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Consiglio Comunale approva documento sulla questione dei rifiuti. Il dibattito in aula

comsiglio comunale
17 mar 2014

Dopo quasi cinque ore di dibattito il Consiglio comunale, presieduto da Luca Morrone e chiamato a discutere, in seduta straordinaria aperta, sull’ordine del giorno presentato da 25 consiglieri (primi firmatari i consiglieri Andrea Falbo e Roberto Bartolomeo) avente ad oggetto la questione rifiuti nella città di Cosenza, ha approvato un documento con undici voti a favore e tre contrari.
Il documento ha riportato il voto favorevole dei Consiglieri comunali Michelangelo Spataro che lo ha illustrato, Massimo Commodaro, Massimo Bozzo, Francesco Spadafora, Luca Morrone, Francesco Caruso, Fabio Falcone, Francesco Perri, Luca Gervasi, Francesco De Cicco e Pierluigi Caputo.
Contrari i consiglieri Marco Ambrogio, Giuseppe Mazzuca e Mimmo Frammartino.
Questo il testo del documento:

Il Consiglio Comunale

- Vista la situazione emergenziale venutasi a creare in città con il blocco per circa 35 giorni (parzialmente consecutivi) dei conferimenti in discarica che di fatto ha bloccato conseguentemente la raccolta dei rifiuti;
- Considerato che tali emergenze accadono sia per una mancata programmazione regionale efficiente, caratterizzata da un ventennio di spreco di risorse senza una moderna soluzione al problema; sia per l’assenza – nelle passate gestioni amministrative – dell’adozione del metodo della raccolta differenziata, che è l’unico modo per ridurre il volume dei rifiuti che finisce in discarica;
- Considerato che, sulla base del riparto delle competenze, spetta legislativamente alla Regione individuare i siti presso i quali conferire l’indifferenziato, mentre ai comuni spetta il mero obbligo della raccolta, dovendo questi conferire poi l’indifferenziato nei siti indicati dall’ente regionale;
- Preso atto che questa Amministrazione ha avviato nel 2011 il sistema della raccolta differenziata, ad oggi giunta alla quota del 41,6% (Dati My Sir Comuni Ricicloni);
- Che contestualmente ha proposto alla Regione, chiedendone apposito finanziamento, la costruzione nel proprio territorio di un Centro di Riciclo e Recupero dei materiali secchi differenziati, al fine di valorizzarli e trasformarli in risorsa, attraverso una migliore selezione e imballaggio;

Tutto ciò premesso

- Riconosce al Sindaco ed all’Amministrazione comunale il raggiungimento di obiettivi progressi nella gestione del ciclo dei rifiuti, attraverso un sistema di raccolta differenziata spinto che ha avuto il pregio di mitigare le dannose conseguenze dell’emergenza appena superata, nonché in relazione ad eventuali emergenze future che dovessero scaturire dall’esaurimento della ricettività dei siti individuati, per competenza esclusiva, dalla Regione;
- Sollecita il Sindaco e l’Amministrazione a completare la copertura in tutto il territorio del sistema PaP, anche attraverso la veloce realizzazione di almeno 3 CRC (Isole Ecologiche), oltre a quello previsto a Donnici, in modo da fornire un utile servizio ai cittadini che potranno recarvisi agevolmente per depositare materiali già differenziati in cambio di sconti sulla tassa sui rifiuti e/o altri benefici economicamente valutabili;
- Invita il Presidente della Regione Calabria e la sua Giunta a rivalutare e accogliere la richiesta di finanziamento di un Centro di Riciclo e Recupero dei rifiuti nella Città di Cosenza, sulla scia del fatto che tale opzione è innegabilmente un punto di progresso sul tema in questione”

