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Il Consiglio comunale approva la Variante al Piano Particolareggiato di Via degli Stadi. Rinviata la discussione sui debiti fuori bilancio. Affrontate le questioni del campo rom e della piscina di Guarassano

consiglio comunaòe
23 ott 2014

Il Consiglio comunale, presieduto da Luca Morrone, conclusosi in serata, ha approvato all’unanimità dei presenti (18 consiglieri più il Sindaco), con la sola astensione del consigliere Marco Ambrogio, la Variante al Piano Particolareggiato “Zona M- Via degli Stadi” che era stato già oggetto di discussione in Commissione.
La seduta, tenutasi nel salone del Consiglio Provinciale per l’indisponibilità della sala delle adunanze di Palazzo dei Bruzi, è iniziata con gli auguri, formulati dal Presidente Luca Morrone, al Sindaco Mario Occhiuto per il nuovo incarico di Presidente della Provincia. Prima di proseguire nella seduta il Presidente Morrone ha concordato con il consigliere Marco Ambrogio, primo firmatario, di ritirare alcuni punti iscritti all’ordine del giorno perché superati (determinazioni dell’Amministrazione comunale sul futuro del personale dipendente, crisi idrica, chiusura del Centro di Serra Spiga, disservizi in materia di rifiuti).
L’assemblea ha poi rinviato ad altra seduta la discussione sui debiti fuori bilancio.
E’ stato il Vicesindaco e Assessore al bilancio Luciano Vigna a spiegarne le ragioni.
“La pratica – ha detto Vigna - è ancora in valutazione presso gli uffici per l’attività istruttoria. E’ evidente che bisogna delineare un chiaro confine tra l’attività di indirizzo politico e l’azione degli uffici amministrativi. Noi possiamo garantire l’intero Consiglio, in quanto tutto ciò che poteva essere fatto, come atti di indirizzo politico, è stato fatto. Per la prima volta, dopo 20 anni, è l’Amministrazione che sollecita il completamento dell’iter istruttorio ai dirigenti, ponendo all’attenzione quella che è un’esigenza dell’Amministrazione comunale.
Il problema principale è legato alla gestione del contenzioso che richiede un supplemento di attività.
La scadenza ultima per l’approvazione dei debiti fuori bilancio – ha poi ricordato Vigna - è per legge quella del 30 novembre, quando ci sarà l’assestamento di bilancio. Per quella data sarà necessaria una dichiarazione sulla presenza o meno di partite debitorie. Si dovrà quindi procedere ad un’analisi, pratica per pratica, per stabilire ciò che può essere riconosciuto per dare risposte ai tanti creditori che attendono da anni”.
Sulla questione dei debiti fuori bilancio sono intervenuti poi i Consiglieri Sergio Nucci e Francesco Perri.
“Il problema – ha detto Nucci – è stato più volte sollevato in commissione . La mancata approvazione anche stasera credo possa comportare qualche problema. Sicuramente se entro il 30 novembre la pratica non dovesse esser portata all’attenzione del Consiglio comunale, sorgerebbe un serio problema alla Corte dei Conti che ha già respinto il piano del predissesto. Ecco perché occorre incalzare chi deve trasmettere i documenti e le relative certificazioni perché il mantenimento di alcuni standard dipende da questo tipo di istruttoria che deve essere trasmessa alla Corte dei conti per l’approvazone del piano di riequilibrio. E’ troppo semplicistico dire che gli uffici non hanno trasmesso le carte. Era un’azione che andava fatta per tempo. Quel che è importante è fare uscire il Comune dalle secche del dissesto nelle quali è immerso”.
Per Francesco Perri “è maturo ormai il tempo perché venga fatta chiarezza fino in fondo. Tutti gli amministratori sono stati alle prese con questo problema. Quando sono stato consigliere comunale in precedenza dissi che non sarei stato più disponibile ad approvare debiti fuori bilancio. Ci sono responsabilità che devono emergere perché non si può chiedere ai consiglieri di farsi carico di situazioni che non hanno prodotto. A questo proposito un discorso va fatto anche su quei dirigenti che hanno beneficiato di premialità. Come è possibile premiare chi ha creato situazioni di disagio tecnico-amministrativo all’Amministrazione?
