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Verso la creazione di una rete tra Comune, terzo settore e volontariato. Al Rendano l'incontro tra Amministrazione comunale e realtà sociali

conferenza terzo settore
18 dic 2013


Una rete tra Comune, terzo settore e mondo del volontariato che, in una logica di confronto costruttivo sempre più serrato, sappia affrontare diversamente ed in maniera più partecipata i bisogni sociali della città.
Da questa necessità non sembra si possa più prescindere e la conferma è venuta dall’incontro, dal tema “Terzo settore : risorsa per il territorio”, terminato in serata nella Sala “Quintieri” del Teatro “Rendano” dove, per iniziativa dell’Assessorato alla solidarietà e coesione sociale, guidato da Manfredo Piazza e con la collaborazione del CSV (Centro Servizi per il Volontariato) della provincia di Cosenza, sono state invitate le realtà sociali del territorio per un primo confronto nel corso del quale sono stati ascoltati i bisogni e gettate le basi per l’individuazione di una nuova metodologia partecipata in grado di esprimere un nuovo modello di welfare.
All’appello dell’assessore Piazza hanno risposto 36 associazioni e sette cooperative sociali. Certo, non un numero esaustivo, ma una buona base di partenza sulla quale poter cominciare a lavorare e implementare le progettualità necessarie ad imprimere una svolta.
Nelle conclusioni di Manfredo Piazza il percorso è già tracciato: “un cammino nel quale al Comune deve essere riconosciuta centralità, ma che preveda anche il rilancio del rapporto tra l’ente di prossimità, il terzo settore, il mondo del volontariato e le imprese sociali.”. Quel che Piazza ha ribadito a più riprese è “una presenza più proficua delle realtà sociali nel territorio che valorizzi le loro risorse per far sì che la città di Cosenza faccia sistema intorno al welfare”. Per il titolare della delega alla solidarietà e coesione sociale della giunta Occhiuto “l’Amministrazione comunale è pronta a mettersi in gioco e a puntare ancora di più sull’associazionismo e sul volontariato, ma è necessario avere un interlocutore unico, e cioè, la rete.”
Rispondendo anche ai numerosi interventi che si sono succeduti e che non hanno mancato di evidenziare talune criticità, l’Assessore Piazza ha anche enunciato gli sforzi che l’Amministrazione comunale va compiendo, cercando di dare risposte alle domande che provengono dall’area del disagio, nonostante le risorse governative e regionali siano state falcidiate. “Per essere una città del Sud pressoché priva di risorse, Cosenza sta cercando in tutti i modi di mantenere inalterato il livello dei servizi, sforzandosi di trovare, da qualche parte nel bilancio dell’Amministrazione comunale, le risorse che servono. Noi su questo non arretreremo di un millimetro – ha aggiunto Piazza – ma cercheremo in tutti i modi di potenziare i nostri servizi, ben sapendo che per migliorare le cose ci vuole “un ruggito”, come ha detto qualche giorno fa Papa Francesco a proposito delle povertà, vecchie e nuove. Ma il ruggito non può che vederci insieme, noi, le associazioni e il volontariato.”
L’assessore al welfare di Palazzo dei Bruzi ha ricordato poi i progetti in itinere e le relative risorse già assegnate dalla Regione: circa 900 mila euro per i PAC destinati all’assistenza delle persone non autosufficienti, altri 400 mila euro per interventi di inclusione sociale, l’adesione, di prossima presentazione, al progetto “Home Care” dell’INPS per assicurare l’assistenza domiciliare ai disabili che appartengono a nuclei familiari in cui ci sia almeno un dipendente pubblico. Piazza ha inoltre annunciato la preparazione di una Carta dei servizi, altro approdo importante che scaturirà da un attento monitoraggio congiunto dei bisogni, da parte dell’Amministrazione comunale, ma anche da parte delle associazioni. “Se non capiamo che dobbiamo stare uniti, non andremo da nessuna parte. La rete – ha aggiunto Piazza – ha bisogno di essere tessuta.
Stasera abbiamo cominciato a tesserla, ma come interlocutori vogliamo avere quelle associazioni di cui si conosce perfettamente l’identità, il profilo giuridico ed economico ed anche la storia.”
L’incontro, moderato da Lory Biondi del CSV, era stato aperto dall’intervento del Presidente della commissione welfare del Comune Massimo Bozzo che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa lodando anche l’impegno di chi opera nel volontariato. “Chi dedica parte o tutto il suo tempo a chi soffre – ha detto Bozzo – eleva all’ennesima potenza i principi cristiani e cattolici. Voi costituite un faro per chi ha bisogno” – ha aggiunto rivolgendosi direttamente ai rappresentanti delle associazioni.
Il saluto di Cataldo Nigro, Presidente della Consulta Volontariato Calabria, impossibilitato a presenziare, è stato portato da Benito Rocca. L'Amministrazione Provinciale è stata rappresentata dal Vice Presidente Domenico Bevacqua.
Gli obiettivi dell’incontro sono stati puntualmente illustrati da Maria Annunziata Longo, Presidente del CSV (Centro Servizi per il Volontariato) della provincia di Cosenza. La Longo ha lanciato l’idea di un cammino nuovo, attraverso la nascita di un organismo strutturato che abbia il crisma di una vera e propria Consulta del terzo settore, riaffermando la necessità di non riconoscere al terzo settore, come spesso accade, una funzione di supplenza delle istituzioni, ma di integrazione con le azioni proprie della pubblica amministrazione, in linea con il principio della sussidiarietà orizzontale. Per Maria Annunziata Longo “tutte le competenze vanno ottimizzate sperando di dar vita ad un modello quanto più possibile partecipativo”. Altro intervento programmato, che ha preceduto l’animato dibattito, quello di Sergio Principe, di Confcooperative Cosenza, che ha relazionato sul ruolo del terzo Settore in ambito comunale. Operatore del settore da oltre 25 anni, Principe ha riconosciuto come nella città di Cosenza, al di là delle Amministrazioni comunali che si sono succedute, siano state dedicate molte energie alle politiche sociali e al welfare. “Il Comune – ha detto – con i suoi uffici e la sua organizzazione, ha sempre dato risposte importanti.”
Principe ha inoltre sottolineato la crescita, anche qualitativa, del terzo settore, “rappresentando oggi un tessuto importante che dà significative risposte ai diversi bisogni della popolazione. Ora c’è la necessità di passare a una fase successiva che crei un partenariato molto forte tra Comune, terzo settore e volontariato. Il Comune deve assumere il ruolo di regista e regolatore del sistema, lasciando al privato sociale la realizzazione degli interventi, ma rendendolo partecipe dei processi decisionali.
E’ questo il salto di qualità che può garantire l’emancipazione dai bisogni.”






 

Autore: Giuseppe Di Donna