Nel corso della seduta che ha registrato l’assenza di rappresentanti della Regione, per la concomitante seduta del Consiglio Regionale e la presenza, tra gli invitati, del Sindaco di Celico Luigi Corrado, del Sindaco di Rovito Felice D’Alessandro e di una nutrita rappresentanza del Comitato Ambientale Presilano, è intervenuto anche il Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.
Occhiuto ha espresso apprezzamento per l’intervento di Italo Romano, delegato del Comitato Ambientale Presilano sottolineando come la prerogativa dell’Amministrazione comunale di Cosenza sia proprio quella di perseguire la politica dei rifiuti zero.
“Per fare questo abbiamo – ha detto Occhiuto – avviato da subito la raccolta differenziata porta a porta e convinto il soggetto gestore a rimodulare il contratto. Abbiamo, inoltre, progettato e programmato un centro di riciclo dei materiali. Non abbiamo ottenuto dalla Regione il finanziamento, ma ripresenteremo il progetto, atteso che da qualche segnale la Regione sembra aver dato la sua disponibilità.
Oltre all’Isola ecologica di Donnici abbiamo in mente anche la realizzazione di altri tre CRC.”
Poi il Sindaco Occhiuto si è soffermato sui risultati della differenziata. “Nel 2011, quando siamo arrivati, la raccolta era sotto zero. Ora siamo al 41,6%, un risultato che consideriamo eccezionale. Possiamo pertanto affermare che in questa città si pratica concretamente e non a parole la politica dei rifiuti zero. Certo non esistono soluzioni magiche, né macchine delle meraviglie che trasformano i rifiuti in prodotti virtuosi, anche perché tutti i processi di trasformazione sono o termici o chimici e quindi inquinano l’ambiente circostante. Noi concorriamo all’obiettivo di sostenibilità del nostro pianeta e siamo, dunque, contrari alle mistificazioni e alle strumentalizzazioni.”
Quindi Occhiuto ha parlato di responsabilità.
“Ci sono responsabilità del passato, della Regione. E’ stato speso più di un miliardo di euro per non fare nulla. Il problema non è certo dell’ultimo anno, ma le responsabilità vanno molto al di là. Non ci si illuda che in pochi mesi – ha aggiunto Occhiuto – si può risolvere il problema. Lavorando con le idee chiare occorrono almeno due anni e mezzo o tre.
E’ un problema complessivo da cui non si esce con facilità. La Regione Calabria ha le sue colpe che risalgono a 20 anni fa, ma ci sarà anche qualcuno che avrà fatto delle discariche di cui adesso paghiamo le colpe.
Cerchiamo di chiarire meglio. Sicuramente queste responsabilità non sono di questa Amministrazione, noi abbiamo già fatto passi in avanti inimmaginabili, nel passato non è stato fatto nulla.
Le soluzioni al problema, anche quelle alternative, devono vederci tutti insieme.
La politica dei rifiuti è stata fatta sinora dai soggetti gestori che hanno strumentalizzato le scelte e creato le emergenze. Non c’è né una logica politica né tecnica, ma solo una logica affaristica che abbiamo denunciato a chiare lettere.
I responsabili sono sul territorio, non è solo la Regione.”


IL DIBATTITO IN AULA


La seduta del Consiglio comunale di ieri si era aperta con la richiesta del consigliere Andrea Falbo, primo firmatario della richiesta di convocazione del consiglio straordinario aperto per dibattere della questione rifiuti nella città di Cosenza, di rinvio della discussione ad altra data per la concomitanza della riunione dell’assise comunale con la seduta del Consiglio regionale, circostanza che ha fatto registrare l’assenza da Palazzo dei Bruzi dei rappresentanti della Regione che erano stati invitati, a cominciare dal Presidente della Giunta Scopelliti e dall’Assessore all’Ambiente Pugliano.
Contro la richiesta di rinvio si è pronunciato il Consigliere Mimmo Frammartino.
“Esprimo la mia contrarietà in maniera convinta – ha detto Frammartino. Si ripete un copione, un film già visto in occasione del dibattito sull’emergenza sanità.
Sul problema dei rifiuti la città non si mostra all’altezza del suo compito. Ma i cittadini si interrogano e pretendono le giuste risposte sui tempi di normalizzazione.
Auspico che una soluzione si trovi al più presto, ma avevamo il dovere di dirlo alla città.”
Favorevole al rinvio si è espresso il Consigliere del PD Marco Ambrogio.
“Esprimo il mio disappunto – ha affermato Ambrogio - verso la Regione che ancora una volta non perde occasione per sbeffeggiare l’intera città, dopo averla snobbata non più tardi di un mese fa sull’emergenza sanità.
Stasera non avremmo potuto puntare il dito contro questa Amministrazione.
Se discutessimo oggi, discuteremmo tra di noi e la discussione sarebbe superflua. Mi schiero pertanto a favore del rinvio, purché sia stabilita una data entro due, al massimo tre settimane.”
Posta in votazione, la richiesta di rinvio è stata respinta con 11 voti contrari, 10 favorevoli e due astenuti.
Si apre allora il dibattito con la relazione del consigliere Andrea Falbo, primo firmatario, insieme a Roberto Bartolomeo, della richiesta del consiglio straordinario aperto.