Ho fiducia nell’azione del Vicesindaco Vigna e sono convinto che anche questa pratica sarà portata all’attenzione del Consiglio con la massima chiarezza, con i pareri tecnico-contabili e dei revisori dei conti, indicando i debiti facilmente riconoscibili”.
Ritirato dal primo firmatario Roberto Sacco il punto all’ordine del giorno relativo al problema dei cassintegrati in deroga, perché ritenuto superato, il Consiglio comunale  ha proseguito la trattazione degli altri punti all’ordine del giorno, a cominciare da quello riguardante la sosta selvaggia in città che il primo firmatario Sergio Nucci ha chiesto di accorpare con il punto sulla manutenzione ordinaria e straordinaria e le sue criticità.
Il Consigliere Nucci nel suo intervento ha evidenziato come, rispetto al problema della sosta selvaggia non siano stati individuati correttivi validi a tutte le ore del giorno e della notte. Nucci ha messo in evidenza da un lato l’indisciplina dei cittadini, dall’altro lo scarso controllo delle persone preposte. “Per esempio – ha detto Nucci - non esiste un servizio di vigilanza notturna. Per quel che concerne la manutenzione – ha aggiunto - gran parte delle strade e dei marciapiedi sono lasciati a loro stessi. Ci sono zone non curate. La manutenzione in città, insomma, è vicina allo zero.
Nessun marciapiede è stato ripristinato. Basterebbero piccoli gesti per migliorare la qualità della vita di questa città”.
Sullo stesso argomento è intervenuto poi il consigliere Giovanni Perri.
“La carenza di manutenzione – ha detto - attanaglia la nostra città, tant’è che si registrano molti infortuni ai pedoni. La vegetazione, da foresta amazzonica, sommerge tutto quello che c’è intorno. Per invertire la rotta servirebbe, forse, il buon esempio dei cittadini, la necessaria presenza delle forze preposte al controllo e la giusta sanzione per tutti i comportamenti che trasgrediscono le regole”.
Tra le altre questioni evidenziate dal consigliere Giovanni Perri, la cattiva abitudine degli automobilisti cosentini a non utilizzare le cinture di sicurezza.
Sulle questioni riguardanti la viabilità ha replicato l’Assessore alla mobilità sostenibile Nicola Mayerà.
“A proposito di sosta selvaggia – ha detto Mayerà – il consigliere Nucci ha segnalato un tema molto caldo che la città conosce da molti decenni. Noi abbiamo provato a creare una serie di alternative alla mobilità privata, istituendo le circolari veloci ed elaborando il progetto del Taxi bus che, purtroppo, è stato osteggiato dalla lobby del trasporto. Il primo problema che mi pose il sindaco quando mi insediai da assessore fu proprio la circolazione e la sosta selvaggia degli autobus extraurbani nella zona dell’autostazione. Le attività di programmazione e di indirizzo politico sulla sosta selvaggia sono state portate avanti. Abbiamo proposto il Piano di sosta poi approvato in Consiglio comunale.
Gli uffici si stanno ora adoperando per dare attuazione a questo piano di sosta. Non è completamente vero, inoltre – ha detto ancora Mayerà - che di notte non ci sia un servizio di vigilanza. Le cento multe elevate il sabato sera sono, infatti, il frutto di questa azione”.
Sulle criticità sollevate dai consiglieri comunali intervenuti, in ordine al settore della manutenzione, ha poi replicato l’Assessore al ramo Carmine Manna che ha invitato i consiglieri a non formulare generici rilievi, ma a circostanziarli esponendo specifiche problematiche. Manna ha poi sciorinato un lungo elenco di interventi di manutenzione effettuati nel corso del 2014 dall’Amministrazione comunale (dalla bitumatura delle strade agli interventi nelle scuole, nella ludoteca del centro storico e negli alloggi Aterp, alla messa in sicurezza degli alloggi comunali, al sottopasso dell’autostrada, alle operazioni di spurgo delle reti fognarie, all’eliminazione delle buche cittadine, ecc.).
