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Da Cosenza un significativo contributo alla conoscenza dell'endometriosi. Nasce il Punto d'Ascolto delle volontarie A.I.E.

endometriosi new
12 mar 2014

“Sai cos’è l’endometriosi? Chiedimelo!”. Può sembrare un semplice invito ma non è difficile leggere dietro queste poche parole l’allarme sociale che sottintende e, nello stesso tempo, il sentimento di solidarietà e l’offerta di sostegno che anima chi quell’invito lo porge. È chi già conosce bene cos’è l’endometriosi ed è già uscita da quel tunnel di solitudine nel quale spesso si trovano le donne che ne soffrono e che malamente ci convivono.
È stata una settimana importante quella appena trascorsa per tutte le donne affette da endometriosi, grazie all’A.I.E., associazione italiana endometriosi, che ha dato vita a tante iniziative nell’ambito della Settimana Europea della consapevolezza dell’endometriosi, patologia che nel nostro paese colpisce il 10% delle donne fertili. Anche dalla città di Cosenza è partito un importante contributo grazie al singolare evento, che nella cornice del teatro Rendano ha unito scienza e arte, promosso dall’associazione attraverso la socia volontaria Debora Falcone e con il fondamentale sostegno della Fidapa e dell’Amministrazione comunale. In attesa che lo Stato riconosca l’endometriosi come malattia sociale – rimane questa la grande battaglia - non si può non dire grazie alle tante volontarie, Debora tra queste, che con la loro testimonianza di come oggi per loro sia più facile convivere con la malattia (cronica) perché l’hanno affrontata e di come non le abbiano permesso di portarsi via i loro sogni di donna, hanno abbracciato la missione di ‘stanare’ le tante, tantissime, che ancora non sanno o non vogliono riconoscere di avere un problema.
Un’azione sociale condivisa dall’Amministrazione comunale, presente con il Sindaco Mario Occhiuto e l’assessore alla solidarietà Manfredo Piazza, e dalla Fidapa che, attraverso la sua presidente Silvana Gallucci, profonda conoscitrice del mondo giovanile e delle sue dinamiche, ha lanciato un messaggio che merita profonda considerazione: lanciare una campagna informativa nelle scuole, che significa anche prevenzione.
Intanto Cosenza si sta allineando alle altre città italiane dove l’A.I.E. ha attivato, come è nella sua mission, i gruppi di auto aiuto e i punti di ascolto, gestiti dalle sue volontarie. Strumenti di sostegno e supporto psicologico, a volte indispensabili per andare con serenità verso le figure mediche, ovunque esse operino. La Casa di Cura Sacro Cuore si è offerta come sede logistica all’iniziativa che è sempre auspicabile possa trovare analogo supporto anche altrove. Più ampia è la rete, più alta è la probabilità che nelle sue benevole maglie attragga tante donne afflitte da una patologia insidiosa, che condiziona fortemente la loro quotidianità, la loro vita affettiva, per non parlare delle gravi conseguenze a cui può portare se non riconosciuta e curata.
Tutti questi messaggi - inframmezzati dagli interventi artistici di Orsetta Foà, che ha commosso la platea leggendo una poesia del padre Arnoldo, di Alessandra Sani, di Ezio Conenna, e dagli interventi musicali di Rosa Martirano e Cataldo Perri – sono passati nella sala Quintieri del Rendano attraverso la testimonianza della stessa Debora Falcone oltre che delle dottoresse Raffaella Delfini e Fabiana Tatoni, che si sono soffermate sulle implicazioni psicologiche della malattia oltre che sui sintomi fisici.
L’impegno continua, la settimana europea avrà giovedì 13 marzo una significativa e corale appendice nella ‘Million Women March for Endometriosis’. Fra le altre iniziative, a Roma è prevista una marcia pacifica, un grande flash mob con partenza dal Colosseo, per camminare tutti insieme uniti per la causa. Aie Onlus distribuirà gratuitamente le magliette con la scritta ‘Sai cos'è l'endometriosi? Chiedimelo!’.
www.endoassoc.it

Autore: Annarita Callari