E le risorse le abbiamo: Agenda Urbana destina 35 milioni di euro all’asse Cosenza Rende, ed agisce con politiche di welfare e di inclusione sociale, prevedendo interventi di politica attiva, anche per il lavoro. Poi c’è un quadro nazionale: da qui a poco sarà approvata legge nazionale di contrasto alla povertà con tante risorse, c’è il SIA che andrebbe monitorato per verificarne le difficoltà ed eventualmente fare proposte migliorative al governo nazionale per renderlo più fruibile, abbiamo bisogno di politiche abitative collegate a politiche di contrasto alla povertà. Su Cosenza emerge un quadro che ci mostra il degrado sociale e abitativo camminare di pari passo. Sarebbe opportuno creare un nucleo ad hoc per seguire queste questioni. Vorrei che fossimo una città che sperimenta in questa direzione, altrimenti il rischio è di fare i soliti interventi a pioggia ma la condizione delle persone non migliora, anzi peggiora. Chiedo infine al sindaco se non ritenga necessario dare una informativa sulla vicenda della metropolitana leggera, sullo stato dell’arte del rapporto tra Comune e Regione.
Lino Di Nardo (Cosenza Positiva) ringrazia, al pari di altri colleghi consiglieri, la presidente della commissione welfare Maria Teresa De Marco per l'ottimo lavoro che sta svolgendo la commissione. Concorda con Guccione sull'assenza di interventi strutturali, “punto il dito contro il governo centrale che invece di risolvere il problema favorisce l’ingresso delle famiglie nelle fasce bisognose”.
Anche Damiano Covelli (PD) evidenzia l'importante lavoro svolto in commissione consiliare, “abbiamo voluto che il tema fosse discusso nella sede del consiglio comunale. La sensazione è che a volte si navighi a vista senza una seria politica attiva contro la povertà. Invece penso che possiamo fare fronte comune, di fronte a quella che è una priorità per la nostra città. Proviamo realmente a costruirlo un tavolo comune che possa intercettare le risorse che vengono da fondi comunitari e nazionali”.
Marco Ambrogio (Adesso! Cosenza)
rileva “l'unanimità di intenti emersa dagli interventi, il welfare è tema che certamente non divide. Penso però che è stato sottovalutato un dato fondamentale, che dal dopoguerra, saremo noi quelli più poveri dei nostri genitori. Dato allarmante per noi e per le generazioni future. Ha fatto bene la collega Rende a snocciolare i dati, ai quali non bisogna fermarsi per cercare colpe, ma non fermiamoci nemmeno alle statistiche, ci sono due miliardi di euro sul welfare che devono essere spesi, milioni sulle periferie che devono essere spesi. Penso che il SIA è uno strumento fondamentale, ma bisogna guardare ai ruoli che i Comuni da qui a poco andranno a svolgere in maniera associata. Cosenza è presente con un progetto che penso sarà approvato, ma dobbiamo farci trovare pronti. Rilanciamo allora sui contenuti. E la proposta di Guccione di istituire un tavolo è un’apertura che mi auguro venga accolta dal Sindaco”.
Nella sua replica, il Sindaco Mario Occhiuto esprime apprezzamento per gli interventi dei consiglieri comunali, sia di maggioranza che di minoranza, “in tutti – dice – è prevalso uno spirito costruttivo, e accolgo la proposta lanciata dal consigliere Guccione”. Il Primo Cittadino ribadisce poi come quello del welfare sin dall'inizio del mandato sia stato tema principale, “ringrazio Padre Fedele, protagonista da sempre di azioni qualificanti, cittadino onorario di questa città. Gli ho chiesto di continuare il suo impegno in questo Comune con un altro ruolo così come presto dovremo nominare un nuovo dirigente per il pensionamento di quello attuale. Siamo quindi in una fase programmatoria. Certo è che, contro i dati nazionali che dicono che i Comuni investono sempre meno nel welfare, il Comune di Cosenza ha agito in controtendenza destinando nel suo bilancio diverse risorse per tante iniziative: trasporto per anziani, emergenza abitativa con piano di riordino delle graduatorie, sostegno ai nuclei familiari a basso reddito con buoni e predisponendo una rete di accoglienza, concessione dei voucher per la conciliazione dei tempi di vita di lavoro, accesso gratuito alla piscina per le fasce disagiate, contributo al soggiorno anziani, reintroduzione della fascia di esenzione nelle tariffe dei servizi scolastici e tutta una serie di attività. Ci apprestiamo a migliorare le condizioni del lavoro degli operatori delle cooperative che significa migliorare il reddito di tante famiglie. Il vero problema, che non è solo di Cosenza, è la mancanza di lavoro. La maggior parte dei disoccupati è concentrata nel Mezzogiorno d’Italia. È chiaro che questa situazione ha aumentato le difficoltà delle famiglie, i casi di povertà estrema non sono molti come è stato detto, ma c’è un disagio diffuso, una povertà relativa che è aumentata”. Rispetto alle risorse di Agenda Urbana, il Sindaco Occhiuto auspica che “la Regione acceleri”, mentre sul bando per le periferie, “non abbiamo perso alcun bando. Tutte le proposte sono state ritenute meritevoli per cui sono state stanziate tutte le risorse necessarie. Abbiamo 18 milioni di euro sulle periferie destinate a progetti su San Vito Alto, San Vito Basso, Vaglio Lise”.
In chiusura il Sindaco risponde alle sollecitazioni del consigliere Guccione sulla metropolitana leggera, ribadendo quanto espresso in questi giorni a mezzo stampa, confermando che “l'opera così concepita sarebbe dannosa per la città. Pertanto, “se non subentreranno variazioni e garanzie riguardo alle nostre richieste, non firmeremo alcun accordo”. Al termine, il consigliere Guccione chiede al Presidente del Consiglio di farsi interprete di una convocazione della commissione trasporti per discutere la questione e valutare una eventuale convocazione del Consiglio Comunale sull'argomento.

 Una breve sospensione prima di rientrare in aula per votare le 'modifiche ed integrazioni alla deliberazione di Consiglio comunale n. 18 del 12/4/2012 in tema di misure straordinarie a sostegno dell’attività edilizia finalizzata al miglioramento della qualità del patrimonio edilizio residenziale'.
Interviene il capogruppo del PD Damiano Covelli il quale lamenta il mancato passaggio della pratica in commissione. “Non conosciamo la riparametrazione che il Comune ha voluto fare rispetto al piano casa – afferma – ma, consapevoli della scadenza perentoria del 1° marzo, ci asterremo e non lasceremo l’aula, auspicando però che il Presidente sensibilizzi le commissioni a svolgere il lavoro di competenza”. Precisazione di Michelangelo Spataro (Gruppo Misto) il quale evidenzia che “il lavoro è stato ultimato soltanto pochissimi giorni fa ed il Presidente della commissione, il collega Bruno, era impossibilitato a convocare la commissione per oggi a causa di impegni di lavoro. Faccio mie le precisazioni di Guccione, per dire che si tratta di agevolazioni che hanno la funzione di agevolare il momento buio che vive l’edilizia”. Nessuna dichiarazione di voto, il punto viene approvato con 13 voti favorevoli e 6 astenuti.

Autore: Annarita Callari