“Per tutti questi interventi l’Amministrazione comunale, nel 2014 – ha precisato Manna – ha affrontato una spesa pari a circa un milione e settecentomila euro”.
Subito dopo il Consiglio comunale ha rinviato il punto all’ordine del giorno sulla circolare veloce di via Popilia, per l’assenza in quel momento dall’aula del Consigliere Francesco De Cicco che lo aveva presentato.
Quindi si è passati alla trattazione della situazione riguardante l’ultimazione della piscina comunale di Guarassano e della scala mobile di via Padolisi, nel centro storico, ultimata, inaugurata dalla precedente Amministrazione comunale, e mai entrata in funzione.
Il punto è stato illustrato dal consigliere Giovanni Cipparrone, in qualità di primo firmatario. “Sono felice – ha detto Cipparrone – che si riesca a parlare di questo problema dopo 6, 7 mesi. In nessuna commissione abbiamo appreso se è stato riparato il danno posto in essere dagli altri amministratori. La verità è che quella struttura non doveva proprio nascere a due metri dal Carati, né essere abbandonata per divenire, come è accaduto di recente, oggetto di atti di vandalismo e ruberie.
Da 4 mesi non si sa se la piscina sarà messa in funzione. Sta costando alla città il doppio o il triplo. Sembra un problema che non interessa affatto alla maggioranza non interessa. E’ diventata il simbolo dell’abbandono e della mala politica”.
Cipparrone non ha mancato di intervenire su un’altra delicata questione sollevata nei giorni scorsi e portata all’attenzione del Sindaco Occhiuto, quella dei loculi del cimitero mancanti delle lapidi. “Su questo – ha precisato il consigliere Cipparrone – voglio esprimere tutto il mio rammarico ai cosentini. E’ un atto di dignità verso i defunti della città di Cosenza. Da oltre un anno sono 50 i defunti che attendono da la lapide con la loro fotografia”.
Sulla vicenda della piscina di Guarassano si è poi registrato l’intervento del consigliere Sergio Nucci. “E’ un problema – ha detto – che si trascina dal 2009, da quando venne elaborato il progetto di riqualificazione del parco Fluviale che comprendeva anche la piscina. C’è stato sulla piscina un atteggiamento di assoluta noncuranza. Se è vero che non poteva non essere realizzata, una volta realizzata, l’Amministrazione si sarebbe dovuta preoccupare di non farla devastare.
Su Via Padolisi va detto che se quelle scale non hanno ragione di esistere, che si smantellino e che il giardinetto circostante venga utilizzato dai cittadini.
Bisogna fare dei progetti affinché le opere vadano utilizzate”.
Nucci ha poi chiesto al Sindaco di conoscere notizie circa il completamento dell’isola pedonale, nel tratto antistante il municipio. “Sarebbe giusto – ha affermato - terminare quello che i suoi predecessori hanno avviato”.
Alle osservazioni di Nucci ha replicato il consigliere Marco Ambrogio.
“Dissento assolutamente – ha replicato Ambrogio – perché ritengo che quando si finanzia un’opera sportiva, come la piscina di Guarassano, si vada ad accrescere il patrimonio dell’impiantistica sportiva della città e quindi debba essere dato un plauso a chi la realizza. Bene si farebbe a sollecitare nuovi interventi. L’opera rischia di cadere nel degrado. Il completamento della piscina comunale potrà servire a riqualificare tutta la zona, favorendone l’utilizzo da parte dei ragazzi delle zone a sud della città”.
Il consigliere Giovanni Perri si è poi unito all’appello del collega Cipparrone sulle lapidi del cimitero. “La memoria dei cari estinti- ha detto - subisce una ferita che si aggiunge al dolore lacerante”.
