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Inaugurata al Castello svevo la Personale di Giuseppe Gallo. Il sindaco Occhiuto: "Esporremo le sue opere in maniera permanente nella centrale e nuova piazza Bilotti"

Giuseppe Gallo e Mario Occhiuto
01 nov 2015

Lui ha la ritrosia dei veri creativi, allergico ai microfoni perché “i pittori che rilasciano interviste mi fanno tristezza” e, soprattutto, allergico al banale.
Ma, per Giuseppe Gallo, fra gli artisti cosentini più apprezzati al mondo, a parlare sono le sue splendide opere, dal 31 ottobre e fino al 7 gennaio 2016 in esposizione negli spazi interni ed esterni del Castello svevo.
Partecipatissimo il vernissage dell’inaugurazione organizzato dall’Amministrazione comunale che ha visto la presenza, fra gli altri, dell’assessore regionale alla Cultura Franco Rossi insieme al già assessore Sandro Principe, in visita nelle vesti di appassionato d’arte. Diversi gli amici che Gallo ha richiamato sabato 31, dall’ex sindaco Eva Catizone a Giosi Mancini, per citare i nomi più conosciuti. E poi numerosi giovani che non hanno voluto perdersi questo battesimo speciale.
Il sindaco Mario Occhiuto, nel salutare quello che si delinea come vero e proprio evento che impreziosisce le iniziative culturali della città, ha annunciato che alcune opere di Giuseppe Gallo saranno prossimamente esposte in maniera permanente nella nuova piazza Bilotti, zona centrale e dunque cuore di Cosenza.
La Personale allestita (“non senza difficoltà”, ha sottolineato lo stesso autore) fra le mura dell’antico maniero bruzio si intitola “Giuseppe Gallo. Una notte ho provato a uccidere un sogno. Da allora non mi sono più svegliato”, ed è curata da Alberto Dambruoso, critico d’arte nonché coordinatore della residenza artistica “The BoCS-Art” presso il Lungofiume. E’ stato proprio Dambruoso a presentare al pubblico tecnica, materiali, significato e poetica delle opere in mostra.
L’esposizione al Castello è un’antologica della produzione dell’artista nato a Rogliano, che fin dai primi anni Ottanta è stato ospitato nei più prestigiosi musei ed istituzioni del mondo. Nel 1990 ha partecipato con una sua personale alla Biennale di Venezia e le sue opere si trovano in importanti collezioni, tra cui quelle del MoMA di New York, del Modern Kunst Museum di Vienna, della Gam di Torino e del MART di Rovereto.
In mostra sono presenti diverse opere che hanno reso Gallo celebre all’estero, come il gruppo di sculture intitolate “Prismi” (esposto nella sua personale al MACRO nel 2007-2008 e alla Kunsthalle di Mannheim nel 2008), e ancora l’installazione composta dai dodici elementi che prendono il nome di “Eroi” (pure esposta sia al MACRO che alla Kunsthalle, ma anche a Villa Medici durante la mostra collettiva San Lorenzo del 2006 e alla Gam di Torino nel 2010). Inoltre, alcune tavole dipinte nel 2010 dal titolo “E’ un monocromo se lo guardi da venti metri”, mostrate per la prima volta e, a completare l’esposizione, una serie di nuovi disegni realizzati per l’occasione.
Anche se di pochissime parole, Gallo non ha potuto fare a meno di far trasparire una certa emozione sul fatto di trovarsi a casa. Lui, che ha girato il mondo, al riguardo ha dichiarato: “E’ ovvio che esporre qui o altrove non è la stessa cosa. Posso dire che questa è stata la mia mostra più difficile, più sofferta, più sudata”. Probabilmente non soltanto per una questione di sistemazione logistica delle opere, bensì specialmente - per ragioni di sentimento.
 

Autore: Iole Perito