“Ritenevo opportuno e doveroso – ha esordito Falbo - che ci fossero coloro i quali hanno un’importanza fondamentale sulla questione dei rifiuti. Comunque sia, la richiesta di convocazione di un consiglio comunale aperto sulla questione dei rifiuti ci è sembrato un atto doveroso e conseguenziale per chi rappresenta le istituzioni. La politica si deve assumere le proprie responsabilità dando le giuste risposte ai cittadini.”
Falbo ha poi ringraziato quei colleghi del Consiglio comunale che hanno portato finanche a Roma la questione dei rifiuti, così come un ringraziamento particolare ha rivolto al Comitato dei cittadini presilani, “giustamente preoccupati della salute dei loro figli. Occorre evitare – ha aggiunto Falbo - questa guerra tra poveri. Mi sento di affermare con grande convinzione, e nessuno di noi si senta escluso, che è sui rifiuti, così come sulla sanità e sul lavoro, che si gioca la partita più importante per la politica calabrese.”
Falbo è partito da una premessa fondamentale: “va dato atto al Sindaco Occhiuto di aver avviato per la prima volta a Cosenza la raccolta differenziata, così come gli va dato atto di credere fermamente in questa scelta politica. Penso che il Comune di Cosenza sia l’unico capoluogo ad aver raggiunto una percentuale di differenziata sufficiente rispetto agli altri comuni capoluoghi di provincia.”
Poi è passato alle proposte: “adeguiamo la tassa alla produzione dei rifiuti pro-capite e incentiviamo i cittadini sostenibili con forti riduzioni della tassa sui rifiuti, prevedendo il tutto sul nuovo regolamento dei rifiuti, altrimenti si rischia che anche in quelle zone dove si attua una buona raccolta differenziata, la cittadinanza torni ad essere passiva, in quanto non solo non vede un ritorno economico, ma rischia di trovarsi di fronte ad un aumento nella bolletta. Nessuno si senta escluso, dicevo, e soprattutto – ha proseguito Falbo – non si sentano esclusi colorio i quali, destra, sinistra e centro, hanno governato la Regione in questi ultimi vent’anni, proprio perché è in quella sede che si decidono le strategie politiche da attuare per la risolvere la questione dei rifiuti una volta per tutte. E se il Commissario, subentrato certamente per incapacità della classe politica locale, ha sperperato in 16 anni fondi per oltre un miliardo di euro, portando di fatto al prevedibile collasso del sistema regionale del ciclo dei rifiuti, avvantaggiando di fatto solo i cosìddetti prenditori, la restituzione alla politica delle scelte decisionali si è mostrata subito vana, con due conseguenti ordinanze emergenziali da parte della Regione che contravvengono sia alle leggi nazionali che a quelle europee.”
Poi Falbo indica la strada da seguire: “riduzione dei rifiuti, riciclaggio e riuso, partendo dal basso e includendo nei vari percorsi di formazione e sensibilizzazione la cittadinanza che, a seguito delle emergenze, sta acquisendo rande consapevolezza. Qualche giorno fa ho letto la nosta dell’assessore regionale Pugliano che comunicava ai cittadini calabresi l’assenza di solidarietà da parte di tutte le regioni italiane che non hanno dato alcuna disponibilità nell’accogliere, in un momento così delicato per la Calabria, i nostri rifiuti.
Non ci hanno degnato di uno sguardo e questo ci deve far rfilettere, ma soprattutto indignare. Un’indignazione che deve avvenire a prescindere dalle posizioni politiche perché la Calabria, viceversa e in diverse occasioni, ha mostrato sempre la sua enorme solidarietà, basti pensare all’ultimo caso delle armi chimiche nel porto di Gioia Tauro. E allora mi chiedo se non sia arrivato il momento di unirsi, a prescindere dal colore politico, per un progetto comune per la Calabria e che si riparta, davvero questa volta, non dai manifesti o dagli slogan, ma dalle proposte concrete e sostenibili e dall’aria pulita. E’ di quella che abbiamo veramente bisogno”.