Altro intervento sulla piscina, quello di Francesco Perri. “E’ innegabile – ha detto Perri – come ci sia stata una gestione della spesa eccessivamente allegra. Certe opere si realizzano se esse rappresentano realmente un’utilità per la collettività.
Quello della piscina è un fatto oltremodo scandaloso. Irresponsabili quelli che hanno scelto quel sito. Un sito che tecnicamente e dal punto di vista ambientale non era suggerito da nessuno. Il parco acquatico era pura fantasia.Costa oggi più sistemarla che regalarla. La scala mobile di via Padolisi è un altro scandalo per realizzare un’opera che non serve a nessuno. Altra vergogna è quella del cimitero con i cittadini
che hanno pagato e non riescono ad avere le lapidi”.
Il consigliere di maggioranza Massimo Commodaro, intervenuto subito dopo, ha sottolineato il grande lavoro portato avanti dall’attuale Amministrazione comunale rispetto al passato. “Tanti gli spazi di socialità e altamente meritoria la riqualificazione di tanti luoghi prima abbandonati”.
Dello stesso tenore l’intervento del consigliere Francesco Caruso.
“Siamo qui – ha detto - per lavorare e sostenere un’amministrazione che guarda al futuro con concreta operatività. Sulla piscina ho partecipato ad un sopralluogo e non possiamo non sottolineare che alcune volte alcune amministrazioni sfruttano semplicemente delle opportunità che si presentano al momento. Realizzare una piscina laddove non serve, dove non è utile farla suscita più di una perplessità, anche sullo scenario autorizzativo. Ho qualche perplessità su quanto affermava il consigliere Ambrogio che parlava di primo lotto completato. Una cosa è l’ultimazione dei lavori, altro il certificato di collaudo propedeutico all’agibilità e all’utilizzo dell’opera. La piscina manca anche del certificato di collaudo. Sarebbe il caso, dunque – ha detto ancora Caruso – di ricostruire la storia dell’opera per attribuire anche delle responsabilità. Sollecito con un appello forte a chiarire quello che è successo e a provvedere a valutare i possibili utilizzi o le possibili riconversioni, affinché quest’opera non rimanga abbandonata.
Vorrei che l’Amministrazione riuscisse, attraverso i suoi dirigenti, a far luce sugli eventi che hanno caratterizzato questa vicenda”.
E’ poi intervenuto, per la sua replica, il Sindaco Mario Occhiuto che ha ringraziato il Presidente del Consiglio e tutti gli altri consiglieri per gli auguri a lui indirizzati per il nuovo incarico di Presidente della Provincia. Occhiuto ha inoltre ringraziato anche i consiglieri di Cosenza che hanno contribuito alla sua elezione. Un ringraziamento anche al pubblico abituale ed affezionato che si è trasferito da palazzo dei Bruzi nel salone consiliare della Provincia.
“La piscina – ha detto il Sindaco – l’abbiamo trovata incompleta. Adesso, con le risorse liberate dalla Regione Calabria, stiamo completando l’opera. Certamente di questi tempi è difficile anche l’aspetto gestionale che è dispendioso. Se riuscissimo a dotare la struttura di impianti a energie rinnovabili ci sarebbe un risparmio. Sulle scale mobili di via Padolisi possiamo fare ben poco. Quella del cimitero – ha aggiunto il primo cittadino – è, invece, una delle situazioni che riguardano le cooperative sociali. Dopo due anni di proteste giornaliere sull’igiene, oggi, con i servizi affidati alle cooperative, abbiamo risolto l’aspetto della pulizia e del decoro. Rimane il problema delle lapidi. E’ chiaro che ci sono ancora dei disservizi. Tutte le attività non possono essere risolte nel giro di qualche mese.
Sulla raccolta dei rifiuti, siamo l’unica città del Sud Italia ad aver raggiunto la percentuale del 60%. Stiamo portando a compimento un progetto complessivo di riqualificazione degli spazi. Quando la città si trasforma nei suoi processi di gestione ci vuole il tempo, ma quando si manifesta il cambiamento, anche se graduale, è incisivo e forte.
