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Commissione Cultura a Palazzo Giannuzzi-Savelli per il tributo allo studioso, meridionalista e libraio Antonio Rizzuti

tonino rizzuti
28 gen 2014

A Palazzo Giannuzzi Savelli, uno dei più antichi della città, dal settecento dimora dei baroni Savelli e dall’ottocento anche dei marchesi Andreotti Loria, e parte del quale ha ospitato la sede del Seggio dei nobili, abita oggi, con la sua famiglia, Antonio Rizzuti, meridionalista convinto, studioso gioachimita, da tutti conosciuto come il titolare della libreria “Legenda” di corso Telesio che da un po’ di tempo ha chiuso i battenti, da quando l’attuale stato di salute di Tonino, come è affettuosamente chiamato dagli amici, non gli ha più consentito di occuparsene.
L’impegno di Rizzuti per la cultura, per la diffusione del libro e il suo amore per il centro storico hanno sollecitato l’attenzione della Commissione cultura del Comune di Cosenza che da più tempo stava pensando di organizzare un tributo per lui.
L’idea ha trovato realizzazione proprio ieri, allorquando alcuni componenti dell’organismo consiliare, con in testa il Presidente Claudio Nigro si sono recati nell’abitazione di Rizzuti nel centro storico.
Un appuntamento che nessuno dei suoi amici ha voluto mancare. L’affetto e la stima per Tonino ha radunato a Palazzo Giannuzzi-Savelli, alla presenza della moglie, la baronessa Ombretta Savelli Passalacqua, dei familiari e dei parenti stretti (dal figlio Paolo ai nipoti, alla sorella) anche coloro che quotidianamente e con particolare frequenza si recavano, finché è rimasta aperta, nella libreria “Legenda” di Piazza Duomo: il dirimpettaio rettore della Cattedrale Don Giacomo Tuoto, Umile Trausi, già Presidente della Circoscrizione Centro storico e titolare di un negozio di arte sacra e articoli religiosi su Corso Telesio, William Gatto, fondatore del Parco Tommaso Campanella con cui Tonino ha sceneggiato un cortometraggio su Alarico, di cui è stata approntata anche una versione in tedesco, Alfredo Iuliano, comunicatore e operatore dell’informazione, molto amico di Rizzuti che con lui ha realizzato lunghe interviste televisive. E ovviamente i membri della Commissione cultura con il consigliere Mimmo Frammartino nella veste di relatore.
Il significativo incontro, conclusosi con la consegna del riconoscimento ad Antonio Rizzuti, felicissimo di riceverlo, è stato introdotto dal Presidente Claudio Nigro.
“Tributare un omaggio a Tonino Rizzuti era un atto dovuto per quello che ha dato alla città di Cosenza e al suo centro storico – ha detto Nigro.
Avremmo voluto farlo nella sede istituzionale, a Palazzo dei Bruzi, ma è per noi un onore farlo qui nella sua casa.”
Con pazienza quasi esegetica Mimmo Frammartino ha raccolto anche alcune testimonianze fuori dal territorio regionale, fin dove si è propagata l’eco di Tonino Rizzuti, personaggio con il quale spesso la città di Cosenza viene identificata da turisti e visitatori occasionali che anche a distanza di tempo ne conservano integro il ricordo. E’ il caso di Giorgio Marchese, direttore del giornale on line “La strada” che ne ha esaltato in una sorta di piccolo trattato la gentilezza e l’affabilità, manifestategli a piene mani durante un incontro casuale in Sila a Lorica, nel 2009. O ancora quello di Stefania Cavazzon, poetessa residente a Parma, che ha ricevuto da Tonino Rizzuti ispirazione per la composizione di alcune sue liriche, una su tutte “Solità-santità, sorta di poemetto sulla Sila dedicato proprio a lui. La Cavazzon ha fatto pervenire per l’occasione un suo messaggio nel quale definisce Rizzuti “non solo uno studioso, ma anche un propagatore di idee, fantastico suscitatore e sostenitore di filantropia.”
Per Frammartino Tonino Rizzuti esprime “il meglio della cultura meridionalista, in quanto il Mezzogiorno è stato sempre al centro dei suoi pensieri, ma Rizzuti è anche un fine gioachimita e un cavaliere di luce.
Quando si parla di Antonio Rizzuti si parla della Cosenza colta e Cosenza è orgogliosa di annoverarlo tra i suoi figli più illustri.”
Umile Trausi ha ricordato la profonda amicizia che lo lega a Rizzuti, i colloqui estemporanei, gli aneddoti abbastanza recenti, come l’incontro fortuito nella sua libreria con il regista Pupi Avati, con cui si intrattenne a parlare per più di tre ore, o con la parlamentare Livia Turco. “Tonino – ha rimarcato Trausi - ha rappresentato e continua a rappresentare il grande abbraccio che accompagna le persone e i viandanti di Piazza Duomo. Ha acceso i nostri cuori e la nostra vita.”
Giudizio condiviso da William Gatto per il quale Tonino Rizzuti è “lo zio dei cosentini, la memoria storica della città e dispensatore di consigli preziosi. Da buon gioachimita mi ha svelato tutti quei segreti che non si trovano neanche nei libri.” Grande conoscitore del Duomo e della sua simbologia e abile poeta, in questa ultima veste ha pubblicato diverse raccolte, come “Gaudeamus igitur- Una vita: amori, speranze”, arrivata alla quarta edizione. Un libro che nel corso della insolita riunione della Commissione cultura è stato letteralmente saccheggiato sì da trasformare l’incontro in un vero e proprio reading di poesia con Gatto, Trausi, Iuliano e lo stesso Frammartino ad alternarsi in veste di declamatori. Iuliano ha aggiunto di suo che in Tonino Rizzuti ha sempre visto un promotore del libro, al punto da paragonarlo a Monaldo Leopardi, padre del poeta di Recanati che amava fare incetta di libri e grazie ai quali il figlio avrebbe poi trovato la strada maestra. Un pizzico di malinconia nelle parole di Iuliano quando viene evocato il ricordo della libreria “Legenda” la cui chiusura “equivale ad una stretta al cuore”.Tocca, infine, a Don Giacomo Tuoto tirare le fila dell’incontro particolare con Tonino Rizzuti nel quale – per il rettore della Cattedrale – spiccano tre qualità fondamentali: l’impegno culturale, l’accoglienza, la giovialità. Mai un’arrabbiatura, mai una caduta di tono”.




 

Autore: Giuseppe Di Donna