Subito dopo la relazione del consigliere Andrea Falbo si è iscritto a parlare il Sindaco di Celico Luigi Corrado che ha preliminarmente evidenziato come “si siano persi circa 15 giorni di tempo per dare risposte concrete alla città di Cosenza e come non si riesca ad avere un tavolo tecnico in Prefettura. Non ci sembra – ha detto Corrado - una richiesta smisurata, ma un confronto con chi ha le competenze giuste. Sarebbe stato un modo per confrontarci ed uscire prima dall’emergenza. Qualcuno non lo ha voluto. E’ a nostro parere un dovere convocarlo.”
Corrado ha evidenziato ancora “uno scollamento tra istituzioni. Ciò che conta è l’istituzione, non il numero degli abitanti, né l’ampiezza territoriale. Non è questa la sede per le polemiche. Mi sarei aspettato, però, dalla Regione un segno tangibile per le nostre comunità e per chi sta iniziando il processo della raccolta differenziata.
E’ ancora impossibile risolvere il problema dei rifiuti.
Voglio portare a modello la Presila per la scelta amministrativa e politica, che ha richiesto impegno di risorse finanziarie, supportate dall’intelligenza della nostra comunità che ci ha permesso di attivare un sistema che possa ridurre al minimo il rischio ambientale.
Dobbiamo assumere impegni seri e pubblici con i nostri amministrati e chiedere apertamente, partendo da Cosenza, da qui a sei mesi, che le percentuali di differenziata vengano aumentate di almeno il 30%.”
Ad invocare coesione e a chiedere di fare fronte comune, al di là delle competenze territoriali e dal colore politico, è stato anche il Sindaco di Rovito Felice D’Alessandro.
Dopo aver tracciato un breve excursus dell’azione del Comitato ambiente presilano e dei sindaci della presila, D’Alessandro ha illustrato la proposta elaborata dal Comitato e condivisa dai Sindaci della Presila. “E’ questa la proposta che porteremo avanti e che vorremmo si allargasse anche a Cosenza.”
Una proposta che prevede sostanzialmente primaria attenzione a tutte le vecchie discariche sui territori, con l’avvio di definitivi processi di bonifica, una politica pubblica e partecipata sui rifiuti, adottando la strategia rifiuti zero e l’istituzione di isole ecologiche zonali. “Rovito – ha aggiunto D’Alessandro – è un comune pilota per l’avvio di questa strategia. Una buona politica dei rifiuti può costituire una ricchezza in termini occupazionali ed economici”. Sulla differenziata D’Alessandro ha rimarcato poi la necessità di avviare, come punto di partenza, un’adeguata formazione e sensibilizzazione che deve necessariamente partire dalle scuole.
E un ringraziamento finale il Sindaco di Rovito lo ha riservato al Comitato ambientale presilano “che ha dimostrato di essere un cantiere aperto di proposta politica”.
E il Comitato ambientale presilano è intervenuto in Consiglio attraverso un delegato, Italo Romano, il cui intervento, come già detto nel comunicato di ieri sera, è stato apprezzato anche dal Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto.
“Noi non vogliamo una discarica a Celico – ha detto Romano - come non la vogliamo da nessun’altra parte. Siamo per i rifiuti zero.”
Romano giudica una forzatura l’ordinanza della Regione Calabria. Stiamo rischiando denunce penali perché vogliamo difendere il territorio. Il Comitato è un organo indipendente e siamo stanchi della strumentalizzazione dei politici e dei giornali.