Stiamo per completare la nuova irrigazione su viale Parco, e, con la Provincia, stiamo per riqualificare la Vecchia Villa Comunale.
Sempre insieme alla Provincia metteremo mano alle Cupole geodetiche, che presentano, come è noto, problemi di inquinamento del sottosuolo. E’ il momento di cominciare a ragionare sul quartiere fieristico. La sinergia con la Provincia può apportare un contributo rilevante alla città di Cosenza.
Stiamo anche pensando alla riqualificazione dei fiumi nel centro abitato. Per rafforzare gli argini, si possono costruire delle barriere con un buon materiale consistente.” Ancora qualche parola del Sindaco Occhiuto sul cimitero.
“La reingegnerizzazione dei servizi delle cooperative, che stanno lavorando benissimo, sta dando finalmente i suoi frutti. Dopo due anni e mezzo di governo della città, stiamo per concretizzare un progetto complessivo di riqualificazione del cimitero, con cinquemila nuovi loculi da noi progettati e la programmazione della costruzione delle nuove cappelle private
Lasceremo la città in uno stato migliore di come l’abbiamo trovata”.
Ultimo punto trattato quello della situazione del campo rom di Vaglio Lise, anche con riferimento agli ultimi eventi di pedofilia e prostituzione minorile.
E’ il Consigliere Cipparrone il primo ad intervenire.
Rivolgendosi direttamente al Sindaco, Cipparrone ha sottolineato: “state rendendo bella questa città, ma ci sono situazioni come via Popilia e Vaglio Lise, delle quali bisogna tener conto.
L’assessore Mayerà voleva spostare la fermata dei pullman a Vaglio Lise. Votai a favore. Avevo capito che il rilancio della zona stava per arrivare. Da quel momento in poi non si è più parlato di Vaglio Lise. Ora abbiamo un campo rom che si sta spostando al Terminal di Vaglio Lise. Siamo stati indicati come razzisti. Chiedo pubblicamente al Sindaco un incontro risolutivo. Via Popilia deve essere solidale, accogliente, ma quando la città deve dare l’aiuto si alzano le barricate. Una tendopoli alle porte di una città è una cosa irrazionale, da irresponsabili.
E’ giusto che il Sindaco discuta con noi, non con chi oggi l’ha lasciato solo. Noi vogliamo la nostra parte di rumeni, come Donnici, via Roma e i quartieri più in della città.
La circolare veloce funziona , i cittadini sono contenti, ma mettere 300 persone in una tendopoli non è integrazione, né solidarietà.
Distribuiamo i rom rumeni sul resto della città. Lo possiamo fare anche per tutti i 155 comuni della provincia”.
Sulla stessa lunghezza d’onda di Giovanni Cipparrone anche il collega Giovanni Perri. “Non è solo Cipparrone in questa battaglia, né il Sindaco è solo. Davanti ad alcuni temi non c’è, né ci può essere schieramento politico. Quando si toccano i bambini e le vittime della povertà, non possiamo restare indifferenti. Che tutti i quartieri possano avere l’opportunità di dimostrare la solidarietà di cui sono capaci. Va data a tutto il territorio provinciale la possibilità di dimostrare questa solidarietà”.
Per il consigliere Marco Ambrogio “il problema va affrontato in maniera più complessa. Non si può pensare di ghettizzare una comunità circoscrivendola in un campo. Chiedevamo un intervento all’intera provincia perché solo Cosenza non poteva farsene carico da sola. Ora che il Sindaco Occhiuto è anche Presidente della provincia, i rom, se si vuole risolvere il problema, debbono essere portati per nuclei familiari nell’intera provincia. Occorre dividere il gravame per tutti i 155 comuni del territorio provinciale”.
Per il consigliere Francesco Perri si tratta di “un argomento di estrema delicatezza che abbraccia tante sfaccettature. Bisogna avere coraggio e determinazione ed andare fino in fondo. Abbiamo dato tanto alla comunità rom. C’è stato chi negli anni è stato capace di integrarsi, abbiamo dato case, assistenza sanitaria e sociale, istruzione,Di fronte a fatti sconcertanti che toccano la sensibilità di ogni essere umano, la città deve agire con forza stando vicina ai tutori dell’ordine.
