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Inaugurata alla Casa delle Culture la mostra dell'artista cosentina Zefa Paci

l\'artista cosentina zefa paci
02 gen 2014

Depositaria di una tecnica unica e poco usuale, quella di dipingere in acrilico sul retro della tela. Un po’ uno status esistenziale, quello di Zefa Paci, giovanissima artista cosentina, di sangue albanese e genitori siciliani, contrassegnato da azioni controcorrente che le hanno fatto prendere la vita sempre un po’ al contrario.
Anche se nel suo modo di dipingere ci sono – per sua stessa ammissione- implicazioni di carattere filosofico e una sorta di desiderio di proteggere ad ogni costo le sue creazioni pittoriche dagli occhi di chi non è in grado di comprenderle, fino a rinchiuderle, con la tecnica della pittura sul retro tela, in una sorta di recinto che, però, disvela, oltre le cose, la verità e l’essenza della vita.
Autodidatta e fiera di esserlo, Zefa Paci, dipinge da 5 anni. Attualmente insegna storia dell’arte in un Istituto superiore di Sassuolo, ma quando può torna nella sua Cosenza. Appena il tempo, prima della riapertura della scuola, di inaugurare, alla Casa delle Culture, la mostra, dal titolo “L’attesa”, che in 18 quadri sintetizza, in una serie di percorsi che simboleggiano anche i diversi stati d’animo dell’artista, punteggiati da differenti cromatismi, la visione che Zefa Paci ha della donna, colta dalle sue pennellate, veloci, quasi aeree, in stato di gravidanza, ma anche in uno stato psicologico, di attesa, quasi sempre vana, dell’amore che stenta a materializzarsi e che ricaccia la figura femminile in una perenne solitudine dalla quale non riesce ad affrancarsi.
Il vernissage della mostra, patrocinata dall’Amministrazione comunale e organizzata in collaborazione con la Galleria Marano di via Isonzo, si è tenuto questa mattina alla presenza del Sindaco Mario Occhiuto che nel suo intervento, oltre ad esprimere apprezzamento per la giovane e promettente artista cosentina, ha sottolineato l’immortalità dell’arte – a dispetto di quanto sempre più spesso la critica ufficiale ama sentenziare – e la sua capacità di veicolare dei messaggi. Il primo cittadino ha espresso, inoltre, la volontà di utilizzare temporaneamente la Casa delle Culture, in attesa che si concretizzi il progetto dell’Amministrazione comunale, come Museo dell’arte contemporanea, annunciando, inoltre, che molto presto Cosenza ospiterà, in collaborazione con la Fondazione Carical, la mostra su Andy Warhol, attualmente a Milano, a Palazzo Reale. Occhiuto ha poi augurato ai presenti “un Buon anno pieno di bellezza per migliorare la nostra città. La bellezza – ha aggiunto il Sindaco - è anche un metodo che influisce sui comportamenti ed uno stile di vita che deve orientare i processi di costruzione della città.”
Con l’occasione Mario Occhiuto ha ricordato anche i progetti che prenderanno forma nell’anno appena cominciato. “E’ stata appaltata la Via degli artisti – ha detto - che si snoderà sul Lungo Fiume e che per tre chilometri ospiterà luoghi attrezzati per gli artisti (27 box-art polivalenti) insieme a locali pensati appositamente per i giovani.”
Occhiuto ha inoltre ricordato il progetto per la realizzazione del Museo di Alarico, dove attualmente è ancora in piedi, ma per poco, l’ex Hotel Jolly che sarà acquisito dal Comune e quindi demolito, e quello della riqualificazione di S.Lucia dove sorgerà il Museo del Gusto (con un particolare orologio del gusto) collegato con il Museo del Gusto di Torino. Nelle altre realizzazioni, che riguardano il patrimonio artistico e architettonico, indicate dal Sindaco, rientrano poi il completamento del complesso di San Domenico e quello del Museo dei Brettii.
Tornando alla mostra di Zefa Paci, nel corso del vernissage è intervenuta la critica d’arte Tiziana Vommaro che ha presentato le opere della personale dell’artista cosentina, soffermandosi soprattutto sul leit-motiv dell’esposizione, l’attesa, che “oltre ad essere uno stato fisico è anche uno stato psicologico” – ha detto la Vommaro, ricordando anche i precedenti illustri della letteratura con la donna in attesa per eccellenza, Penelope. L’allestimento – ha aggiunto la critica d’arte – è concepito come un percorso della produzione pittorica di Zefa che parla soprattutto di maternità, analizzando la donna che è felice di diventare madre e quella che non ne accetta lo status. Nel ciclo degli autoritratti, invece, si scopre una Zefa Paci più autentica che si mette a nudo e che per la prima volta nei suoi retro-tela dipinge le figure maschili.” In altri quadri la donna raffigurata dall’artista ha elaborato il lutto dell’assenza dell’uomo, segno che sa di farcela e di farcela da sola ed è qui che si staglia l’elogio della donna e delle sue capacità.
La mostra di Zefa Paci sarà visitabile alla Casa delle Culture fino a sabato 11 gennaio. secondo i seguenti orari : tutti i giorni (tranne domenica 5 gennaio e lunedì 6 gennaio) dalle 9,00 alle 19,00 (orario continuato).
Per informazioni: Galleria Marano, via Isonzo, 1 – Cosenza – tel. 098471030.


 

Autore: Giuseppe Di Donna