La Provincia è stata assente per 25 giorni. Siamo stati lasciati completamente soli. Inizieremo un esperimento sui rifiuti zero e per quanto concerne il ciclo chiuso dei rifiuti, bisogna intervenire a monte della catena di produzione.
Abbiamo visto per anni salire camion verso Celico. Le discariche degli anni ’80 perdono percolato. Non è una situazione normale.
Tutti i partiti hanno cercato di strumentalizzare questa protesta.
Siamo stati additati come i responsabili di questo scempio. L’invito che ora rivolgiamo è : basta guerre tra poveri e basta strumentalizzazioni. Cerchiamo di essere compatti verso la regione ed elaboriamo, tutti insieme, Cosenza compresa, una proposta da discutere e da far approvare.”
Subito dopo l’intervento del rappresentante del Comitato il Consigliere Giovanni Cipparrone chiede di essere iscritto a parlare, ma il Presidente dell’Assemblea Luca Morrone dice che il tempo per le prenotazioni è già scaduto. Polemicamente Cipparrone abbandona l’aula.
E poi la volta del Consigliere Francesco Spadafora.
“I 16 anni di commissariamento – dice Spadafora – sono stati un vero e proprio fallimento, testimoniato dallo sperpero di ben due milioni di euro. Il Piano dei rifiuti è stato non solo fallimentare, ma anche scellerato, perché ha favorito imprese private che hanno forti interessi. L’unica soluzione percorribile è quella di avviare la differenziata porta a porta in tutti i comuni.
Con la differenziata potremo dire basta all’uso scellerato delle discariche in cui vengono conferiti materiali dannosi e pericolosi per la salute pubblica.
Questa Amministrazione – ha rimarcato Francesco Spadafora - con grandi sforzi sta cercando di migliorare il ciclo dei rifiuti solidi urbani.
Nell’ottobre 2011 ha avviato la differenziata porta e porta da Donnici, Borgo e S.Ippolito ed ora la sta man mano estendendo con risultati soddisfacenti.
Il Sindaco Occhiuto sta portando avanti il progetto di un centro per il ciclo dei rifiuti che, se realizzato, sarà una vera risorsa economica.
L’uso delle discariche deve essere uguale per tutti. Non può accadere quello che è successo a Celico, dove solo al Comune di Cosenza è stato impedito di conferire i rifiuti in quella discarica nonostante le autorizzazioni del Governo regionale.
Probabilmente – ha aggiunto Spadafora - qualche esponente politico avrà valutato bene che i rifiuti di Cosenza adesso profumano di meno. Auspico che su quanto accaduto gli organi competenti facciano piena luce.”
Dopo l’intervento del Sindaco Occhiuto di cui abbiamo riferito nel comunicato di ieri sera, la discussione è ripresa con l’intervento del Consigliere Mimmo Frammartino che ha espresso apprezzamento per il gesto del Sindaco Occhiuto di affiancare sabato scorso gli operatori di “Ecologia Oggi” nelle operazioni di pulizia della città. “Un gesto simbolico forte che manda un messaggio che parzialmente condivido.
Per Frammartino “l’assenza della Regione dal Consiglio la fa restare imputata.
Il direttore del dipartimento Bruno Gualtieri sarebbe potuto venire. Un segnale di attenzione ce lo saremmo aspettati anche con la presenza di un tecnico.
Non lo dico per appartenenza, cari amici della Regione, non ci state aiutando, né quelli di centrosinistra né quelli di centro destra.
Su questo modo di intendere la politica noi non ci stiamo.
Tra poco le giornate saranno caldissime e i rischi saranno maggiori.
Dobbiamo cominciare a tracciare una solidarietà tra di noi, affinché il grande assente di oggi, al prossimo consiglio non ci sia più. In assenza di questo segnale possiamo fare ben poco.”