Di fronte al degrado la comunità e il Sindaco devono reagire. Occorre definire con certezza i numeri, spesso e sempre fluttuanti e attivare controlli periodici. Così come bisogna investire altri comuni perché Cosenza non ha i mezzi per ospitare tutti.
Dobbiamo farlo perché è un nostro dovere nei confronti di questi ragazzi e ragazze indifesi. E’ un dovere morale e civile verso noi stessi e la comunità che amministriamo”.
Una soluzione nuova e definitiva è quella auspicata dal Consigliere Claudio Nigro.
“L’argomento che stiamo trattando è uno dei problemi più importanti sia sotto il profilo sociale che sotto quello morale. La possibilità che si sta paventando di mantenere questa tendopoli deve essere solo transitoria.
Ritengo che debba esserci una soluzione che deve interessare l’intera provincia.
Una soluzione unitaria che faccia distribuire i rom sull’intero territorio provinciale.
Oggi lei, Sindaco, è nella possibilità di poterla mettere in pratica”.
Per il consigliere Massimo Bozzo il problema del campo rom è stato affrontato dai consiglieri comunali con grande impegno. L’opposizione alla tendopoli era semplicemente dettata dalla paura di quei fatti che sono venuti a galla anche qualche giorno fa. Non c’è un problema di razzismo. Non è offrendo una struttura che si risolve il problema dei rom. Credo che attraverso la Provincia si riuscirà a risolvere questo problema e come Comune sarà necessario impegnarsi per sapere quanti sono i rom sistemati nel campo di Vaglio Lise”.
Anche sulla questione del campo rom il Sindaco Mario Occhiuto ha inteso replicare.
“Non sono tra quelli che pensa che la povertà si possa eliminare – ha detto Occhiuto. Ritengo che la miseria è cosa diversa e possa essere eliminata totalmente.
Gli episodi di pedofilia registrati al campo rom sono gravissimi dal punto di vista morale, ma nascono dalle condizioni di miseria. Anche se va detto che la miseria investe anche chi rom non è, perché chi ha commesso gli abusi è un nostro concittadino.
Quando si vive una condizione di povertà, se la si vive bene, si è come fortificati nello spirito. Quando si vive la povertà sul fiume, spesso questa povertà diventa miseria, specie quando degrada l’animo umano.
Questo si verifica per i rom, ma anche per gli italiani. Penso che la miseria si possa sconfiggere, la povertà no. Cosa stiamo facendo per sconfiggere la miseria, come ci siamo posti e ci stiamo ponendo nei confronti dei rom?. Cosa facciamo per i nostri concittadini? Sono questi gli interrogativi che ci dobbiamo porre – ha aggiunto Occhiuto. Ci dobbiamo chiedere: questo atteggiamento di contrarietà a queste persone come si riesce a sconfiggerlo? Chiedo di capire qual è il modo giusto.
Con la generosità si può far capire a queste persone che alcune cose si possono sviluppare in modo diverso. Dobbiamo eliminare le condizioni che creano promiscuità. Dobbiamo capire in che modo affrontiamo la situazione, esaminando di quali possibilità disponiamo. I rom vivono nel campo in condizioni di rischio, insicurezza, di mancanza di igiene.
Possiamo anche tirare a campare, come si è fatto prima, però ho sempre pensato e cercato soluzioni. Bisogna offrire soluzioni che mettono ordine, e assicurino igiene e pulizia.
Abbiamo cercato le soluzioni le migliori possibili che vanno nella direzione di eliminare le situazioni di miseria.
Dobbiamo capire come fare. Siamo disponibili. Parliamone, pensando che il problema lo vogliamo risolvere e non rinviarlo.
Si tratta di trovare quelle soluzioni che riguardano la vita dei cittadini”.









 

Autore: Giuseppe Di Donna