Per il consigliere Raffaele Cesareo “il problema dei rifiuti non è risolvibile in questa sede, ma abbiamo il dovere di informare la cittadinanza. Sarebbe stato opportuno che oltre alla relazione del primo firmatario ci fosse stata la relazione del Sindaco. Ma ci rendiamo conto che le decisioni che vengono assunte prescindono dai miseri contributi di un misero consigliere comunale. Ne prendiamo atto e ce ne faremo una ragione.
E’ noto che quello dei rifiuti rappresenta un grande business che muove trasversalmente grandi interessi.
Il commissariamento risale al 1998, ma le responsabilità sono generalizzate. Non accetto che venga puntato il dito solo contro questa Amministrazione regionale.
La soluzione da ricercare va nella direzione di cui parlava il Sindaco. In maniera cogente si dia seguito alla raccolta differenziata perché e l’unico modo per ridurre al minimo il problema dei rifiuti. E che ben vengano le sanzioni se servono ad educare il cittadino.
Il grosso business dei rifiuti sommato alla volontà politica trasversale hanno fatto sì che nascessero le guerre tra poveri. Non possiamo più sopportarle. Ecco perché diventa importante dar vita ad un Comitato congiunto tra Comuni, cittadini e tecnici.”
Dopo Cesareo interviene il consigliere Roberto Bartolomeo: “Le responsabilità sono da dividere tra tutti e una parte di colpe è anche nostra. Mi sembra un Consiglio comunale molto somigliante ad una passerella preelettorale.
Stasera ho assistito a una cosa vergognosa. Si dice che io e Falbo non ci troviamo in accordo con la maggioranza. Eravamo stati ossequiosi per rinviare il Consiglio. Siamo andati a votare la richiesta di rinvio e cosa accade? Che il gruppo del Sindaco e del Presidente si spacca. E poi siamo noi che votiamo in maniera difforme?
Non sono d’accordo con Frammartino sul fatto che i signori della Regione non hanno partecipato. Noi gli abbiamo dato l’alibi. Dobbiamo, invece, incalzarli e stasera li avrei voluti guardare negli occhi.
Le responsabilità sono di tutti, nessuno escluso e stasera è andata in scena una farsa.
Ecco perché non parteciperò alla stesura di documenti, né voterò documenti di qualsiasi genere.”
Per il consigliere Marco Ambrogio, intervenuto successivamente, “due presupposti servono alla politica e invece mancano del tutto: la serietà e la correttezza perché quello cui abbiamo assistito stasera è uno spettacolo indecoroso. L’assenza del Sindaco – ha riamrcato Ambrogio – denota poca correttezza. Occhiuto ci ha portato alla ribalta nazionale per la cattiva gestione dei rifiuti. Ottima è stata, però, la sua iniziativa dimostrativa. Ma le notizie che ho sentito stasera non mi confortano, quando sento parlare di nuovi centri di riciclo.
Dobbiamo perseguire l’obiettivo dei rifiuti zero, come è avvenuto al Centro di Capannori che ho visitato personalmente e dove opera il dott.Rossano Ercolini , insignito del premio per l’Ambiente addirittura da Obama. Sono questi i risultati da elogiare non il 40% di differenziata di cui parla il Sindaco che mente sapendo di mentire. E’ vero – ha sottolineato amcora Ambrogio - che la differenziata è partita nel 2011, ma è un progetto di due anni prima.
Il termine per adeguarsi ai rifiuti zero è il 2020. O ci adeguiamo o siamo tagliati fuori.
Proporrò che il consiglio venga riconvocato alla presenza di un tavolo istituzionale”.
Per il consigliere Francesco Perri “certe assenze fanno male, creano imbarazzo e fanno pensare a un accostamento superficiale al problema che stiamo dibattendo.
Ho rispetto dei ruoli, ma chiedo e pretendo il rispetto del mio ruolo di consigliere.
Occorre avere maggiore consapevolezza delle questioni e adottare tutti gli accorgimenti possibili per garantire la salute dei cittadini. In una parola, bisogna lavorare insieme.
In questa fase non c’è stata la sensibilità che ci si attendeva.
Bisogna smettere di utilizzare la politica per difendere interessi di parte o di fazioni.
Il problema dei rifiuti non è un problema che si può risolvere nel giro di qualche settimana. Dobbiamo trovare le soluzioni giuste che garantiscano a tutti salute e benessere”.
Il consigliere Michelangelo Spataro inizia il suo intervento, spiegando anzitutto perché ha votato contro il rinvio, chiamando in causa il Consigliere Marco Ambrogio.
“Avevamo raggiunto un accordo – dice Spataro - per chiedere un rinvio. Se poi si entra nel merito della sanità, dei fondi europei, ecc, è ovvio che si va ad innescare un meccanismo che tocca inevitabilmente questa maggioranza. Bisognava semplicemente votare il rinvio e non attardarsi su altre questioni”.
Quindi Spataro entra nel merito della questione rifiuti. “Sono stato insieme ad alcuni consiglieri e con il Presidente Morrone a visitare l’impianto di Celico. Non esiste alcun centro di stoccaggio, quella è una vera e propria discarica avendone tutte le caratteristiche. Questo sistema purtroppo da 20 anni produce ricchezza. Vorrei ricordare l’impegno del Sindaco di S.Giovanni in Fiore che si era dichiarato disponibile a far scaricare l’intera Presila. Ma la discarica di San Giovanni in Fiore è stata bloccata dall’Arpacal perché sarebbero state rinvenute tracce di manganesio nel pozzo del biogas. A Cosenza si sta compiendo uno sfrozo enorme. Abbiamo rivisto il piano di azione di Ecologia Oggi e li abbiamo incaricati della differenziata.
Il chilometro zero non esiste nemmeno nelle città più quotate”.
Dopo le divergenti posizioni espresse in aula da alcuni consiglieri che non avevano condiviso il metodo con cui si era arrivati alla stesura di un documento conclusivo, Spataro ha chiesto di aprire una verifica di maggioranza.
“Non si può pretendere – ha adetto Spataro - che siano sempre le stesse persone a metterci la faccia.
I voti utili sono i voti di bilancio. Le maggioranze che riconosco sono quelle che si prendono le responsabilità. I documenti validi sono quelli che comportano responsabilità personali e patrimoniali. Chiedo una verifica personale per capire cosa intendiamo fare da qui al 2016”.
Dopo Spataro è intervenuto il consigliere Massimo Bozzo.
“E’ la quarta o quinta volta che si parla di rifiuti, avevamo la necessità di confrontarci con la Regione e con gli altri comuni. E’ stato bello ascoltare il sindaco di Celico, siamo andati nella sua discarica. Non è possibile che venga realizzata una discarica, dopo di che ci si ricorda che non può essere aperta a tutti con una decisione che manda in tilt il sistema di raccolta di Cosenza.
Abbiamo ottenuto risultati con la differenziata, certificati e destinati ad aumentare. Concordo con Spataro quando dice che l’atto politico più importante oltre alle dichiarazioni programmatiche è il documento di bilancio. E’ necessario un confronto all’interno della maggioranza. Dobbiamo capire se c’è la volontà di scrivere una pagina o chiudere il libro a metà. Facciamo una riunione di maggioranza per capire quello che siamo e dove vogliamo andare”.
Dopo la presentazione da parte del Consigliere Spataro, il documento conclusivo è stato posto in votazione e, com’è noto, è stato approvato con 11 voti a favore e tre contrari.

 

 

Autore: Giuseppe Di Donna